giovedì 23 aprile 2020

[Recensione] La balera da due soldi - Georges Simenon

Titolo: La balera da due soldi
Titolo originale: La Guinguette à deux sous
Autore: Georges Simenon
Traduttrice: Eliana Vicari
Editore: Adelphi
Serie: Commissario Maigret #11
Pubblicazione: 27 febbraio 2012
Prima pubblicazione: 1931
Genere: giallo
Pagine: 146
Prezzo: 10 euro

Quarta di copertina
«Una notte... Saranno state più o meno le tre... Camminavamo in rue... No, il nome della via neanche glielo dico... Una strada qualsiasi. Da lontano vediamo una porta che si apre... C’era una macchina accostata al marciapiede... Un tizio esce spingendone un altro... Anzi no, non è che lo spinga... Immagini uno che si porta a spasso un manichino e vuole farlo camminare come se fosse un vecchio amico!... Lo ficca in macchina, si siede al volante... Il mio socio mi lancia un’occhiata e siamo già sul paraurti posteriore... Non per niente allora mi chiamavano il Gatto!... Giriamo per un sacco di strade... Il tizio che guida ha l’aria di cercare qualcosa, di essersi sbagliato... Alla fine arriva al canale Saint-Martin, e allora capiamo cosa cerca... Ha indovinato anche lei, eh?... Il tempo di aprire e richiudere la portiera, e il corpo era già a mollo...»

Recensione
Stavolta il nostro commissario dovrà indagare su ben due omicidi il primo dei quali più datato e misterioso e gli viene rivelato da un condannato a morte il quale però non gli dice il nome dell'assassino ma gli indica che lo potrà incontrare in una balera o osteria a sud di Parigi, lungo la Senna, frequentata nei fine settimana da un gruppetto di borghesucci benestanti. Per risalire al colpevole o ai colpevoli il nostro buon commissario inizierà ad indagare le vite e le abitudini di questi protagonisti in apparenza felici e scoprirà che le loro vite non sono quel che sembrano ma nascondono mille fragilità.

Stavolta sono riuscito a capire chi potesse essere il colpevole del primo omicidio, forse intenzionalmente quasi evidente a un occhio attento, ma la bellezza di questo romanzo sta nel fatto non tanto del giallo in sé da svelare, bensì nella maestria di Simenon nel raccontarci i comportamenti e gli animi di questi borghesi insoddisfatti della vita che evadono nell'alcool, nelle belle donne, nella bella vita.

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