Ed ecco le mie letture che ho svolto nei mesi di marzo, aprile e maggio 2021.
mercoledì 24 novembre 2021
lunedì 22 novembre 2021
[Recensione] Tipi da libreria - Shaun Bythell
TIPI DA LIBRERIA || Shaun Bythell || Vallardi || 2021 || 128 pagine
Quando passeggiamo tra gli scaffali in cerca del libro perfetto, spesso ci dimentichiamo che il libraio è lì a guardarci, apparentemente indaffarato. E quando ha un talento innato per individuare e raccontare con umorismo le manie e le eccentricità della clientela, il risultato non può essere che spassosissimo. La piccola enciclopedia del libraio e scrittore Shaun Bythell è un'adorabile presentazione tragicomica dell'Homo legens dove nessuno viene risparmiato dal pungente sguardo dell'osservatore: dai sognatori della parola e potenziali acquirenti di tutti i tipi, al personale e, naturalmente, al libraio… «Senza dubbio, librai di animo più gentile del mio offrirebbero dei propri clienti descrizioni più indulgenti di quelle contenute nei capitoli che seguono, ma queste pagine attingono da vent'anni di esperienza e sofferenza nel settore, e, inoltre, non conosco nemmeno un libraio di animo gentile - perlomeno nei confronti dei clienti.» Complottisti, piccoli bibliofili, traslocatori e rompiscatole, ma anche studenti servizievoli e praticanti di arti oscure. Al riparo del suo bancone, Shaun Bythell spia, osserva e cataloga la variegata fauna di clienti che popola la sua libreria antiquaria nel paesino di Wigtown, in Scozia, uno straordinario purgatorio stipato di oltre centomila libri. Nulla sfugge all'occhio attento e divertito del libraio, che giorno dopo giorno etichetta i clienti e le loro domande bizzarre, creando un'impareggiabile tassonomia del lettore , dal Perdigiorno all'Occultista, dal Pensionato Barbuto al Cliente Perfetto. Con sguardo caustico ma affettuoso, da cui trapela tutta la passione per un mondo che sembra sull'orlo dell'estinzione, l'autore ci accompagna nel suo microcosmo fatto di libri e incontri, tradendo, sotto una scorza dura solo in apparenza, la riconoscenza nutrita per i suoi amatissimi, odiatissimi clienti.
RECENSIONE
E tu che tipo di lettore sei? Questa è la domanda che si pone l'autore di questo libro, un simpatico libraio scozzese che ci presenta nove tipi di lettore o, come dice lui, tipi da libreria, infatti ci descrive, sempre con ironia, i diversi tipi di clienti che entrano nel suo negozio di libri vintage. Ecco le sue categorie:
1. L'esperto (lo specialista, il seccatore, il servizievole, il collezionista di libri antichi, il meccanico domestico)
2. La giovane famiglia (i genitori esausti, il figlio negletto, i genitori ambiziosi, i piccoli bibliofili)
3. L'occultista (il praticante di arti oscure, il complottista, il cartomante, l'acchiappafantasmi, il patito di artigianato)
4. Il perdigiorno (il guardone, il perdigiorno improvvisato, il coniuge annoiato, l'autore a proprie spese)
5. Il pensionato barbuto (il ciclista in lycra, l'indossatore di pantalon rouge, i traslocatori, il taccagno)
6. Il viaggiatore chiassoso (il fischiatore, il raffreddato, il vocalist, lo scorreggione, il rompiscatole)
7. Il genealogista (gli americani, non ci sono altri tipi)
8. Il personale (lo studente, la studentessa, l'hipster, il venditore di libri usati, il responsabile)
9. Il cliente perfetto (il collezionista di narrativa, il collezionista di libri sui treni, le persone normali, l'appassionato di fantascienza)
Lo consiglio a chi ama i libri più leggeri ma sempre inerenti al mondo dei libri e dei librai, non aspettatevi nulla di stupefacente.
sabato 20 novembre 2021
[Recensione] Il grande Gatsby - Francis Scott Fitzgerald
IL GRANDE GATSBY || Francis Scott Fitzgerald || Feltrinelli || 2013 || 240 pagine
Chi è il misterioso e ricchissimo vicino di casa di Nick Carraway, a West Egg? E perché passa tanto tempo a fissare quella piccola luce verde che brilla su uno dei moli dell'altra sponda della baia? Il filo conduttore del capolavoro di Francis Scott Fitzgerald è il sogno impossibile cullato da Jay Gatsby. L'ambizioso giovanotto, che ha saputo conquistarsi con tutti i mezzi, leciti e no, prestigio, ricchezza e rispettabilità, vuol far rivivere l'amore fiorito un tempo tra lui e Daisy che un giorno lo ha respinto, povero e senza prospettive, per sposare il rampollo di una delle grandi famiglie americane. Ma i sogni più sono belli e meno hanno la possibilità di avverarsi. E Jay Gatsby non solo non riuscirà a strappare Daisy a Buchanan, pur gettando sulla bilancia tutto il peso del suo fascino e del suo potere, ma finirà addirittura col cadere, vittima innocente, sotto i colpi di un marito tradito messo sulle sue tracce, per vendetta, dal perfido rivale. Al di là dei riferimenti autobiografici, "Il Grande Gatsby" è sopratutto il ritratto di un epoca in cui il mondo dei contrabbandieri di alcolici si mescolava allegramente con quello dei banchieri e delle 'flappers' dei "Roaring Twenties", in attesa che la Grande Crisi seppellisse tutto sotto le macerie dell'"American Dream".
