mercoledì 23 marzo 2022

[Recensione] Piccoli suicidi tra amici - Arto Paasilinna

 


PICCOLI SUICIDI TRA AMICI || Arto Paasilinna || Iperborea || 2006 || 259 pagine

Ci sono momenti in cui i ripetuti insuccessi, un matrimonio a rotoli, lo stress, la solitudine sembrano davvero troppo per conservare la voglia di vivere: non è meglio farla finita e andarsene da questo mondo che pare sempre meno “un luogo adatto all’uomo”? Seduto sui gradini di casa con una bottiglia di birra in mano, il direttore Onni Rellonen, imprenditore fallito, decide di dire basta a “quel suo vivacchiare privo di senso”. Ma cosa succede se il fienile scelto per “il botto finale” è già occupato da un colonnello a riposo risoluto a mettere fine ai suoi giorni? Non ci saranno anche molti altri nelle stesse condizioni, con cui varrebbe la pena di spartire timori, rischi e spese, per un dignitoso suicidio collettivo? E così, caricati sulla Saetta della Morte, lussuoso pullman dotato dei più desiderabili comfort, trentatré selezionati aspiranti suicidi partono per un viaggio che li porterà da un capo all’altro dell’Europa alla ricerca del migliore strapiombo da cui lanciarsi nel vuoto. Sotto il comando del colonnello Kemppainen, frustrato da un’epoca “così profondamente pacifica”, con l’assistenza di Rellonen e della fidata vicepreside Helena Puusaari, conturbante trentacinquenne dai capelli rossi con l’hobby di struggenti passeggiate nei cimiteri, la Libera Associazione Morituri Anonimi raccoglie i più disparati e folli personaggi, decisi, come il Vatanen dell’Anno della Lepre, a tagliare tutti i legami di un’esistenza che li ha delusi e maltrattati, per la libera avventura di un fatale Grand Tour, che diventerà presto il più gioioso manifesto della voglia di vivere. Dalle falesie di Capo Nord ai burroni del Furka, fino all’estrema punta dell’Algarve, tra spericolate avventure, amicizie, solidarietà e nuovi amori, la banda degli apprendisti suicidi sarà immancabilmente raggiunta dall’irriducibile nemico da cui ha tentato di fuggire: la vita.

Recensione

Si può trovare un autore che riesca a fare ironia pure su un tema molto delicato come il suicidio? Sì, ed è l'autore di questo romanzo pieno di umorismo. Immaginate un gruppo di persone che decide di unirsi e raccogliere altri aspiranti suicidi e li mette tutti in un bus e, in un certo senso, vanno in gita per riflettere sulle loro decisioni e avendo, come premio finale, un suicidio collettivo (ovvero si vogliono lanciare col bus da una scogliera per fare una morte spettacolare). Man mano conosceremo le vite, le gioie e i dolori dei protagonisti di questa inconsueta ma intrigante avventura, che secondo me vogliono lanciare un messaggio, ovvero che la vita è dura, difficile a volte o quasi sempre, piena di delusioni ed è facile pensare di farla finita, ma poi qualcosa ti cambia e ti fa cambiare idea: in fondo, vale la pena continuare a vivere, a rischiare, a scoprire cosa altro ci aspetta, perché potrebbe esserci una buona notizia dietro l'angolo, una gioia, seppur effimera, può sempre fare capolino da dietro il muro e farci capire che la vita allora ha un senso. E così quando stanno tutti insieme intorno al falò a bere birra, quando soffrono il freddo, esce fuori quel senso di comunione insito dentro l'essere umano, quella condivisione del dolore, quel poter dire "tranquillo, ci sono io accanto a te, anche se stai soffrendo vieni qua, ti posso dare il mio cuore, la mia presenza, la mia anima!".

Paasilinna scrive bene, non ci sono dubbi, e traspare sempre nella sua scrittura quello stile che racchiude insieme umorismo e malinconia.


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