giovedì 25 settembre 2025

[Recensione] Dalla Russia con amore - Ian Fleming

 


DALLA RUSSIA CON AMORE || Ian Fleming || Adelphi || 2015 || 289 pag.

La meticolosa preparazione di una trappola diabolica ai danni di Bond, nelle stanze più segrete e più cupe di una Mosca ancora staliniana; un lungo e molto fascinoso intermezzo nella città di tutte le trame e di tutti gli intrighi, Istanbul; un fuori programma assai movimentato in un campo di zingari (e soprattutto zingare); un viaggio attraverso l’Europa sul treno dove molte passioni e altrettanti crimini finivano un tempo per consumarsi: l’Orient-Express. Sì, Dalla Russia con amore è la SMERSH, e Tat'jana, e Rosa Klebb, e la lama avvelenata nascosta nella scarpa: nella grande storia da cui è nato 007 come oggi lo conosciamo, e che è anche stata il primo successo popolare di Fleming.

RECENSIONE

In questa nuova avventura con protagonista il nostro agente segreto 007 James Bond verremo portati in diversi luoghi: intanto in Russia, dove si costruisce, come una partita a scacchi (gioco molto popolare in Russia), una vera e propria trappola per poterlo eliminare definitamente tramite il suo punto debole: le donne. Poi andremo ad Istanbul dove inizia l'azione e infine viaggeremo sull'Orient-Express (forse la parte più claustrofobica) per giungere al killer finale.

James Bond appare stavolta meglio descritto a livello di emozioni, e anche questa volta rischia diverse volte di essere eliminato (come nei film, d'altronde, storia vecchia, no?). La storia per metà romanzo parla di Bond ma senza che lui appaia, quindi vi è una lunga preparazione, una vera e propria trappola per incastrarlo (discussioni, riunioni, confronti, etc.). E poi quando appare sembra annoiato, va nel suo ufficio e in un certo senso non vede l'ora che accada qualcosa che lo smuova dalla solita e noiosa routine. Sarà l'arrivo della misteriosa e bellissima Tat'jana a smuovere le acque (e il suo cuore).

Non vedo l'ora di leggere il prossimo episodio, ovvero Il Dottor No.


martedì 9 settembre 2025

[Recensione] Notizie da un grande paese - Bill Bryson

 


NOTIZIE DA UN GRANDE PAESE || Bill Bryson || TEA || 2022 || 368 pag.

Dopo aver vissuto in Inghilterra per quasi vent’anni, Bill Bryson decide di tornare con la famiglia negli Stati Uniti, dove è nato e cresciuto. Ma lo scarto tra l’America che aveva lasciato da ragazzo, quella che lo accoglie e le abitudini acquisite in un altro paese lo colpisce con la forza di un terremoto. Ogni giorno, suo malgrado, affronta piccole e grandi sfide, dovute alle differenze culturali e linguistiche fra i paesi, che lo lasciano sconcertato e allo stesso tempo divertito: tutte le cose che ha dovuto fare da adulto infatti – dalle più banali, come i piccoli lavori di manutenzione in casa, a quelle più importanti, come mettere al mondo dei figli o sottoscrivere un fondo pensione… – hanno avuto come sfondo la Gran Bretagna e in America tutto è simile ma anche profondamente diverso, oppure è cambiato nel corso degli anni. Ecco allora le incomprensioni dal ferramenta su come sia più corretto chiamare i tasselli per le mensole, l’incredulità davanti all’ossessione tutta americana per l’aria condizionata o il profondo rispetto per le regole (per cui si può essere redarguiti in un diner vuoto se ci si siede senza aver aspettato le indicazioni della cameriera, come intimato dal cartello all’entrata).

RECENSIONE

Conosco Bill Bryson perché ho letto di lui America perduta: In viaggio attraverso gli Usa e Una passeggiata nei boschi. In questo libro prova a parlare dell'America, paese suo natio (lui è nato a Des Moines, nello Iowa) dove ritorna a vivere dopo venti anni (si era trasferito in Gran Bretagna) e dove ci descrive tutti i cambiamenti che ha notato, ma non solo quello ci parla soprattutto, con la sua inseparabile verve ironica, di quello che vive quotidianamente, da cosa guarda in tv a quando va a fare spese al centro commerciale.