RECENSIONE
La solitudine di un uomo che ha creduto in un amore non corrisposto. Un ottimo romanzo che contiene tante tematiche. Affascinante ricostruzione degli anni 20 dell'America del proibizionismo e del lusso sfrenato.
venerdì 19 novembre 2021
[Recensione] Le sette morti di Evelyn Hardcastle - Stuart Turton
LE SETTE MORTI DI EVELYN HARDCASTLE || Stuart Turton || Neri Pozza || 2019 || 526 pagine
Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell'alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento - la morte del giovane Thomas Hardcastle - ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d'artificio. Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell'attimo in cui esplodono nell'aria i preannunciati fuochi d'artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell'acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre. Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. L'invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell'acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l'assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House...
RECENSIONE
Dal titolo pensavo fosse un giallo, e non mi ero sbagliato, anche se è difficile dargli una collocazione perché presenta anche elementi oserei dire "fantasy" (ma non posso spiegarlo per non fare spoiler). Come prima impressione, soprattutto all'inizio, non si capisce bene quello che succede al nostro protagonista, fortunatamente pian piano ci viene spiegato (anche se restano dubbi e perplessità anche a lettura ultimata). Come ci spoilera (anche troppo) il titolo avviene un omicidio: una ragazza, Evelyn, muore in questa villa abbandonata durante una cerimonia in costume, accanto a un laghetto. Chi sarà stato ad ucciderla? E perché muore più di una volta? Sarà proprio il nostro protagonista che avrà l'arduo compito di indagare (a sue spese) e ci metterà anima e corpo nel farlo.
Devo dire che la lettura di questo romanzo sembrava non finire mai (avrei pensato di terminarlo in pochi giorni, invece c'ho impiegato due settimane, anche se non ero costante nella lettura tutti i giorni devo ammetterlo) e ti spiazza di capitolo in capitolo, per fortuna poi ci viene rivelato cosa realmente sta succedendo al protagonista e diciamo la trama acquista un senso logico, anche se, secondo me, l'autore ha creato una confusione incredibile e facilmente ti confonderai con tutte le persone che si muovono in questa storia.
Devo essere sincero: nella prima parte avevo anche considerato di abbandonarlo, ma dalla seconda parte in poi si riprende e ti incuriosisce, anche perché il protagonista riesce a muoversi meglio nelle indagini. Anche a me ha ricordato il film Ricomincio da capo.
giovedì 18 novembre 2021
[Segnalazione] Tipi da libreria - Shaun Bythell
Quando passeggiamo tra gli scaffali in cerca del libro perfetto, spesso ci dimentichiamo che il libraio è lì a guardarci, apparentemente indaffarato. E quando ha un talento innato per individuare e raccontare con umorismo le manie e le eccentricità della clientela, il risultato non può essere che spassosissimo. La piccola enciclopedia del libraio e scrittore Shaun Bythell è un'adorabile presentazione tragicomica dell'Homo legens dove nessuno viene risparmiato dal pungente sguardo dell'osservatore: dai sognatori della parola e potenziali acquirenti di tutti i tipi, al personale e, naturalmente, al libraio… «Senza dubbio, librai di animo più gentile del mio offrirebbero dei propri clienti descrizioni più indulgenti di quelle contenute nei capitoli che seguono, ma queste pagine attingono da vent'anni di esperienza e sofferenza nel settore, e, inoltre, non conosco nemmeno un libraio di animo gentile - perlomeno nei confronti dei clienti.» Complottisti, piccoli bibliofili, traslocatori e rompiscatole, ma anche studenti servizievoli e praticanti di arti oscure. Al riparo del suo bancone, Shaun Bythell spia, osserva e cataloga la variegata fauna di clienti che popola la sua libreria antiquaria nel paesino di Wigtown, in Scozia, uno straordinario purgatorio stipato di oltre centomila libri. Nulla sfugge all'occhio attento e divertito del libraio, che giorno dopo giorno etichetta i clienti e le loro domande bizzarre, creando un'impareggiabile tassonomia del lettore , dal Perdigiorno all'Occultista, dal Pensionato Barbuto al Cliente Perfetto. Con sguardo caustico ma affettuoso, da cui trapela tutta la passione per un mondo che sembra sull'orlo dell'estinzione, l'autore ci accompagna nel suo microcosmo fatto di libri e incontri, tradendo, sotto una scorza dura solo in apparenza, la riconoscenza nutrita per i suoi amatissimi, odiatissimi clienti.
L'AUTORE
Bythell vive circondato da libri, circa centomila volumi distribuiti in stanze che si rincorrono come un labirinto, zeppe di erudizione; esce per entrare nelle case di chi vuole liberarsene, a volte trova tesori, altre volumi apparentemente invendibili. I suoi sopralluoghi sono vere avventure, il senso di attesa che prova prima di varcare la soglia non ha paragoni; scopre testi ma anche persone, e il viaggio dentro quelle abitazioni raccontano tanto di chi le ha abitate.
Nonostante le difficoltà, per l’autore diventare libraio è stata la scelta migliore della sua vita, come ha ammesso a Enrico Franceschini per il venerdì – la Repubblica: «vendere libri è come fare il kamikaze: quando decidi, non c’è modo di tornare indietro».
mercoledì 17 novembre 2021
[Recensione] La prima inchiesta di Maigret - Georges Simenon
LA PRIMA INCHIESTA DI MAIGRET || Georges Simenon || Adelphi || 2001 || 178 pagine
A dire il vero, il mestiere che aveva sempre sognato non esisteva. Da ragazzo, al paese, aveva come l’impressione che un sacco di gente non fosse al posto suo, o prendesse una strada sbagliata unicamente perché non aveva le idee chiare. E immaginava un uomo di infinita saggezza, e soprattutto di infinita perspicacia, al tempo stesso medico e sacerdote, un uomo in grado di intuire con un’occhiata il destino delle persone ... Un uomo da consultare come si consulta un medico. Una specie di accomodatore di destini. E non solo perché intelligente – forse non aveva neanche bisogno di un’intelligenza eccezionale –, ma perché capace di vivere la vita di chiunque, di mettersi nei panni di chiunque. Maigret non aveva mai parlato di questo con nessuno. Né osava pensarci troppo seriamente per paura di sentirsi ridicolo. Non potendo portare a termine gli studi di medicina, era comunque entrato nella polizia, per caso. Ma era stato poi veramente un caso? E i poliziotti non sono qualche volta proprio degli accomodatori di destini?
