venerdì 26 aprile 2024

[Recensione] Triste, solitario y final - Osvaldo Soriano

 


TRISTE, SOLITARIO Y FINAL || Osvaldo Soriano || Einaudi || 2006 || 165 pagine

È raro che una parodia superi l'originale ma Triste, solitario y final (1973), del grande scrittore argentino Osvaldo Soriano, è anche un'elegia, per il romanzo giallo e per il cinema. Soriano, infatti, resuscita Philip Marlowe, l'investigatore privato di Raymond Chandler diventato oggetto di culto tra i fans del sottogenere, e lo mette sulle piste di Stan Laurel e Oliver Hardy, John Wayne e Charlie Chaplin. Un eroe dell'«hard-boiled-school» si ritrova faccia a faccia con il vecchio cinema: un commosso, irriverente ricordo di due miti nordamericani diventati universali.

RECENSIONE

Stan Laurel, famosissimo comico britannico, ingaggia il detective privato Philip Marlowe perché vuole capire come mai nessuno lo vuole più come attore a Hollywood. Marlowe poi conoscerà un misterioso scrittore argentino, un certo Soriano, che sta cercando materiale per scrivere un libro su Stan Laurel.

[Recensione] Leggere è un rischio - Alfonso Berardinelli

 


LEGGERE È UN RISCHIO || Alfonso Berardinelli || Nottetempo || 2012 || 67 pagine

Leggere un libro è sempre un rischio. Che il lettore lo sappia o no, verrà portato dove non immaginava di poter andare. I libri tengono in vita un enorme patrimonio di esperienze, saperi, sogni e memorie, ma se non viene letto, un testo scritto è "lettera morta". In questa raccolta di saggi, Alfonso Berardinelli illumina anche l'altra faccia del rischio - non solo quello che corre il lettore, ma perfino l'autore, perché i lettori lo giudicheranno.

RECENSIONE

Una raccolta di alcuni saggi del prof Berardinelli, critico letterario, dedicati alla lettura e a chi decide di diventare uno scrittore.

Si pensa che leggere sia qualcosa che non fa succedere nulla, c'è la pagina scritta, c'è un tale che sta seduto, un uomo, una donna; e alla fine della lettura sembra che non sia successo niente, che succedano le cose solo quando si esce, si agisce, addirittura si spara, c'è il mito del fatto che le azioni più importanti siano gli omicidi. In realtà nella lettura, se è un atto reale, contiene il rischio, per esempio il rischio di crederci, di credere molto, e dipende dal libro, se il libro è pessimo il crederci è pessimo, se il libro è molto bello, crederci può dare luogo ad una nuova fede, e questo cambia la vita.

giovedì 25 aprile 2024

[Recensione] Battle Royale - Koushun Takami

 


BATTLE ROYALE || Koushun Takami || Mondadori || 1999 || 672 pagine

Repubblica della Grande Asia dell'Est, 1997. Ogni anno una classe di quindicenni viene scelta per partecipare al Programma; e questa volta è toccato alla terza B della Scuola media Shiroiwa. Convinti di recarsi in una gita d'istruzione, i quarantadue ragazzi salgono su un pullman, dove vengono narcotizzati. Quando si risvegliano, lo scenario è molto diverso: intrappolati su un'isola deserta, controllati tramite collari radio, i ragazzi vengono costretti a partecipare a un "gioco" il cui scopo è uccidersi a vicenda. Finché non ne rimanga uno solo... Edito nel 1999, "Battle Royale" è un bestseller assoluto in Giappone, il libro più venduto di tutti i tempi; diventato fenomeno di culto, ha ispirato celebri film, manga sceneggiati dallo stesso Takami e videogiochi. Scritto con uno stile insieme freddo e violento, "Battle Royale" è un classico del pulp, un libro controverso e ricco di implicazioni, nel quale molti hanno visto una potente metafora di cosa significhi essere giovani in un mondo dominato dal più feroce darwinismo sociale.

RECENSIONE

Finalmente riesco a leggere il romanzo dal quale Suzanne Collins si è ispirata per la celebre saga letteraria degli Hunger Games (poi divenuta famosa con la serie di film con protagonista Jennifer Lawrence).

Ci troviamo in una realtà parallela alla nostra dove ogni anno viene scelta una classe di quindicenni che credono di andare in una normale gita ma ben presto scopriranno che si tratta di un orrendo gioco di sopravvivenza dove ognuno può uccidere il proprio compagno e vincerà soltanto l'ultimo che riuscirà a uscirne vivo. Non possono scappare perché si trovano in un'isola deserta.

Seppure il libro è lungo quasi 700 pagine ti giuro le pagine scorrono via come un fiume in piena, perché pieno di tensione già dal momento in cui i poveri ragazzini scopriranno di trovarsi in un sadico gioco mortale e non ne potranno uscire vivi. Ci sono molte scene splatter ma io le vedevo come se stessi leggendo un manga, non reali ecco.