Lo consiglio a chi amava gli anni 90, a chi ama leggere storielle ironiche ma vere (anche se lui spesso esagera), a chi ama lo stile di vita americano con uno sguardo molto tagliente.


mercoledì 3 settembre 2025

[Recensione] Single con criceto - Milena Michiko Flašar

 


SINGLE CON CRICETO || Milena Michiko Flašar || Feltrinelli || 2025 || 254 pag.

Suzu sta bene da sola. Single venticinquenne, non teme di ammettere una scomoda ma semplice verità: l’intimità non fa per lei. Abita in un minuscolo appartamento in un quartiere anonimo di una metropoli giapponese e fa l’aiuto cameriera in un famiresu. “Vivi e lascia vivere” è la sua poche domande e confortevoli silenzi. La frequentazione più assidua è quella con il suo criceto, che ha adottato più per paura di diventare un’eremita che per autentico bisogno di condivisione.

Quando viene licenziata – non è ritenuta abbastanza socievole per lavorare in un ristorante –, l’unica alternativa che le si prospetta è l’impresa di pulizie del signor Sakai. Che, scopre con sgomento, è specializzata in casi di kodokusha, persone che muoiono sole nelle loro case, la cui morte passa a lungo inosservata. Ce ne sono sempre di più, le città crescono, ci si allontana gli uni dagli altri e il confine tra discrezione e disinteresse si fa sempre più sfumato. Così, ci pensa il signor Sakai a svuotare e pulire quegli appartamenti.

All’inizio per Suzu non è facile; è un lavoro triste, dal forte impatto emotivo. Ma, quasi suo malgrado, proprio grazie a questo nuovo impiego comincia a guardare con occhi diversi il mondo che la vede sgretolarsi le facciate degli altri, mentre quella che lei stessa si è costruita diventa porosa. Fino a scoprire di avere tantissima vita intorno.

Con pennellate lievi e poetiche come la calligrafia giapponese, ravvivate da un sottile dark humour, Milena Michiko Flašar ha trovato una voce fresca e allegra per affrontare un tema difficile come la solitudine. E ha scritto un romanzo indimenticabile, pieno di speranza.

RECENSIONE

La protagonista di questa storia è una ragazza giapponese, Suzu, venticinque anni, lavora come cameriera in un ristorante per famiglie, è single e ha un criceto. Ben presto, però, verrà licenziata dal suo lavoro e ne trova un altro: fa un colloquio di lavoro col signor Sakai e viene presa in prova. Quale lavoro? Ripulire le case di persone decedute da sole, in giapponese "kodokusha". Inizialmente non sarà facile per Suzu fare questo lavoro, ma pian piano si adatterà.

"La vita non si prova. Si vive e basta. Non ci sono prove generali. Non ci sono repliche".

Suzu ha difficoltà ad instaurare relazioni sociali, tanto è vero che non solo vive da sola, ma viene pure licenziata dal suo precedente lavoro proprio perché troppo fredda verso i clienti. Non ha amiche o amici, solo un criceto (che ugualmente ignora la sua padrona), e l'unico modo che ha per provare a trovare un compagno è passare ore nelle app di incontri (ma anche lì non andrà tanto bene). Insomma Suzu vive in continua solitudine, come un'eremita, pur abitando a Tokyo, una delle metropoli più grandi e popolose del mondo. Ma quando inizia a lavorare per la macabra impresa di pulizie del signor Sakai pian piano si aprirà ai rapporti umani, imparando quanto sia preziosa la vita vedendo come tante persone muoiono nella completa solitudine.

Il tema della solitudine urbana è molto presente nelle opere degli autori giapponesi, non a caso in Giappone il numero di suicidi continua ad essere molto alto. Una storia che porta a riflettere sull'importanza della vita, e che le relazioni umane rimangono la cosa più importante in una società che sta diventando sempre più chiusa e solitaria.

Ecco la mia video recensione:




sabato 23 agosto 2025

[Recensione] Il castello dei Carpazi - Jules Verne

 


IL CASTELLO DEI CARPAZI || Jules Verne || Editori Riuniti || 1996 || 148 pag.