RECENSIONE
Come dice il titolo questo romanzo ci presenta la prima indagine di Maigret, molto prima che diventasse commissario di polizia. Infatti torniamo indietro nel tempo (esattamente nell'aprile del 1913), quando il giovane poliziotto (aveva ventisei anni) svolge la funzione di segretario al commissariato del quartiere Saint-Georges. Maigret era sposato da soli cinque mesi (ed è ancora magro).
Che dire, leggere questa prima indagine di Maigret è stato piacevole, si intravede il suo metodo di indagine (cioè quello di osservare la psicologia dei vari personaggi della vicenda), il suo primo appostamento che dura ore, la sua immancabile pipa che accende e fuma, le sue buone mangiate (il finale mi ha ricordato il commissario Montalbano quando pranza nel suo ristorante di pesce preferito in riva al mare), ma soprattutto colpisce l'onestà e l'innocenza che ha il futuro commissario tanto è vero che arriverà quasi a volersi licenziare. Maigret non è dalla parte dei buoni o dei cattivi, ma è sempre dalla parte dell'umanità, quella verace.
martedì 16 novembre 2021
[Segnalazione] Gli amici di Eddie Coyle - George V. Higgins
Alla richiesta di nominare i dieci migliori crime novel della storia, Elmore Leonard ha risposto mettendo Gli amici di Eddie Coyle in tutti e dieci i posti. Perché in questo romanzo una trama insieme asciutta e complessa, dai risvolti persino comici, vive attraverso una fitta rete di inimitabili dialoghi tra criminali, mafiosi, informatori e poliziotti. Eddie Coyle, un piccolo gangster che rifornisce di armi la malavita di Boston, si è guadagnato il soprannome di «Eddie Dita» dopo aver venduto alla mafia una partita di armi «sbagliata». Come lezione gli hanno fracassato le dita della mano sinistra. Ma ora la mafia vuole rapinare delle banche, ha bisogno di nuove armi e per Eddie c'è una seconda possibilità. Stavolta si rivolge a un fornitore sicuro, Jackie Brown, che ha a sua volta dei fornitori. Mentre si dà da fare per le nuove armi, Eddie viene arrestato per contrabbando di alcolici. Per non finire in prigione per anni, sceglie di diventare informatore, e si ritrova al centro di un rischioso triangolo tra l'Fbi, il suo fornitore di armi e i mafiosi. Grazie alle sue soffiate, viene arrestato Jackie Brown. Purtroppo di soffiata ce n'è però anche un'altra, la mafia ci rimette, e per Eddie stavolta sono davvero guai...
L'AUTORE
George V. Higgins (1939-1999), giornalista di nera poi procuratore distrettuale, ha scritto una trentina di romanzi e due raccolte di racconti. È entrato nella storia della letteratura poliziesca con il romanzo Gli amici di Eddie Coyle, da cui è stato tratto l'omonimo film di Peter Yates con Robert Mitchum. Da Cogan, originariamente pubblicato nel 1974 (e pubblicato da Einaudi Stile libero nel 2012) Andrew Dominick ha tratto l'omonimo film con Brad Pitt.
lunedì 15 novembre 2021
[Recensione] Mio fratello rincorre i dinosauri - Giacomo Mazzariol
MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI || Giacomo Mazzariol || Einaudi || 2016 || 176 pagine
Mi chiamo Giacomo Mazzariol, ho diciotto anni. Vivo in una cittadina del Veneto con i miei genitori, le mie sorelle Chiara e Alice e mio fratello Giovanni. Io sono il secondogenito, Giovanni è il più piccolo; ci togliamo sei anni. Ci sono alcune cose che dovete sapere, di Giovanni. Lui è uno che, se va a prendere il gelato e gli chiedono: "Cono o coppetta?", risponde: "Cono!", e se io gli faccio notare che poi il cono non lo mangia dice: "Be', neanche la coppetta la mangio!" Giovanni è uno che paga, prende il resto e lo butta via con lo scontrino. È uno che ruba il cappello a un barbone e scappa. Che ama i dinosauri e il rosso. Che va al cinema con una compagna di classe, torna a casa e annuncia che si è sposato. Che balla in mezzo alla piazza, da solo, al suono della musica di un artista di strada, e uno dopo l'altro i passanti cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Per lui il tempo è sempre venti minuti, mai più di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle, e se è inverno e non ne trova, porta loro foglie secche. Giovanni sa essere estenuante, logorante. Giovanni ha dodici anni e un sorriso più grande dei suoi occhiali. È molto meno bravo di me in matematica, però è più simpatico. Giovanni ha un cromosoma in più.
RECENSIONE
Non è la prima volta che leggo una sorta di autobiografia, anche se in questo caso si parla non solo di se stesso ma della vita quotidiana col fratellino speciale Giovanni detto Gio, nato con un cromosoma in più, e mi sono sempre piaciute. In questo caso è il modo in cui è stata scritta che mi ha fatto storcere il naso: troppo da teenager, con dialoghi stupidini (e sinceramente avrei tolto molte pagine assolutamente non inerenti al tema trattato). L'autore è giovane, mi pare diciottenne, è quindi lo giustifico, ma la cosa che mi fa un po' indispettire è che è stato aiutato da uno scrittore, Fabio Geda, nello stilare questo libro e, caspita, poteva certamente aiutarlo di più. Ma, non fraintendetemi, a me sta simpatico Giacomo, l'autore, perché mi ricorda la mia adolescenza, le mie scelte sballate, i miei primi amori, la vita quotidiana fatta di alzate mattutine, scuola, studio, divertimento con gli amici (io purtroppo non ho fratelli quindi lo invidio molto).
