giovedì 11 giugno 2020

[Recensione] Non è un paese per vecchi - Cormac McCarthy

Titolo: Non è un paese per vecchi 
Titolo originale: No Country for Old Men
Autore: Cormac McCarthy
Traduttrice: Martina Testa
Editore: Einaudi
Pubblicazione: 19 gennaio 2017
Prima pubblicazione: 19 luglio 2005
Genere: thriller
Pagine: 251
Prezzo: 12 euro

Quarta di copertina
Siamo al confine tra Texas e Messico, in un paese che ha abbandonato i vecchi valori per cadere in preda a una violenza cieca e incontrollata. Tale violenza si incarna in Anton Chigurh, un assassino psicopatico munito di un'arma micidiale e di una pericolosa filosofia della giustizia. Il suo avversario, un uomo del passato che non sa farsi una ragione della ferocia del presente, è lo sceriffo Bell. Entrambi sono alla ricerca di Llewelyn Moss, un reduce del Vietnam che mentre cacciava antilopi sul Rio Grande si è ritrovato sul luogo affollato di cadaveri di una battaglia fra narcotrafficanti, e ha colto al volo un'occasione che si è rivelata troppo grande per lui. L'inseguimento si svolge lungo e oltre il confine, in un crescendo di suspense e violenza. Il destino di Moss, erede di tutti i cowboy di McCarthy e dei loro valori di dignità e onore, dipende da quale dei due inseguitori lo troverà per primo.

Recensione
La storia si svolge nel passato recente (1980), Llewelyn Moss è un reduce del Vietnam che ormai appartiene alla white trash americana. Un giorno, mentre è a caccia, si imbatte nei resti di uno scambio di droga andato male: la droga è ancora lì, i soldi poco lontati e acquirenti e compratori si sono ammazzati tra di loro. Pur essendo un uomo di principi, Moss si appropria del denaro per dare una vita migliore a lui e alla sua giovane moglie.
Facendo ciò scatena però una caccia spietata da parte dei trafficanti locali.
Sulle sue tracce ci sono anche Ed Tom Bell, uno sceriffo di altri tempi, e Anton Chigurh un killer spietato che nelle parole dello sceriffo è “l’incarnazione del male”.

McCarthy ha uno stile particolare, di quelli che ti restano impressi per sempre. Già nel suo capolavoro La strada, per me insuperabile, ci aveva regalato un ambientazione western, seppur più apocalittica rispetto a questa. Ma le tematiche che affronta sono sempre uguali: la solitudine dell'umanità, la lotta dell'uomo con la natura, la disperazione, la presenza del male che pare vincere sempre. I personaggi di McCarthy sono spesso persone legate ai valori dell’America della conquista del West: sono coraggiosi, onesti, virili, generosi, sanno quale è la cosa giusta da fare, eppure, alla fine, sono costretti a soccombere schiacciati da un mondo violento.
Lottano contro tutto ciò, al meglio che possono, ma tutti, presto o tardi, ne vengono travolti.
Il mondo di McCarthy è amaro e senza speranza, benche permeato di sentimenti veri e ideali anche alti e meritevoli.
Impressionante il personaggio di Chigurgh, vera incarnazione del Male, che distrugge tutto quello che tocca e ovunque passa, come se fosse un cavaliere dell'Apocalisse. Forse l'unico personaggio che riesce a sfidare le forze della natura, fregandosene tranquillamente. Un cattivo sereno, imperturbabile, che mette i brividi. Le descrizioni delle sue azioni mi hanno turbato. È un vero e proprio “cattivo” senza segni di pentimento. Nessuno può intralciare i suoi scopi, mettersi nel suo cammino. Nessuno potrà uscirne vivo. Uno sterminatore implacabile, simbolo della cupidigia del mondo moderno.
Bell è il personaggio che più ho apprezzato, anche se alla fine il bene soccombe al male. Le sue riflessioni sono stati i momenti che ho maggiormente amato del libro. Bell' animo antico in un presente sempre più ignobile. Persona che ha i propri sensi di colpa e che cerca ancora di aiutare il prossimo, di svolgere il suo compito, di proteggere i cittadini, ma sembra fallire miseramente.
E poi c'è Moss che sembra freddo con la sua giovane moglie, ma che in fondo nasconde un grande amore e il desiderio di concederle una vita migliore. Moss che pecca forse di avidità nel prendere quei soldi macchiati di sangue. Moss che lotta per la sua vita, in un mondo implacabile. Egli cede alla tentazione luciferina, e le conseguenze saranno solo negative.
Il problema non è sapere dove sei. Il problema è pensare che ci sei arrivato senza portarti dietro niente. Questa tua idea di ricominciare daccapo. Che poi ce l'abbiamo un po' tutti. Non si ricomincia mai daccapo. Ecco il problema. Ogni passo che fai è per sempre. Non lo puoi annullare. Non puoi annullare niente. Capisci cosa intendo?
Penso di si.
Lo so che non capisci, ma fammi provare a spiegartelo un'altra volta. Tu credi che quando ti svegli la mattina quello che è successo ieri non conta. Invece quello che è successo ieri è l'unica cosa che conta. Che altro c'è? La tua vita è fatta dei giorni che hai vissuto. Non c'è altro. Magari pensi di poter scappare via e cambiare nome o non so cosa. Di ricominciare daccapo. E poi una mattina ti svegli, guardi il soffitto e indovina chi è la persona sdraiata nel letto?

La mia video recensione:


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