Un oscuro barone melomane vive rinchiuso in un castello avvolto dal mistero di sinistri suoni e urla di provenienza ignota. Un giovane intraprendente decide di investigare i segreti del luogo. Una perfetta macchina narrativa in cui Verne, prima della moda iniziata dal Dracula di Bram Stoker, innesta sul genere gotico la sua caratteristica predilezione per le invenzioni scientifiche: dalle macchine ante litteram per la registrazione di suoni e immagini ai microfoni per lo spionaggio.

RECENSIONE

Sicuramente dal titolo uno potrebbe subito pensare al Dracula di Bram Stoker, e non si sbaglia visto che la storia è proprio ambientata in Transilvania (parte centrale e occidentale della Romania) ma, ahimé, non ci sono vampiri in questa storia, bensì un conte folle d'amore che vive recluso in un castello dei Carpazi. Un giovane tenterà di scoprire i suoi segreti, rischiando la vita.

Purtroppo mi ha abbastanza deluso questa lettura, visto che parte davvero lentamente e per metà libro (se non di più) non succede praticamente quasi nulla. La storia si accenderà quando il nobile tenterà di scoprire chi si nasconde in quel misterioso castello, fino al finale particolare. Però lo stile di Verne mi ha catturato, a parte l'inizio, e le sue invenzioni futuristiche (non posso dire quali per non fare spoiler) sembrano anche abbastanza realistiche e c'è dunque anche un po' di fantascienza, oltre che un'atmosfera gotica.

Sicuramente non passerà alla storia come una delle sue migliori opere, ma vi consiglio di recuperarla.


giovedì 14 agosto 2025

[Recensione] Fantozzi - Paolo Villaggio

 


FANTOZZI || Paolo Villaggio || BUR || 2003 || 185 pag.

"In fondo, a Fantozzi, la signorina Silvani, che lavorava su in contabilità, piaceva abbastanza. Non era certo una bellezza, anzi a voler essere un po' severi era un 'mostrino' di gamba corta all'italiana, denti da coniglietto e capelli tinti, ma certo più viva di sua moglie signora Pina, della quale lui odiava la rassegnazione nel subire il loro tragico ménage matrimoniale senza speranze, ma soprattutto più giovane." Inizia così il racconto crudele delle vicende del ragionier Fantozzi, il personaggio creato da Paolo Villaggio nel 1968 durante la trasmissione televisiva "Quelli della domenica", diventato protagonista di vari libri e, grazie alla trasposizione cinematografica, uno dei personaggi più amati dagli italiani.

RECENSIONE

Finalmente riesco a leggere questa prima raccolta di racconti aventi come protagonista il ragionier Ugo Fantozzi, personaggio iconico della comicità italiana inventato dall'attore Paolo Villaggio. Io praticamente sono cresciuto con la saga di film su Fantozzi, e non potevo esimermi dal leggere questa raccolta.

I racconti presenti sono i seguenti divisi per stagioni:

Fantozzi di primavera
1. Fantozzi va a passeggio con la signorina Silvani;
2. Fantozzi va in palestra;
3. Cura dimagrante per Fantozzi;
4. La volta che Fantozzi andò a cavallo;
5. Il giorno che Fantozzi visitò la fiera di Milano;
6. Fantozzi si occupa di relazioni pubbliche;
7. Fantozzi porta la figlia al concorso;
8. Fantozzi chiede l'indennità di volo;
9. La volta che Fantozzi giocò a bocce;
10. Fantozzi va alla festa della contessa;
11. Fantozzi e Fracchia al ballo mascherato;
12. Fantozzi va dal sarto in Transilvania;

Fantozzi d'estate
13. Fantozzi e il campeggio;
14. Fantozzi e la gita in barca;
15. Fantozzi va ai bagni;
16. Fantozzi va a pescare;
17. Fantozzi in treno;
18. Fantozzi va in ferie;
19. Meravigliosa vacanza a prezzi popolari;
20. Fantozzi va in crociera;

domenica 10 agosto 2025

[Recensione] La pace nell'era postcristiana - Thomas Merton

 


LA PACE NELL'ERA POSTCRISTIANA || Thomas Merton || Edizioni Qiqajon || 2005 || 288 pag.

Scritta tra il 1960 e il 1962, la lucida analisi di Merton su pace, guerra e vangelo esce solo ora, dopo oltre 40 anni di ostracismo, ma rimane di drammatica attualità.
Da allora molte cose sono cambiate, soprattutto nell’identificazione del nemico, ma non è mutata la tentazione di far prevalere logiche di guerra e di morte. E, ancora oggi, la ricerca della “pace sulla terra” passa anche attraverso la testimonianza dei cristiani, perché “una parte essenziale della buona novella è che le misure non-violente sono più forti delle armi: con armi spirituali, la chiesa primitiva ha conquistato l’intero mondo romano”.