Ripeto, mi spiace per come è stato scritto, una migliore revisione avrebbe fatto bene a questo libro. Peccato davvero. Comunque ve lo consiglio ugualmente, da un bellissimo messaggio: bisogna superare le nostre paure, e confidare sempre negli affetti della nostra famiglia, fratelli e sorelle, mamma e papà, perché ci vogliono bene e vogliono solo il nostro bene. E poi il rapporto di complicità che hanno i due fratelli è davvero bello.
Gio era libero, ma più di ogni altra cosa era libertà. Lui era libero in tutti i modi in cui avrei voluto essere libero io. Gio era tornato a essere il mio supereroe. E non avrebbe più smesso di stupirmi.
sabato 13 novembre 2021
[Segnalazione] La gita in barchetta - Andrea Vitali
Nella Bellano insolitamente ventosa di inizio 1963, Annibale Carretta dovrebbe essere conosciuto come ciabattino. Dovrebbe, perché la sua indole è sempre stata un’altra. Nato «strusciatore di donne», uno che approfitta della calca per fare la mano morta, nella vita ha rimediato più sganassoni che compensi per le scarpe che ha aggiustato. Ed è finito in miseria, malato e volutamente dimenticato dai più. Ma non dalla presidentessa della San Vincenzo, che sui due locali di proprietà del Carretta, ora che lui sembra più di là che di qua, ha messo gli occhi. Vorrebbe trasformarli nella sede della sua associazione. Per questo ha brigato per farlo assistere da una giovane associata, Rita Cereda, detta la Scionca, con il chiaro intento di ottenere l’immobile in donazione. E in parte ci riesce anche, se non fosse che quelle due stanze del Carretta ora a Rita farebbero parecchio comodo. Le vorrebbe dare alla madre per il suo laboratorio di sartoria, e alleviarle così il peso della vita grama che fa: vedova e col pensiero di una figlia zoppa, Rita, appunto; una malmaritata, Lirina, che non sa come liberarsi del muratore avvinazzato che ha sposato; e poi Vincenza, bella ma senza prospettive, che seduta sul legno di una barchetta vede riflesso nello specchio del lago il destino che l’attende e al quale non sa sottrarsi. Su queste prime note si intona la sinfonia di voci e di vicende che hanno fatto di Bellano il paese-mondo in cui tutti possono ritrovare qualcosa di sé, e che nella Gita in barchetta interpreta una delle migliori partiture composte dalla penna leggera e tagliente di Andrea Vitali. Per i lettori è l’irresistibile occasione di immergersi ancora una volta nell’intreccio sorprendente di storie che è la vita.
L'AUTORE
Andrea Vitali è nato a Bellano nel 1956. Medico di professione, ha esordito nel 1989 con il romanzo Il procuratore, che si è aggiudicato l’anno seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway nel 2008 (La modista), il premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, il premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è stato anche finalista del premio Strega (Almeno il cappello), il premio internazionale di letteratura Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (Olive comprese). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia, nel 2015 il premio De Sica e nel 2019 il Premio Giovannino Guareschi per l’Umorismo nella Letteratura.Il suo sito è: www.andreavitali.info
venerdì 12 novembre 2021
[Recensione] La torre aliena - Paul J. McAuley
LA TORRE ALIENA || Paul J. McAuley || Nord || 1988 || 251 pagine
In un'epoca remotissima, una misteriosa razza aliena ha trasformato con un'immane opera d'ingegneria planetaria un mondo arido in un luogo adatto alla vita, mutandone le condizioni geologiche e climatiche, popolandolo con varietà di flora e di fauna raccolte da una dozzina di pianeti, erigendo inoltre sorprendenti costruzioni dall'ignota finalità, e infine sparendo senza lasciare traccia. È possibile però che si tratti delle stesse creature che gli umani designano come il Nemico, e contro le quali combattono una guerra logorante in un altro angolo dell'universo. Ma ora l'arrivo di una spedizione umana sembra improvvisamente risvegliare l'ecologia del pianeta, e con essa l'attività della torreggiante fortezza che s'innalza ai centro di un vasto cratere, una labirintica costruzione di guglie e rampe ascendenti che sembra celare il sapere della razza di misteriosi artefici. Ed effettivamente una presenza aleggia sul pianeta, chiaramente percepita, anche se solo per un breve istante, da Dorthy Yoshida, una giovane astronoma aggregata alla spedizione in virtù del suo straordinario talento telepatico. Ma nonostante l'esame della fauna e dei reperti del pianeta rilanci in un crescendo di tensione nuove ipotesi sconvolgenti, ogni soluzione definitiva sembra però allontanarsi. Ma quando il contatto con una mente intelligente è nuovamente stabilito, Dorthy è certa che lei sola può arrivare al cuore del mistero, che è ben più di un appassionante caso proseguì archeologia interstellare, e all'incontro con una civiltà il cui destino è intrecciato a quello dell'intero universo. Un avvincente enigma di grande presa narrativa, che applica con grande rigore e freschezza inventiva i temi classici di antropologia aliena.
RECENSIONE
Una misteriosa torre si innalza in un pianeta dove è presente una spedizione umana di ricerca. E ben presto verranno loro rivelati i segreti degli Antichi... Storia non di facile lettura, piena di termini scientifici, ma godibile.
giovedì 11 novembre 2021
[Segnalazione] Il mondo in un tappeto - Clive Barker
Questa storia comincia con un tappeto. Un meraviglioso tappeto nel quale un mondo di misteri e incanti giace nascosto da tempo immemorabile, un mondo di sogni e paure che rianima affinché possa ancora avere luogo l'eterna lotta tra Bene e Male, affinché le forze oscure che l'hanno intessuto possano ancora placare la loro sete di vendetta, affinché gli umani sappiano ancora riconoscere le ultime tracce di magia che risiedono nelle loro menti. Questo è un libro di visoni e di orrori, reali quanto il mondo in cui viviamo, una porta spalancata su esperienze, luoghi e persone che popolano i nostri incubi e che non osiamo immginare possano esistere realmente. E' la cronaca fantastica di uno scontro titanico antico quanto il mondo, è il trionfo dell'immaginazione, un'avventura epica, un incubo spaventoso, una promessa...