Forse si potrebbe definire tra i capostipiti del genere Young Adult.


giovedì 18 aprile 2024

[Recensione] Heidi - Johanna Spyri

 


HEIDI || Johanna Spyri || Giunti || 2011 || 237 pagine

Heidi vive con il burbero nonno in montagna, dove ha trovato un mondo fantastico insieme all'amico Peter, il pastore che guida le capre al pascolo. Qualche anno dopo, però la zia della bambina torna per portarla a Francoforte.

RECENSIONE

Quello che sto per dire penso sia condiviso dalla maggior parte di noi che abbiamo conosciuto Heidi grazie alla celebre serie animata di Hayao Miyazaki (sì, proprio lui, il regista di Lupin III, della Città incantata, Il mio vicino Totoro, ecc.) che vedevamo da bambini in tv: quella serie animata era tratta proprio da questo romanzo scritto alla fine del 1800 dalla scrittrice svizzera Johanna Spyri ed è davvero fedele all'originale. Quindi è stato quasi naturale che durante la lettura di questa bella storia io mi immaginavo le scene che avevo già visto nel cartone animato, mi ha fatto ritornare bambino. L'unica differenza col cartone è che lì sono state eliminate le parti in cui si parla di Dio e di morale (forse ad alcuni questi argomenti potrebbero far storcere il naso, c'è addirittura una vera e propria conversione dello stesso nonno di Heidi!).
In breve la piccola Heidi, una bambina svizzera di appena cinque anni orfana, viene portata a Maienfeld da suo nonno che vive solitario in una baita in montagna e chiamato dai paesani "il vecchio dell'Alpe". La bambina legherà subito col nonno, che si dimostrerà accogliente, premuroso e felice verso la sua dolce nipotina tanto da cambiarlo completamente in meglio. Heidi farà amicizia con Peter, un giovane pastore undicenne che porta al pascolo anche le capre del nonno e stringerà una dolce amicizia con sua nonna non vedente. E così passano tre anni e Heidi sprizza salute da tutti i pori, conosce i nomi dei fiori di montagna, sa come si fa il formaggio, ma non è mai andata a scuola. Il nonno però si rifiuta di mandarcela e così, un giorno, ritorna sua zia Dede e se la porta (ingannandola che sarebbe tornata presto dal nonno se non si fosse trovata bene) a Francoforte presso una famiglia benestante che ha bisogno di una bambina che faccia compagnia alla loro figlioletta che vive su una sedia a rotelle (è affetta dalla poliomielite). A casa Sesemann Heidi si sente un pesce fuor d'acqua non avendo mai vissuto in una città e soprattutto non conosce alcuna regola di comportamento in una famiglia alto borghese ma ben presto farà amicizia con Clara e farà spesso arrabbiare la sua governante la signorina Rottenmeier che fin dall'inizio non voleva Heidi in casa (se non ricordo male l'ha definita "selvaggia" la prima volta che l'ha vista). La nonna di Clara si accorge che Heidi è sempre più triste, mangia sempre meno, e allora capisce che ha nostalgia della sua casa sui monti assieme al nonno e alle sue capre, così le regala un libro che parla proprio dei monti e della vita che si fa lì e grazie al metodo della nonna riesce finalmente a imparare a leggere. Dopo diversi episodi di sonnambulismo il medico dei Sesemann consiglia al padre di Clara di riportare la bambina da suo nonno, e così viene fatto. In men che non si dica, infatti, Heidi riacquista l'appetito e il colorito, aveva proprio nostalgia dei suoi amici e di suo nonno.

Quello che ci sottolinea e ci mostra l'autrice di Heidi con questa storia è il forte contrasto che c'era tra la paradisiaca vita in montagna e la stressante operosità della vita in città, e tratta anche la piaga del dilagante analfabetismo (la storia ebbe subito molto successo nella neonata Germania unita, sorta nel 1870, che in pochi anni aveva ridotto l'analfabetismo e visto un rapido inurbamento).

Una curiosità: nel 2010 Peter Büttner, dottorando in lettere all'Università di Zurigo, fece una scoperta del tutto inaspettata. Durante la ricerca di illustrazioni di libri per bambini d'epoca Biedermeier, Büttner si è imbattuto accidentalmente nel piccolo volume "Natur und Menschenleben" con tre storie dello storico e poeta locale di Mülheim Hermann Adam von Kamp del 1830 circa. Uno dei racconti porta il titolo "Adelaide, das Mädchen vom Alpengebirge" e nel leggerlo Büttner ha riscontrato molti parallelismi con il romanzo della Spyri. Come Heidi, Adelaide vive in alpeggio con il nonno, ma come Heidi deve lasciare l'alpeggio e, come Heidi, soffre di forte nostalgia di casa e vi ritorna. Ulteriori corrispondenze si riscontrano nella scelta delle parole e nella struttura del racconto, nonché in scene chiave cruciali. Tuttavia, va specificato che la protagonista del racconto è molto più grande di Heidi e deve emigrare negli Stati Uniti e non a Francoforte. Questo ci fa desumere che quindi la Spyri si è ispirata a questo racconto per scrivere il suo nel 1879.


lunedì 15 aprile 2024

[Recensione] Il falco maltese - Dashiell Hammett

 


