mercoledì 20 aprile 2022

[Recensione] Il pianeta di Mr. Sammler - Saul Bellow

 


IL PIANETA DI MR. SAMMLER || Saul Bellow || Mondadori || 2018 || 318 pagine

Ebreo di origini polacche sopravvissuto all'Olocausto, Mr. Sammler vive a New York, tormentato dai ricordi e amareggiato da vicende che lo hanno reso misogino, misantropo, razzista. Intellettuale un tempo famoso, ora si dedica allo studio della complessità della natura umana. E mentre intorno a lui l'America vive l'intensa stagione della rivoluzione sessuale e dei movimenti per i diritti civili e si prepara a conquistare la Luna, Sammler si sente sempre più alienato dal presente e si scopre a sognare il futuro... Il pianeta di Mr. Sammler (1970) è giocato sul contrasto e sulla complementarietà tra l'attività introspettiva del protagonista e una serie di avventure grottesche e picaresche che, suo malgrado, lo coinvolgono. 

Recensione

Ed eccomi finalmente giunto a parlarvi di una lettura che non è stata facile ma che mi ha fatto scoprire un autore gigantesco: Saul Bellow. L'autore ci presenta un intellettuale in pensione, Mr. Artur Sammler, il quale è diventato cinico, misantropo, razzista, misogino che decide di passare gli ultimi anni di vita studiando la natura umana. Della scrittura di Bellow e della storia che ci narra mi ricorda, come stile, Joyce nel suo mitico Ulisse: un protagonista che ragiona continuamente e vive la sua quotidianità piena di eventi casuali e spesso strampalati e mi ricorda anche molto Woody Allen nei suoi dialoghi dotti e divertenti, pieni di cinismo e nevrosi varie.

Tra le perle che dice Sammler nel romanzo cito un commento riferito ai giovani: "sembrano scimmie negli alberi intente a defecare nelle loro mani, per poi bersagliare tra le urla i sottostanti esploratori".


mercoledì 13 aprile 2022

[Recensione] Oggi faccio azzurro - Daria Bignardi

 


OGGI FACCIO AZZURRO || Daria Bignardi || Mondadori || 2020 || 168 pagine

«Mi chiamo Gabriele, come l'arcangelo» aveva detto, «ma qui in Germania è un nome da donna. Il tuo invece che razza di nome è?» Galla si chiama così in onore dell'imperatrice Galla Placidia: «Darmi quel nome è stato uno dei pochi gesti coraggiosi di mia madre». Da quando è stata lasciata dal marito, improvvisamente e senza spiegazioni, passa le giornate sul divano a fissare la magnolia grandiflora del cortile, fantasticando di buttarsi dal balcone per sfuggire a un dolore insopportabile di cui si attribuisce ogni colpa. Esce di casa solo per vedere la psicanalista Anna Del Fante o per andare in carcere. «Da quando Doug mi ha lasciata sto bene solo dentro. Canto con altre dieci volontarie in un coro di detenuti tossicodipendenti. Anche io devo disintossicarmi.» Durante il primo viaggio da sola, a Monaco di Baviera, entra per caso in un museo dove è allestita la mostra della pittrice tedesca Gabriele Münter. Galla, che da ragazza studiava arte, ricorda solo che la Münter era nel gruppo del Cavaliere Azzurro con Vasilij Kandinskij. Ma quel giorno le sue opere «così piene di colore e prive di gioia» la ipnotizzano. Da quel momento la voce di Gabriele entra nella vita di Galla: la tormenta, la prende in giro e intanto le racconta la sua lunga storia d'amore con Kandinskij, così simile a quella di Galla con Doug. Mentre il dialogo tra le due si fa sempre più animato, la strada di Galla incrocia quella di altri due pazienti di Anna Del Fante: Bianca, un'adolescente che non riesce più ad andare a scuola, e Nicola, seduttore compulsivo e vittima di attacchi di panico. Le imprevedibili conseguenze di questo incontro potrebbero cambiare le vite di tutti e tre. 

Recensione

Galla è stata lasciata dal marito dopo 20 anni ed è seguita da una psicologa alla quale racconta che sente la presenza di una pittrice deceduta, Gabriele, anche essa lasciata dal suo compagno e canta in un coro del carcere. Farà la conoscenza, dopo un incidente, di altri due pazienti della psicologa: Bianca, studentessa che non riesce più ad andare a scuola e Nicola, un operatore umanitario che ama le donne. Le vite di queste tre persone si intrecceranno, ma la protagonista rimane certamente Galla.

Non saprei cosa dire, non mi ha lasciato molto questa lettura.


mercoledì 6 aprile 2022

[Recensione] Il mio amico Maigret - Georges Simenon

 


IL MIO AMICO MAIGRET || Georges Simenon || Adelphi || 1999 || 153 pagine

«... Marcellin ha detto che lei era un suo amico. Può darsi che qualcuno avesse espresso dei dubbi sulle sue capacità professionali. Sta di fatto che l’ha difesa a spada tratta». «Era ubriaco?». «Più o meno come sempre. C’era un forte mistral... È proprio perché tirava il mistral che Marcellin, invece di andare a dormire sulla sua barca come faceva di solito, si è diretto a un capanno vicino al porto dove i pescatori ripongono le reti. La mattina dopo l’hanno trovato là dentro con parecchie pallottole nella testa, sparate a bruciapelo, e una nella spalla...». Maigret guardò la Senna attraverso la cortina di pioggia e pensò al sole del Mediterraneo. «Boisvert, il questore, è un tipo come si deve, l’ho conosciuto tempo fa. Non è uno che lavora di fantasia... Come Lechat, pensa che a scatenare il dramma sia stato l’averla nominata in quella conversazione. Anzi, la sua idea è che attraverso Marcellin si sia voluto in qualche modo colpire lei. Capisce? Qualcuno che ce l’ha con lei al punto da prendersela con chi si dichiara suo amico e la difende».

Recensione

Altro romanzo con Maigret protagonista in trasferta, stavolta va sull'isola di Porquerolles, in Provenza, dove è stato assassinato Marcellin, il quale, prima di morire, ha affermato che Maigret è suo amico. Stavolta il Nostro non sarà da solo ad indagare, ma sarà affiancato da un investigatore di Scotland Yard, un inglese dunque, visto che la sua fama ha raggiunto pure il Regno Unito. E così, come al solito, il commissario Maigret inizia a fiutare ogni pista, a conoscere gli abitanti del porto, a respirare la loro stessa aria, ad immaginare le ultime ore del povero assassinato, con la sua consueta calma e tranquillità che gli lascia il tempo di assaporare anche i piatti locali, sempre fumando la sua immancabile pipa.

Mi piacciono le indagini di Maigret fuori di casa, era un modo per Simenon di far cambiare aria al suo commissario, altrimenti potrebbe risultare un po' ripetitivo ambietare le indagini solo a Parigi.


[Recensione] Charlie Chan e il cammello nero - Earl Derr Biggers

  CHARLIE CHAN E IL CAMMELLO NERO || E. Derr Biggers || Newton Compton || 2012 || 188 pag. Shelah Fane, celebre star del cinema, viene uccis...