L'AUTORE
mercoledì 10 novembre 2021
[Recensione] Pirati e corsari nei mari di Sicilia - Pippo Lo Cascio
PIRATI E CORSARI NEI MARI DI SICILIA || Pippo Lo Cascio || Antares Edizioni || 2004 || 160 pagine
Il grande tema della pirateria nel Mediterraneo, rappresenta ancora oggi uno dei capitoli più oscuri o comunque meno noti, della nostra storia recente. Il fenomeno della pirateria interessò tutti i ceti sociali e gli stati che si affacciavano lungo le sponde del "Mare Interno" o "Lago Ottomano"; dagli Slavi ai Turchi, dagli Stati Barbareschi a Sales in Marocco, dalla Spagna alla "cattolicissima" Francia, dallo Stato Pontificio a tutti gli Stati italiani, Venezia e Genova compresi.
L'Ordine di Santo Stefano del Granduca di Toscana e l'Ordine Gerosolimitano o di San Giovanni, passato alla storia come Cavalieri di Malta, non furono da meno: quando erano avvisati dal naviglio nemico, questi preferiva darsi alla fuga piuttosto che accettare battaglia contro questi pericolosi "pirati". Temibili pirati erano anche i Trapanesi e i Liparoti. Paradossalmente tale attività, che metteva all'asta la "carne umana" e dalla quale si traevano grandi guadagni, si esercitava con i più efferati crimini grazie al paravento costituito dall'odio religioso che fronteggiava Musulmani a Cristiani, Oriente contro Occidente. Gli attacchi perpretati ai danni di inermi popolazioni rivierasche portate da pirati e corsari con sanguinosi raids, desertificarono interi territori e i nomi degli artefici erano sussurrati da tutti con timore. Noti furono i pirati Barbarossa, Dragut, Occhiali, meno noti erano le famiglie Fardella di Trapani e Cicala di Messina.
RECENSIONE
Interessante reportage storico sulle vicende piratesche e corsare nei mari di Sicilia, con pezzi di leggere originali di pirati.
martedì 9 novembre 2021
[Segnalazione] La stirpe di Nettuno - Charles Stross
Krina Alizond-114 è un metaumano che vive in un universo in cui gli ultimi esseri umani naturali si sono estinti da cinquemila anni. Quando sua sorella scompare, si imbarca in un audace viaggio attraverso i sistemi stellari per ritrovarla, dirigendosi verso l'ultimo luogo in cui è stata vista: il misterioso mondo acquatico di Shin-Teti. In un universo in cui è impossibile viaggiare a una velocità superiore a quella della luce, diventa un'impresa pericolosa, resa ancora più difficile dalla comparsa di un assassino, dei corsari a caccia dell'assicurazione sulla vita di sua sorella e di numerosi indizi che la sparizione sia legata a una delle più grandi truffe finanziarie nella storia dell'universo conosciuto.
L'AUTORE
Charles Stross, nato a Leeds nel 1964 ma da tempo residente in Scozia, si è laureato in farmacia, poi ha preso una specializzazione in informatica e ha lavorato come consulente e sviluppatore, per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura dal 2000. Tra le sue opere più famose Accelerando (premio Locus), una delle opere più interessanti sul tema della Singolarità tecnologica; Palinsesto, vincitore del Premio Hugo nel 2012; e la serie della «Lavanderia», un'organizzazione segreta che si occupa di occulto, alla quale ha dedicato diversi romanzi e numerose novelle, tra le quali Rapporto sulle atrocità (Urania), Giungla di cemento (Premio Hugo 2005, Delos Books) e Equinoide (Premio Hugo 2014, Delos Digital e Elara).
lunedì 8 novembre 2021
[Recensione] Shakespeare scriveva per soldi - Nick Hornby
SHAKESPEARE SCRIVEVA PER SOLDI || Nick Hornby || Guanda || 2012 || 180 pagine
Nel suo nuovo diario di letture Hornby non segue un copione prestabilito. In accordo con la sua idea di letteratura, si lascia guidare da passioni ed entusiasmi profondamente radicati nella vita, senza badare ai pareri della critica ufficiale. La sensazione che un romanzo sia claustrofobico, un prolungato disagio, così come pregiudizi e irragionevoli moti dell’animo, possono determinare l’interruzione di una lettura, ma in questo non c’è nulla di male, «altrimenti finiremmo sommersi dai libri». Così si passa da un saggio su Shakespeare a una graphic novel, da Henry Miller alla letteratura per l’infanzia e ai libri per gli adolescenti, un genere, quest’ultimo, di cui Hornby si è recentemente infatuato. Non manca una parte dedicata ai film, sempre visti con l’occhio dello scrittore appassionato di storie mai banali, specie se ruotano attorno alla vita di un genio della musica come Bob Dylan. E durante i Mondiali di calcio, per guardare ogni giorno le partite assieme ai suoi amici e fare qualche scommessa via Internet, Hornby riesce persino a passare un mese senza libri. Per poi rituffarvisi subito.
