mercoledì 26 ottobre 2022

[Recensione] Ferrovia di sangue - Tom Lin

 


FERROVIA DI SANGUE || Tom Lin || Einaudi || 2022 || 320 pagine

Per anni Ming Tsu è stato costretto a lavorare come uno schiavo alla costruzione della ferrovia transcontinentale, insieme ai tanti cinesi che con la loro sofferenza hanno aperto il West agli americani e che nessuno ricorda mai. È fuggito solo quando il Profeta – un vecchio cinese cieco, capace di leggere il futuro – non gli ha detto che era il momento. Adesso è tornato. E può iniziare la sua caccia. È deciso a eliminare i suoi nemici uno per uno e raggiungere la California, raggiungere Ada, la donna che gli hanno strappato dalle braccia. Ad accompagnarlo fino a Reno sarà un gruppo di bizzarri artisti dai poteri soprannaturali, un carrozzone di freak che gli insegneranno cosa vuol dire essere umani.

RECENSIONE

Un ex schiavo si vendica dei suoi nemici, in modo definitivo. Essenzialmente questo è il riassunto della storia che ci narra Tom Lin in questo romanzo ambientato nel Far West. Sinceramente non mi è piaciuta la storia, nonostante sia scritta bene ma ciò che mi ha deluso è soprattutto il senso di tutto: perché questa persona deve continuamente risolvere i suoi problemi uccidendo il prossimo, anche se è il suo nemico? Perché non prova a mediare, a discutere, invece di sparare e inchiodare da una parte all'altra? Assolutamente no: solo col sangue lui sa parlare, tanto è vero che verso la fine ho immaginato che neanche la sua "amata" se lo filasse più.

A dir poco terribile!


domenica 23 ottobre 2022

[Recensione] Vita dell'arciprete Avvakum - Avvakum Petrov

 


VITA DELL'ARCIPRETE AVVAKUM || Avvakum Petrov || Adelphi || 1986 || 244 pagine

Molti hanno detto che la grande letteratura russa comincia con questo libro, con la sua dolorosa asprezza, con la forza del nominare che Avvakum aveva e si trasmise poi, per vie misteriose, a scrittori così diversi come Puškin e Tolstoj. Avvakum visse nella tempesta religiosa del Seicento russo, che culminò nello scisma. La sua parte era quella del perdente, la parte dei raskolniky, i «Vecchi Credenti», contrari a ogni correzione dei testi sacri e a ogni grecizzazione nella liturgia e nella dottrina. Allora la Russia si spaccò in due, e quella spaccatura si prolungò per tutta la sua storia, sino alle dispute fra occidentalisti e populisti nell’Ottocento, fino a oggi. Rinchiuso nei sotterranei di una gelida prigione, prima di morire Avvakum volle lasciare testimonianza della sua vita – o meglio di come Dio operò su di lui in certi punti della sua vita, e soprattutto nella lotta testarda contro coloro che «col fuoco, con il knut e col capestro vogliono affermare la fede». È una storia di incessanti violenze, dove i contrasti teologici si manifestano a pugni, a calci, a frustate, fra lingue strappate, sepolti vivi, roghi, saccheggi, persecuzioni, fughe nell’immensità asiatica. La vita di Avvakum è come un unico naufragio, dove a sprazzi intravediamo l’arciprete aggrappato a qualche relitto di chiatta: «Fiume renoso, ci si affonda dentro, zattere pesanti, sorveglianti spietati, nodosi i bastoni, secche le sferzate, tagliente il knut, torture crudeli, il fuoco e i tratti di corda». Vi è in lui una carica primordiale, che non si lascia esaurire. Tutto il suo fervore spirituale è intensamente fisico. Si azzuffa con i demoni come fossero cani e il diavolo lo guarda seduto sulla stufa. Un giorno, sfinita sul ghiaccio, l’arcipretessa si rivolge a Avvakum: «“Quanto durerà questo tormento, arciprete?”. Rispondo: “Markovna, fino alla morte”. Al che lei: “Va bene, Petrovic: tireremo ancora avanti”». Questo dialogo è sigillo della storia russa e del suo spirito. Dopo una vita di tumultuose peripezie, Avvakum finì sul rogo. Dice la leggenda che per sette volte lo zar ordinò il supplizio di Avvakum, e per sette volte, mentre il boia preparava il rogo, lo zar e la zarina caddero malati, e intimoriti mandarono un messo per annullare la pena. Per chi apra oggi le pagine di questa Vita non vi è migliore accompagnamento delle parole di Andrej Sinjavskij: «Su Avvakum non si possono fare tanti discorsi: su di sé ha già detto tutto lui, si è ficcato come un orso nella sua tana e l’ha riempita tutta». Vita dell’arciprete Avvakum fu pubblicato per la prima volta a stampa nel 1861. Della Vita rimangono tre versioni: la presente traduzione è la prima che si basi sull’autografo della versione C, la più lunga, scoperto nel 1966.