RECENSIONE
Questo saggio avrebbe dovuto essere pubblicato nel 1962, quando la guerra fredda stava ancora soffiando i suoi venti gelidi attraverso ogni confine. E in quel periodo Thomas Merton era considerato uno degli scrittori religiosi più letti d'America: era un monaco trappista, e la sua opera più celebre era La montagna dalle sette balze. Egli aveva un vero e proprio talento di scrittore e affrontò diversi temi come la vocazione monastica, la contemplazione, la preghiera, la vita sacramentale, le vite dei santi e la ricerca della santità. Ma i suoi lettori, però, non erano preparati alle sue critiche alla corsa agli armamenti e alla guerra fredda. Quando Merton completò questo saggio, La pace nell'era postcristiana, aveva sperato che venisse pubblicato in autunno dello stesso anno. Invece la sua opera fu bandita da dom Gabriel Sortais, abate generale dell'ordine di Merton, i cistercensi della stretta osservanza, meglio conosciuti come trappisti. Lo stesso abate esortava, in una lettera indirizzata a Merton, di non scrivere più sul tema della guerra e della pace.

sabato 9 agosto 2025

[Recensione] A sud del confine, a ovest del sole - Haruki Murakami

 


A SUD DEL CONFINE, A OVEST DEL SOLE || Haruki Murakami || Einaudi || 2016 || 216 pag.

Fino ad allora Hajime aveva vissuto in un universo abitato solo da lui: figlio unico quando, nel Giappone degli anni Cinquanta, era rarissimo non avere fratelli o sorelle, aveva fatto della propria eccezionalità una fortezza in cui nascondersi, un modo per zittire quella sensazione costante di non essere mai lì dove si vorrebbe veramente. Invece un giorno scopre che la solitudine è solo un'abitudine, non un destino: lo capisce quando, a dodici anni, stringe la mano di Shimamoto, una compagna di classe sola quanto lui, forse di più: a distinguerla non c'è solo la condizione di figlia unica, ma anche il suo incedere zoppicante, come se in quel passo faticoso e incerto ci fosse tutta la sua difficoltà a essere una creatura di questo mondo. Quando capisci che non sei destinato alla solitudine, che il tuo posto nel mondo è solo là dove è lei, capisci anche un'altra cosa: che sei innamorato. Ma Hajime se ne rende conto troppo tardi - è uno di quegli insegnamenti che si imparano solo con l'esperienza - quando ormai la vita l'ha separato da lei. Come il dolore di un arto fantasma, come una leggera zoppia esistenziale, Hajime diventerà uomo e accumulerà amori, esperienze, dolori, errori, ma sempre con la consapevolezza che la vita, la vita vera, non è quella che sta dissipando, ma quell'altra, quella che sarebbe potuta essere con Shimamoto, quella in un altrove indefinito, a sud del confine, a ovest del sole. Una vita che forse, venticinque anni dopo, quando lei riappare dal nulla, diventerà realtà.

RECENSIONE

In questo romanzo Haruki Murakami affronta un tema davvero delicato e pieno di nostalgia, ovvero quello di un amore che non si è vissuto, di sapere che eri destinato a quella persona e che invece, per una serie di motivi, non sei riuscito a portare a compimento, vivendo tutta la vita come se stessi recitando, sempre con una parte di te che ti manca.

Murakami ci parla della storia tra Hajme e Shimamoto, due anime simili che si attraggono fin da piccoli, forse nati l'uno per l'altra, forse destinati a completarsi, ma che ad un certo punto si separano (la sua famiglia si trasferisce e quindi cambia scuola), fino a quando si rivedranno ormai adulti.

Una storia d'amore interrotta ma mai dimenticata, come ce ne sono tante sparse nel mondo e che ti resta dentro, come un pugno nello stomaco.


[Recensione] Dalla Russia con amore - Ian Fleming

  DALLA RUSSIA CON AMORE || Ian Fleming || Adelphi || 2015 || 289 pag. La meticolosa preparazione di una trappola diabolica ai danni di Bond...