RECENSIONE
Dal titolo mi sembrava un romanzo, conoscendo l'ironia di Nick Hornby, ma con sorpresa ho scoperto che è un'altra raccolta della rubrica che lui ha tenuto per una rivista dove ci parla delle sue letture (ho già letto, diciamo, una prima parte ne Una vita da lettore) nel periodo che va stavolta dall'estate del 2006 a quella del 2008. Beh, non c'è molto da dire, continua a piacermi il suo stile, la sua ironia, le sue battute. Infatti la prossima lettura che farò di lui sarà di un suo romanzo (finalmente!).
sabato 6 novembre 2021
[Segnalazione] Ho un castello nel cuore - Dodie Smith
Cassandra ha diciassette anni e da grande farà la scrittrice. Intanto si esercita tenendo un diario, custode dei segreti di una famiglia stravagante. I Mortmain vivono in un incantevole castello in rovina. Sono praticamente sul lastrico. Il padre è un eccentrico scrittore in crisi d’ispirazione, sposato in seconde nozze con Topaz, modella che ha la passione del nudismo. Rose, sorella grande di Cass, è molto bella e molto decisa a sposare un uomo ricco. Poi ci sono i ragazzi: Thomas, il fratello piccolo, e Stephen, il bellissimo figlio della governante, innamorato di Cass. La vita dei Mortmain cambia per sempre all’arrivo dei vicini di casa, che sono anche i proprietari del castello: americani, ricchissimi, allegrissimi. Per Rose è un’occasione da non perdere; per Cass l’inizio di una straordinaria avventura di sentimenti nient’affatto ragionevoli...
L'AUTRICE
Dodie Smith (1896-1990) ha scritto una decina di romanzi e altrettante opere teatrali. Ho un castello nel cuore è stato il suo primo romanzo, pubblicato alcuni anni prima della Carica dei centouno, a cui poi è seguito anche un adattamento per il teatro. Nel 2003 è diventato un film diretto da Tim Fywell e nel 2012 il Theatre Royal Drury Lane ne ha fatto un musical.
venerdì 5 novembre 2021
[Recensione] Solaris - Stanislaw Lem
SOLARIS || Stanislaw Lem || Sellerio || 2013 || 317 pagine
Solaris è il capolavoro della fantascienza filosofica. Siamo nel lembo più estremo dell’universo esplorato dal genere umano. Un astronauta, dalla Terra, approda nella stazione spaziale che gira intorno al pianeta Solaris. Qui trova un’atmosfera di mistero e sospetto: nessuno lo accoglie, i pochi ospiti della astronave sembrano angosciati e sopraffatti, c’è un morto recente a cui si allude con circospezione ma senza sorpresa, gli oggetti subiscono strane deformazioni, si avvertono presenze. Solaris è noto agli umani come il grande pianeta «vivente». Appare in forma di vasto oceano e avrebbe dovuto conflagrare se la sua orbita avesse seguito le leggi della fisica. Ma è come dotato di capacità cosciente di reazione e questa capacità sembra legata alle apparizioni di fantasmi, proiezioni viventi di incubi, sogni e fantasie. L’astronauta è costretto a interrogarsi, mentre lo contagia la stessa angoscia che domina in tutto l’ambiente. Sul mistero della morte del compagno, innanzitutto. Ma questo lo spinge verso maggiori enigmi da svelare: se Solaris ha una propria vita, e che tipo alternativo di forma di vita; se le «apparizioni» hanno una qualche spiegazione accessibile; se tutta questa attività ha un fine, in qualche modo legato ai destini esistenziali degli umani. Se non è tutto addirittura un immane messaggio. Un’avventura avvincente e carica di attesa e mistero. Ma si potrebbe dire anche un’avventura epistemologica, nel senso che presenta alla lente della riflessione un numero enorme di quesiti che abitano i rami della filosofia. Fra essi, il più suggestivo sembra essere il tema dell’Identità, del Soggetto, dell’Io. Non esiste l’Io unico e identico a se stesso. Ognuno è un arcipelago di Io, e ciascuna delle isole di questo arcipelago si muove nei confronti dell’Io che le contiene, come un universo parallelo. Del resto, la mente, i suoi confini, le sue possibilità, i suoi legami con la potente macchina che la sorregge, il cervello, sono i temi attorno ai quali hanno sempre ruotato le storie di fantascienza di questo scrittore di Leopoli, cresciuto a Cracovia, esperto cibernetico, che è annoverato tra gli influenti capostipiti della moderna fiction di realtà virtuali.
RECENSIONE
Capolavoro in assoluto della fantascienza filosofica.
Era il 1961 quando lo scrittore, filosofo e scienziato Stanislaw Lem pubblicò Solaris. La vasta cultura dell’Autore, candidato al premio Nobel, traspare in ogni riga, e il romanzo rimane attuale come ogni classico che si rispetti. La solida preparazione scientifica rende credibili le dispute accademiche, le rappresentazioni degli ambienti, delle apparecchiature e degli strumenti. Gli eventi sono narrati con toni minimalisti, senza indugiare su dettagli superflui che a distanza di anni potrebbero apparire sorpassati o involontariamente comici. Le previsioni sul futuro della conquista dello spazio sono verosimili; addirittura si prefigurano stazioni spaziali, videotelefoni, elenchi telematici simili a pagine di internet. I dibattiti accademici, i problemi tecnici, le aspettative della gente riguardo la colonizzazione di Solaris sono analoghi a quelli che oggi interessano la conquista di Marte.
Le vicende che si svolgono sul pianeta Solaris sono tuttavia un pretesto o un mezzo per far riflettere su temi filosofici. Fin dalle prime pagine il lettore viene immerso in un’atmosfera opprimente e cupa; razzi e astronavi attraversano lo spazio, si accenna alla colonizzazione della galassia eppure la mente umana e le sue imprevedibili reazioni rimangono un mistero insondabile.
I resoconti delle esplorazioni e delle teorie sviluppate nel corso dei decenni possono apparire lenti, forse noiosi, ma sono necessari per fornire verosimiglianza e sottolineare il clima cupo che grava sugli astronauti
Stupefacente, a dir poco, è la descrizione della superficie fluida e delle formazioni di plasma pulsante che animano l’oceano vivente.