RECENSIONE

Quello che colpisce di più in questa testimonianza dell'arciprete Avvakum è la sua forte passione nella fede che professa, fino a rinunciare a tutto, anche a separarsi dalla famiglia, pur di non piegarsi ai suoi nemici. E poi è una testimonianza importante per la storia della fede russa, che ci riporta nel Seicento in cui avvenne lo scisma. Avvakum non si piega mai, nonostante venga frustato, imprigionato, torturato, preso a calci e pugni, perseguitato e ricercato in tutta la Russia.

Questo testo storico è stato definito uno dei capolavori della letteratura russa: nel XVII secolo, in Russia, ha luogo un grande scisma all'interno della Chiesa ortodossa, in cui si contrappongono i Vecchi Credenti (i raskolniky, di cui fa parte Avvakum) e il Patriarca Nikon con i suoi seguaci. Nikon apportò diverse modifiche nella liturgia ortodossa, basandosi soprattutto su quella della Chiesa greca, corrompendo così il vero spirito della religione russa, profondamente radicata nel popolo e in cui ministri del culto erano uomini esattamente uguali al resto dei credenti. Avvakum e altri si oppongono a quella che per loro è una vera e propria eresia e per questo vengono perseguitati e puniti. Con il Concilio del 1666-67, le cose precipitano inesorabilmente. Avvakum passa la maggior parte della sua vita o in esilio o imprigionato ma, a differenza di altri suoi compagni, non cede mai: fino alla fine combatterà contro l'apostata Nikon e patirà qualsiasi tortura pur di continuare a professare la vera fede, che non è di certo quella corrotta dei Greci e dei Latini. La forza di quest'uomo è straordinaria e non solo la sua, ma anche quella della moglie e dei figli, costretti a seguirlo durante l'esilio e anche loro imprigionati. In questa autobiografia Avvakum parla nel linguaggio schietto del popolo, senza lasciarsi andare a pensieri troppo complicati tipici dei Cristiani latini. Quella dell'arciprete è una fede sentita, fisica e lo si capisce in particolar modo durante le descrizioni degli scontri contro i demoni che si impossessano delle persone e che tentano di corromperlo. Anche se vacilla, Avvakum torna sempre a Dio amandolo con più forza.


venerdì 14 ottobre 2022

[Recensione] Il mestiere dell'avvoltoio - Robert A. Heinlein

 


IL MESTIERE DELL'AVVOLTOIO || Robert A. Heinlein || Mondadori || 2014 || 230 pagine

E' uno dei grandi romanzi "irregolari" della sf: insieme al suo enigmatico protagonista, Jonathan Hoag, il lettore si trova preso in una ragnatela di terrori che comincia con una visita medica apparentemente banale e continua in un crescendo di colpi di scena fino a svelare il segreto dell'uomo sotto le cui unghie si nasconde una sostanza che non è affatto sangue. 

RECENSIONE

Questo romanzo breve è difficile da collocare in un genere specifico, perché ne racchiude diversi contemporaneamente: e purtroppo non posso dire nulla della trama, altrimenti vi rovinerei i colpi di scena della storia. Una coppia viene ingaggiata da uno strano tipo che chiede loro di seguirlo, perché non ricorda nulla di quello che fa durante il giorno e si ritrova con delle misteriose macchie sotto le unghie. La coppia di detective inizia a pedinarlo e scoprirà ben presto inquietanti personaggi.

Heinlein è sempre top, su questo non avevo dubbi. Forse tra i suoi lavori più onirici.


venerdì 7 ottobre 2022

[Recensione] Ossa della Terra - Michael Swanwick

 


OSSA DELLA TERRA || Michael Swanwick || Mondadori || 2014 || 280 pagine

Richard Leyster si occupa di dinosauri e il suo mondo naturale è il Mesozoico, ma quando gli viene offerta l'impensabile opportunità di andarci, si imbatte in una forma di vita molto più misteriosa del previsto. Tramutatosi in investigatore, dovrà scoprire cosa si nasconde nel passato e, al tempo stesso, non fare niente che possa creare una contraddizione nel flusso cronologico. Se il sogno dei paleontologi è visitare altre epoche, Leyster dovrà tenere conto anche del fattore umano e prevenire gli scopi poco chiari di gente disposta a tutto, compresi i fanatici del suo tempo. Ma la passione per il mistero resta la più forte e Richard Leyster va...

RECENSIONE

Prendete il film di Jurassic Park dove un miliardario decide di creare in un'isola sperduta un parco clonando dei dinosauri, ebbene, in questo romanzo succede una cosa simile, solo che invece di creare dei dinosauri direttamente si può scegliere in che era andare e si viaggia nel tempo, dove i vari scienziati hanno delle basi dove possono studiare tutti i dinosauri che vogliono.

La storia è godibile, un po' incasinata per via dei viaggi nel tempo e di un continuo cambio di protagonisti tra passato, presente e futuro, ma tutto sommato la storia regge all'intrattenimento. E poi è bello il messaggio dell'autore che sottolinea l'importanza degli studi e delle ricerche scientifiche.
L'uomo non perderà mai un vizio, se così possiamo definirlo: quello di essere curioso!


[Recensione] Charlie Chan e il cammello nero - Earl Derr Biggers

  CHARLIE CHAN E IL CAMMELLO NERO || E. Derr Biggers || Newton Compton || 2012 || 188 pag. Shelah Fane, celebre star del cinema, viene uccis...