sabato 18 luglio 2020

[Recensione] Il grande ritratto - Dino Buzzati

Titolo: Il grande ritratto
Autore: Dino Buzzati
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori
Pubblicazione: 11 novembre 2014
Prima pubblicazione: 1960
Genere: fantascienza
Pagine: 173
Prezzo: 10 euro

Quarta di copertina
In un misterioso centro di ricerche si sta approntando la Macchina Pensante, ma la geniale invenzione si dimostra alla fine una folle, allucinata utopia devastatrice. I temi tipici di Buzzati in uno sconcertante romanzo fantascientifico dominato dall'inquietudine e dal senso di straniamento.

Recensione
Avevo iniziato questo romanzo breve prima di vedere il film Ghost in the Shell (attualmente al cinema) e l'ho terminato proprio oggi. Che dire, non mi aspettavo per nulla - e per questo mi ha sorpreso piacevolmente - che Buzzati - già conosciuto e amato per Il deserto dei Tartari - scrivesse anche di fantascienza.
Questo romanzo parte lento, anzi, sembra quasi una normale commedia all'italiana, quando pian piano la storia prende una piega inaspettata e fantascientifica: il protagonista viene chiamato per assistere ad uno strano esperimento: un gruppo di scienziati ha creato una intelligenza artificiale con una sorta di anima che, scopriremo verso il finale, era della donna amata e poi morta per un incidente di uno degli ideatori di questo incredibile progetto.

Buzzati mi ha colpito, mi ha catturato nella narrazione di questo esperimento, mi ha portato a riflettere così come ci ha portato a riflettere il film citato all'inizio, col quale ha molte cose in comune, sul concetto di anima presente in un corpo non umano.
Che altro aggiungere, lo consiglio a chi ama le tematiche di fantascienza, a chi si vuole godere un bel romanzo con un bel colpo di scena che sicuramente non vi aspettavate. Buzzati in questa storia, così come ne Il deserto dei Tartari ci presenta un altro, un diverso da noi, un incontro con un qualcosa o qualcuno di ignoto che ci fa paura.
Sicuramente alcuni di voi avranno notato che in questa storia ricorre la tematica presente nel romanzo Frankenstein: si può far rivivere un cadavere?
Anche per questo la storia ci pone le stesse domande filosofiche ed etiche presenti nel romanzo di Dick Ma gli androidi sognano pecore elettriche?: le macchine possono sognare?
Come poi non notare la forte critica che l'autore rivolge al progresso, in questo caso nell'inventare macchine sempre più evolute ed intelligenti, e che inevitabilmente porterà, questa fiducia nella tecnologia e nella scienza, alla ribellione di esse contro l'essere umano, novello Dio.
Non ho dato cinque stelle per il finale che mi ha lasciato abbastanza stordito. Ma, pensandoci bene, fa lo stesso nel deserto dei tartari, forse è una caratteristica dell'autore quella di lasciare la storia sospesa ed incompiuta.


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