Solaris, come si sarà intuito, non è un libro facile. La lettura è leggermente compromessa da una traduzione non proprio agile, costantemente in bilico tra l’arditezza e l’approssimazione. Ma l’atmosfera estraniante – alienante – non ne risente, riuscendo forse proprio amplificata da certi accostamenti di termini in grado di evocare immagini e suggestioni ataviche. Per ammissione del suo autore, dopotutto, questo è forse il suo romanzo più inspiegabile, prodotto di un autentico processo inconscio. La tematica del rapporto tra la scienza e la tecnologia, e tra la tecnologia e la conoscenza, l’indagine dei meccanismi sottesi ai processi cognitivi sono, come già accennato, i motivi ricorrenti della produzione di Lem. In questo caso la speculazione è approfondita dall’esame dei risvolti psicologici di una situazione ai confini della comprensibilità e dell’umana tolleranza. La precarietà della condizione umana, l’incomunicabilità e l’esilità dei rapporti trapelano dalle pagine e le elevano ad un livello di universalità ineccepibile. E l’ossessione per il doppio, per il riflesso della realtà, anticipa di un decennio la lezione dickiana.
giovedì 4 novembre 2021
[Segnalazione] Un bosco di pecore e acciaio - Natsu Miyashita
Una palestra vuota, un grande pianoforte aperto e le dita di un uomo che toccano i tasti facendone uscire una melodia dolce, una melodia che è un fremito di rami e uno stormire di fronde, un odore di bosco sul far della sera. Tamura ha diciassette anni e in piedi, solo, nella palestra deserta, ascolta rapito quei suoni. È una folgorazione. L'uomo non è un pianista, ma un accordatore. Sta chino sul pianoforte con i suoi attrezzi e si piega sulle viscere di legno dello strumento per trarne una musica che a Tamura parla di un mondo lontano, dei boschi della sua infanzia di cui ha una lancinante nostalgia. È l'inizio di una passione, e di un'ossessione. Tamura frequenta la scuola per accordatori e inizia a lavorare sodo: studia materie difficilissime e dedica ogni momento libero alla ricerca di quel suono magico che aveva udito un giorno nella palestra della scuola. Un suono in grado di evocare un mondo intero, il bosco con i suoi odori, la luce filtrata dal verde, il vento tra le foglie, l'acqua sotto le radici, il canto di una ghiandaia e il languore nel cuore del protagonista. Un suono familiare che però gli sfuggirà a lungo, non riuscendo egli ad accordare legno e corde nel modo esatto. Perché per saper accordare la musica è necessario avere un talento e quel talento è qualcosa di similissimo all'amore.Un bosco di pecore e acciaio racconta l'educazione sentimentale del giovane Tamura, e anche un'educazione alla musica, al mistero segreto della natura, alla capacità di accordare i suoni per cercare di ricostruire l'anima del mondo. Attraverso i tentativi del protagonista di afferrare e rievocare quel suono segreto e arcaico celato dietro la musica, Miyashita Natsu riporta alla vita la forza e la fragilità della giovinezza, l'incanto che sempre si accompagna ai sogni del talento, e ci mostra con grazia struggente la nostra dimenticata capacità di accordare i cuori.
L'AUTORE
mercoledì 3 novembre 2021
[Recensione] L'inganno della morte - Guglielmo Scilla
L'INGANNO DELLA MORTE || Guglielmo Scilla || Kowalski || 2013 || 332 pagine
Daniel è un ragazzo di sedici anni. Nel suo paese ogni estate si tiene un evento speciale, la Festa delle Fiamme. Nove ragazzi prescelti, che indossano ciascuno un costume diverso, si sfidano nel superare prove e ostacoli di ogni genere. Uno solo è il vincitore, acclamato e osannato da tutti. Daniel è uno dei prescelti. Dopo una lunga preparazione, il giovane vince: è lui l'eroe della Festa delle Fiamme. La vita però sa riservare sorprese e imprevisti. E così, proprio la notte della vittoria, Daniel muore. Forse ucciso, forse no. Catapultato in un mondo nuovo, l'Oltretomba, e guidato da tre Maestri, Daniel cercherà di ricostruire il mistero della sua morte. Nel frattempo, una bambina dal nome armonioso, Cybele, lo accompagnerà alla scoperta di uno dei viaggi più entusiasmanti che si possono fare. Da vivi o da morti. Il viaggio alla scoperta dell'amicizia. Ricreando perfettamente un "mondo altro" e misterioso come l'Oltretomba, Guglielmo Scilla crea un romanzo fantastico e fantasioso.
RECENSIONE
Mamma mia che ciofeca! Se volete un'opera che non abbia trama, né spessore psicologico dei personaggi, noia ad ogni pagina, allora ve lo consiglio: soprattutto se siete sonnambuli vi garantisco che prenderete sonno!
martedì 2 novembre 2021
[Segnalazione] La porta - Magda Szabó
È un rapporto molto conflittuale, fatto di continue rotture e difficili riconciliazioni, a legare la narratrice a Emerenc Szeredás, la donna che la aiuta nelle faccende domestiche. La padrona di casa, una scrittrice inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, fatica a capire il rigido moralismo di Emerenc, ne subisce le spesso indecifrabili decisioni, non sa cosa pensare dell'alone di mistero che ne circonda l'esistenza e soprattutto la casa, con quella porta che nessuno può varcare. In un crescendo di rivelazioni scopre che le scelte spesso bizzarre e crudeli, ma sempre assolutamente coerenti dell'anziana donna, affondano in un destino segnato dagli avvenimenti piú drammatici del Novecento. Pubblicato in Ungheria nel 1987, ma in qualche modo disperso negli anni della transizione politica, La porta è il romanzo che ha rivelato la piú grande scrittrice ungherese contemporanea.
