mercoledì 17 febbraio 2021

[Recensione] Va', metti una sentinella - Harper Lee

 


VA', METTI UNA SENTINELLA || Harper Lee || Feltrinelli || 19 novembre 2015 || 271 pagine

Va', metti una sentinella è ambientato a metà degli anni Cinquanta e presenta molti personaggi de Il buio della siepe vent'anni dopo. Scout (Jean Louise Finch) torna a Maycomb da New York per andare a trovare Atticus. Cercando di comprendere l'atteggiamento del padre nei confronti della società e i suoi stessi sentimenti verso il posto dove è nata e dove ha passato l'infanzia, Scout è costretta ad affrontare difficili questioni personali e politiche. Esaminando come i personaggi de Il buio oltre il siepe cambiano di fronte agli eventi turbolenti che caratterizzano l'America in trasformazione della metà degli anni Cinquanta, Va', metti una sentinella getta una nuova affascinante luce sul classico di Harper Lee. Scritto a metà degli anni Cinquante, Va', metti una sentinella è il romanzo che Harper Lee aveva proposto al suo editore prima de "Il buio oltre la siepe". Lo si dava per disperso, ma è stato ritrovato in una cassetta di sicurezza nel 2014. Va', metti una sentinella è un grande romanzo a sè stante, ma anche un testo dove i lettori potranno scoprire cosa è successo ai loro eroi vent'anni dopo, in un'America diversa, attraversata da brusche trasformazioni politiche.

RECENSIONE

Ero molto curioso di leggere questo libro riguardante la vita di Atticus Finch e di Scott ambientato venti anni dopo il celebre Il buio oltre la siepe. E mi ha colpito molto. Se nel primo troviamo la vita quotidiana narrataci dalla protagonista, ormai adulta, con gli occhi della spensieratezza e del gioco, in questo libro troviamo invece la vita di questa ragazza, ormai donna, che accetta e si scontra con la realtà e incontra l'umanità del padre, dal quale non riusciva a staccarsi, quasi fossero stati due anime fuse insieme.
Mi spiace leggere dei commenti di persone che dicono che in questo romanzo la figura di Atticus sia stata demolita, non è vero nulla, anzi, sono sicuro che queste persone o hanno interrotto la lettura del libro a metà, oppure non hanno capito nulla di questa opera: qua troviamo una narrazione più rude (e forse andava rivista meglio ma ho apprezzato ugualmente lo stile, seppure più rozzo rispetto al precedente) e la Lee ci presenta l'evoluzione del pensiero della piccola Scott, che capirà come gli dirà suo zio che "l'isola di ogni uomo, Jean Louise, la sentinella di ognuno di noi, è la sua coscienza. Non esiste una cosa come la coscienza collettiva". E ancora: "Tu hai confuso tuo padre con Dio. Non l'hai mai visto come un uomo con il cuore di un uomo e le debolezze di un uomo."

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