martedì 12 ottobre 2021

[Recensione] Due vite - Emanuele Trevi

 


DUE VITE || Emanuele Trevi || Neri Pozza || 2021 || 128 pagine

«L’unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti è cercare la distanza giusta, che è lo stile dell’unicità». Così scrive Emanuele Trevi in un brano di questo libro che, all’apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, così propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l’aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l’ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell’unicità di questo libro non stanno nell’impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l’amicizia.
Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Rocco Carbone e Pia Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all’ultimo trasparente e felice,quel legame che accade quando «Eros, quell’ozioso infame, non ci mette lo zampino». 

RECENSIONE

Incuriosito per la vittoria del Premio Strega di questo anno (2021), ho deciso di leggere questo libro. Ammetto che ho un debole per le biografie, anche se in questo caso l'autore ci parla dei suoi ricordi con due suoi amici scrittori, purtroppo scomparsi: Rocco Carbone e Pia Pera, quindi non è una biografia ma una sorta di narrazione di episodi che l'autore ha vissuto coi suoi amici. Due amici diversi tra loro, ognuno coi suoi autori preferiti e i suoi stili di scrittura, le loro passioni, le loro gioie e anche delusioni. Quello che emerge, in sintesi, dalla lettura di questa opera è quella bella amicizia che li legava, che spesso li ha portati pure ad un breve allontanamento (per diversi motivi) ma che poi si sono ritrovati. Trevi riesce a trasmetterci le loro passioni e la bellezza di godere della vita, seppure in mezzo ci sono difficoltà ed imprevisti. Ho anche apprezzato il suo stile di scrittura, che spesso diventava poetico. A mio giudizio un premio meritato, e cercherò di recuperare anche le altre opere in gara.


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