L'AUTRICE
Magda Szabó vive lungo tutto il Novecento affacciandosi nel Duemila già ottantenne, nasce in Ungheria negli strascichi della Prima Guerra Mondiale, cresce nel Seconda Guerra Mondiale ed è costretta, successivamente, al silenzio dal regime comunista. Nella lunga vita e nella vasta produzione letteraria di Magda Szabó vi è un posto di rilievo dedicato alla realtà. Nella storia della rappresentazione della realtà in letteratura, le scelte definibili come “realistiche” comprendono molteplici forme. Szabó si racconta e racconta, la scrittura è una forma espressiva per tenere compatto il senso della propria vita, della propria realtà: l’indagine sottile e discretissima che fa del privato è la sua scelta per raccontare l’essenziale e al contempo il tutto. Il rapporto di Szabó con se stessa e l’immediata concretezza dei rapporti personali è la molla di ogni sua narrazione autobiografica e non. Molti dei suoi romanzi prendono avvio con il personaggio principale nell’età dell’infanzia che si avvia verso l’adolescenza. L’altra Eszter, uscito in Ungheria nel 1959 e in Italia nel 2009 per Einaudi, narra di una giovane e affermata cantante lirica che in un unico e lunghissimo monologo interiore parla a un tu, rivedendo tutte le vicende del presente alla luce di un'infanzia e un'adolescenza, le proprie, particolarmente significative. In Abigail, uscito in Ungheria nel 1970 e in Italia nel 2007 per la Casa Editrice Anfora, la narrazione è focalizzata su Georgina Vitay nei suoi anni dell’infanzia e adolescenza. In Per Elisa lo dice la madre di Magda stessa: “[…] ma sapeva pure che i sentimenti di una ragazza adolescente erano sciocchezze da prendere sul serio: il centauro umano è un essere a metà tra la bambina piccola e la donna adulta”. Ma sono solo alcuni esempi. Si possono così leggere i suoi romanzi come romanzi di formazione, in cui la gioventù racchiude in sé il senso della vita, vi è un'esplorazione dello spazio sociale e lo spazio dato a un'interiorità irrequieta è più ampio. In Abigail è palese l’evidenziazione continua del peso di una gioventù che deve finire, che sta finendo, subordinata all’idea di maturità. In Abigail le vicende che accadono a Georgina spesso la pongono oltre il confine dell’adolescenza che comunque le spetterebbe per ragioni anagrafiche, ma l’entrata della guerra nella sua sfera privata, e così lo stravolgere le sue priorità quotidiane, la pongono spesso al di là della sua giovane età e lei lo percepisce nettamente, tanto da accorgersi di guardare alle cose e alla compagne di istituto come già dall’altra parte della barricata. Quanto scrivere, per Magda Szabó, sia trasporre in parole, una sorta di congedo dalla realtà attraverso le parole, lo si intende con Per Elisa, suo ultimo libro scritto nel 2002 e uscito in Italia nel 2010. Per Elisa è un'autobiografia romanzata, che nelle intenzioni dell’autrice avrebbe dovuto far parte di un dittico autobiografico, rimasto però incompiuto: Per Elisa apre uno squarcio importantissimo sulla scrittura. Per Elisa diviene la chiave di lettura di molti dei suoi romanzi, se non tutti, in quanto questi comprendono il punto di vista dell’infanzia. In Per Elisa si possono ritrovare, non senza sorpresa per la maestria letteraria nella narrazione, molti personaggi e situazioni che compaiono nelle sue opere, è l’autrice stessa che ci porta per mano e ci rivela le persone reali che per lei sono state fonte di ispirazione letteraria: non solo l’istituto scolastico che si trova in Abigail, ma troviamo che la poco amata rivale sui banchi di scuola sarà la detestata compagna di scuola e poi rivale in amore in L’altra Eszter, la villa di Ludwigh diverrà quella dei Vitay in Abigail, zia Piroska è la zia Mimò in Abigail e zia Irma in Estzer. I riferimenti e i rimandi sono moltissimi con tutti i suoi romanzi: l’officina della sua narrativa è stata la vita quotidiana sin dai primi anni di vita. Per Szabo vi è sempre un'esigenza costante del passato, resa più potente dalla reazione alla guerra che ha distrutto il suo e il passato di molti.
lunedì 1 novembre 2021
[Recensione] Angeli e demoni - Dan Brown
ANGELI E DEMONI || Dan Brown || Mondadori || Thriller || 2004 || 562 pagine
Marchiati a fuoco, prima di essere barbaramente uccisi ed esposti come monito per le strade di Roma. Questa è la sorte che toccava agli Illuminati, l'antica setta di scienziati perseguitata in secoli oscuri dalla Chiesa cattolica. Un rituale crudele, ben conosciuto da Robert Langdon, lo studioso di iconologia del "Codice da Vinci". Ma quando la storia si ripresenta, il fascino si trasforma in raccapriccio. Svegliato in piena notte e trasportato dagli Stati Uniti in Svizzera, Langdon è costretto a esaminare, nei laboratori del CERN di Ginevra, un cadavere orrendamente mutilato. Sul petto della vittima, impressoa fuoco, il terribile segno degli Illuminati: lo scienziato ucciso ha difeso fino all'ultimo il segreto di un'arma sperimentale rubata dagli assassini.
RECENSIONE
Sarò sincero, dei romanzi mattonazzi scritti dal furbo e machiavellico Dan, questo è stato il meno peggio. Credo sia l'unico che abbia scritto liberamente e con piacere, e si evince dalla scrittura e dalla trama. E infatti è la prima avventura del prof Langdon, completamente ambientata a Roma. Egli dovrà scoprire cosa si nasconde dietro alla misteriosa setta degli Illuminati, ed entrerà addirittura nell'Archivio Segreto del Vaticano! E il grande prof dovrà fermare dei pazzi che hanno in mano un'arma davvero pericolosa per l'umanità.
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[Recensione] Charlie Chan e il cammello nero - Earl Derr Biggers
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