lunedì 31 agosto 2020

[Recensione] Nimal Kingdom - Ivano Mingotti

 


NIMAL KINGDOM || Ivano Mingotti || Nulla Die || maggio 2017 || pagine 167

Se l’è chel rob chi? Un libro? No me interesa. No. Te gu dì de no!
Sciur Antonio, 82 anni
Un bagaiet de San Gervas? Al Lambro? No, mi su no,
mi legi solo Famiglia Cristiana, me spias.
Sciura Fernanda, 79 anni
Non possiamo sopportare ulteriori tendenziosità
verso il nostro grande movimento. Questo libro è una vergogna!
On. Capretti, Lega Nord
Un libro? Ma va, c’è ben altro a cui pensare, osti! Ci stanno
invadendo, si rende conto?
Sciur Carlo, 68 anni
Volere accendino? Fazzoletti? Regalo, regalo. Aspetta, regalo!
Assan, detto Momo, 33 anni (dichiarati)

RECENSIONE

Il protagonista di questo romanzo è Dino Ferrucci, un ragazzo che ha mollato la scuola e che gironzola annoiato per le strade del piccolo paesino in cui vive, San Gervasio Al Lambro. Così scopriamo la sua quotidianità fatta di telefonate al suo miglior amici Toni trasferitosi a Milano e che continuamente lo invita a tagliare i ponti col suo paese e lo spinge a trasferirsi in città, cercarsi una ragazza e un lavoro, insomma, di cambiare la vita barbosa che trascorre lì.
Ci presenta, l'autore, la vita ordinaria che gli abitanti del paesino vivono fatta di chiacchierate al bar, pettegolezzi fra vicine di casa, insomma, la vita di un paesino sconosciuto. E il nostro Dino passa le giornate scrivendo nel suo taccuino personale e cercando di fuggire ai bulli che lo prendono di mira, del suo rapporto coi genitori quasi inesistente (un padre burbero e una madre che venera il Re Televisore), delle sue fumate clandestine in mezzo al campo.

Non sono riuscito ad immedesimarmi con il ragazzo che, tra l'altro, è simile a me perché anche io vivo in un piccolo paesino ma non affronto la vita in maniera così negativa, anzi, mi trovo bene nel mio piccolo e non mi ci vedrei proprio a vivere in città, in tutta quella confusione. A parte questo, la storia non mi ha colpito, anzi quando l'autore decide di lasciare i dialoghi in dialetto stretto io non ci ho capito nulla e questo mi ha appesantito la lettura (ciò non significa che sono contrario ai dialetti, ma almeno una traduzione era cosa buona e giusta a mio modesto parere). Per il resto non ho per niente apprezzato le continue bestemmie (la cosa più odiosa dell'intero romanzo) ma non posso dire che la scrittura dell'autore sia cattiva, anzi.

Se cercate una trama in questo romanzo non c'è, vi presenta lo spaccato di vita di questo ragazzino annoiato e depresso che vive in un paesino di provincia nella noia più totale.


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