IL MISTERO DELLE CROCI EGIZIE || Ellery Queen || Mondadori || 2004 || 278 pag.
Il cadavere di Andrew Van, eccentrico maestro della scuola di Arroyo, viene trovato decapitato e crocifisso a un palo, all'incrocio di due strade: quasi una macabra, sanguinante T stagliata contro il cielo. Il caso si presenta subito intricato e si complica sempre più quando, qualche mese dopo, il multimilionario Thomas Brad viene ritrovato ucciso in modo simile e appeso a un totem. Quale legame c'è fra i due delitti? L'ispettore Richard Queen, accompagnato dal figlio Ellery, viene incaricato delle indagini. E ancora una volta il raffinato detective americano riuscirà a venire a capo di un enigma apparentemente insolubile.
RECENSIONE
Mi sono imbattuto in questo giallo per caso, perché di tanto in tanto vado a cercare qualche titolo di annata, diciamo così, un po' datato. Ellery Queen intanto non è una persona reale, ma lo pseudonimo di due scrittori: Frederic Dannay (1905-1982) e Manfred B. Lee (1905-1971). Erano due cugini newyorkesi, figli di ebrei polacchi e cresciuti a Brooklyn, che nel corso della loro carriera letteraria scrissero anche con lo pseudonimo di Barnaby Ross; a partire dagli anni sessanta il nome "Ellery Queen" divenne una sorta di franchise per romanzi apocrifi autorizzati da Dannay e Lee. La produzione di tali apocrifi terminò tuttavia con la morte di Lee nel 1971, in quanto Dannay, che morì 11 anni più tardi, non era più interessato a portare avanti il nome.
"Il mistero delle croci egizie" venne pubblicato nel 1932 ed è il quinto della serie. In questa storia viene ritrovato il cadavere di un maestro di scuola, Andrew Van, la mattina di Natale, crocefisso a un cartello stradale a forma di T nei dintorni di Arroyo, un paesino della Virginia occidentale. Questo è il genere di delitto che si rivela una calamita irresistibile per lo scrittore-detective Ellery Queen. Ma dall'inchiesta, malgrado il dotto contributo dello stesso Ellery, non scaturisce alcun risultato conclusivo se non qualche vago sospetto su un misterioso straniero di nome Krosac. Sei mesi più tardi, però, un altro omicidio, commesso in circostanze quasi identiche a Long Island, risveglia l'interesse di Ellery, che si lancia sulla pista di un feroce criminale che lascia a mo' di firma delle T tracciate con il sangue delle vittime.
Diciamo che si lascia leggere, e sinceramente un paio di stratagemmi utilizzati dagli autori mi sono sembrati un po' folli o esagerati. Peccato per la spiegazione del movente, non molto realistica e frettolosa. Risulta evidente che non mi ha colpito molto, ma proverò a recuperare, prima o poi, "Il gatto dalle molte code" che mi consigliano alcuni amici di leggere.

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