IL FALCO MALTESE || Dashiell Hammett || Mondadori || 2016 || 238 pagine

San Francisco, sul finire degli anni Venti, non è certo un luogo tranquillo. Per questo il detective Sam Spade ha imparato che è meglio stare sempre sul chi vive. Anche quando nel suo ufficio sulla Baia si presenta un'incantevole ragazza bionda con un nome che è già un programma: Miss Wonderly. La giovane donna vuole che Spade la aiuti a scoprire che fine ha fatto sua sorella Corinne, che si è legata a un poco di buono, un certo Floyd Thursby. Ma presto Spade si accorgerà che la sua cliente non è l'angelica creatura che appare. È invece una dark lady spietata, ipocrita e manipolatrice, disposta a tutto pur di entrare in possesso di un antico e prezioso manufatto, una statua d'oro e di gemme raffigurante un falco, donata dai Cavalieri di Malta all'imperatore Carlo V nel XVI secolo. Pubblicato nel 1930, "Il falco maltese" è considerato il capolavoro di Hammett, il più bel romanzo del "duro" Spade, portato sul grande schermo da un indimenticabile Humphrey Bogart.

RECENSIONE

Ognuno di noi, almeno credo, ha in mente la figura del detective cinematografico in bianco e nero che fuma una sigaretta dopo l'altra e indossa quell'impermeabile tutto sgualcito e non fa che pedinare persone sospette. Tutto questo nasce proprio da questo capolavoro di Dashiell Hammett ovvero il genere poliziesco hard boiled (a differenza di altri detective in questo genere il protagonista non si limita a risolvere i casi ma affronta il pericolo e rimane coinvolto in scontri violenti tanto da rischiare più volte la vita).

Sam Spade è un investigatore privato che lavora nella San Francisco degli anni Venti. Arrogante, sbruffone, sciupafemmine, non può neanche fare a meno di bacco e tabacco. In questa storia dovrà sbrogliare un caso particolare che avrà a che fare con un'antica statuetta di un falco che fu donata nientepopodimeno che al re Carlo V dai Cavalieri di Malta. Non manca la femme fatale, affascinante e misteriosa allo stesso tempo, e nemmeno inseguimenti, sparatorie, fughe, colpi di scena. Ah, non manca nemmeno la vedova da consolare!

Insomma, alla fine mi è piaciuto? Sì, certo. Leggerò altro di Hammett? Ma assolutamente sì.


venerdì 12 aprile 2024

[Recensione] Don Casmurro - Machado de Assis

 


DON CASMURRO || Machado De Assis || Fazi Editore || 2014 || 288 pagine

Machado de Assis, il più grande scrittore brasiliano, rappresenta “il picco più alto della letteratura brasiliana” e occupa nella letteratura brasiliana la posizione che Cervantes occupa in Spagna, Dante in Italia, Goethe in Germania e Shakespeare in Inghilterra.

Don Casmurro è la rappresentazione della decadente società borghese, a cavallo tra i due secoli con acume psicologico e humor britannico.

Capolavoro indiscusso della letteratura brasiliana, Don Casmurro di Machado de Assis apparve per la prima volta a Rio de Janeiro nel 1899. Con uno stile confidenziale, venato d’ironia e di una sottile malinconia, il protagonista, Bento Santiago, racconta al lettore la propria avventura umana segnata, sin dall’adolescenza, dall’amore per Capitu e dalla gelosia, il presunto tradimento di lei con il suo miglior amico, il progressivo rinchiudersi in un’esistenza cupa e isolata dal mondo, popolata di ricordi e di fantasmi. Una storia tutt’altro che sentimentale, della quale Machado, senz’altro uno dei padri del romanzo psicologico moderno, ci induce a sospettare, rendendoci interpreti e giudici di una personalità che nasconde in sé una forma di delirio.

RECENSIONE

Questo romanzo, Don Casmurro, venne riconosciuto come un capolavoro indiscusso della letteratura brasiliana e fu pubblicato nel 1899.

Il protagonista, ormai avanti con gli anni, ci narra come in una sorta di diario della sua vita, dei primi innamoramenti, di tradimenti e malinconie. Come si dice "il primo amore non si scorda mai" ed è proprio di questo amore che, con grande tristezza e rimpianto, ci parla Bento Santiago, amore per il quale ha provato una tale gelosia che lo ha distrutto. Ma Capitu lo ha davvero tradito col suo migliore amico oppure è solo frutto delle suggestioni di Bento? Sarà a noi lettori cercare una risposta a questo interrogativo.

Ammetto che non conoscevo questo autore brasiliano, Machado de Assis, e se scopro tali classici è perché ho una lista di titoli che, quando riesco a recuperarli sia in cartaceo che in versione digitale, provo a leggere di tanto in tanto (la famosa lista dei 1000 libri da leggere prima di morire).

Se amate le introspezioni psicologiche stile La coscienza di Zeno di Svevo, allora è il libro che fa per voi.


[Recensione] Charlie Chan e il cammello nero - Earl Derr Biggers

  CHARLIE CHAN E IL CAMMELLO NERO || E. Derr Biggers || Newton Compton || 2012 || 188 pag. Shelah Fane, celebre star del cinema, viene uccis...