sabato 19 agosto 2023

[Recensione] Il corridore - Marco Olmo


IL CORRIDORE || Marco Olmo || Ponte alle Grazie || 2012 || 137 pagine

All'inizio di questo racconto c'è un uomo che si guarda allo specchio e si chiede: "Sono davvero io quel vecchio lì?" Il suo corpo non nasconde affatto il peso dei suoi sessantatré anni. Nessuno direbbe mai che ha la stoffa del campione. Del vincitore che non ti aspetti. E non in uno sport qualunque, ma nell'ultra trail, una disciplina estrema che significa decine, centinaia di chilometri di corsa sui terreni e nei climi più impervi, sulle Alpi o nei deserti. Marco Olmo è stato boscaiolo e camionista, infine operaio per ventun anni in una grande cementeria della provincia piemontese. Poi, all'improvviso, è iniziata la sua straordinaria avventura di corridore.
Apparentemente un po' tardi per la sua età. Ma Olmo viene dal "mondo dei vinti", dal mondo delle montagne sconfitto dalla civiltà industriale. La sua traiettoria è ben di più di un eccezionale exploit sportivo, è un'occasione unica di riscatto, una vittoria profondamente umana. È da lì che il corridore distilla, misura lentamente la sua forza. Marco Olmo si guarda allo specchio, si conta le rughe. "Quel vecchio lì", magro e capace di sopportare fatiche immani, non ha intenzione di fermarsi, e già immagina la prossima gara. "Conosco il mio corpo, e so dove mi può portare. Lontano".

RECENSIONE

Ritorno a leggere del mitico ultramaratoneta Marco Olmo dopo aver divorato i suoi precedenti Correre nel grande vuoto e Il miglior tempo: Esercizio, alimentazione e stile di vita per essere sani e attivi a tutte le età. Mi piace il suo stile asciutto e diretto, dove ci parla della sua vita da corridore, anche se ha iniziato un po' tardi, a quarant'anni ad appassionarsi alla corsa. Mi piace come racconta le sue esperienze, anche se già molte cose le aveva dette nei precedenti libri è sempre un piacere scoprire nuovi particolari. Lui corre perché gli piace, lo ha sempre fatto per quello, perché lo mette a contatto vivo con la Natura che lo circonda, e proprio per questo lui non ama le maratone in città, dove si corre in mezzo ai grattacieli, ma sceglie il deserto, le foreste, le montagne: lui vuole essere un tutt'uno con la Natura che lo circonda.

E continua a lasciarci un messaggio per me bellissimo: nonostante sia quasi settantenne (quando scrisse questo libro, adesso ha 74 anni!) non è mai troppo tardi per correre e per ricominciare a volersi bene, a stare bene (acciacchi permettendo!).


 

Nessun commento:

Posta un commento