martedì 30 settembre 2025

[Recensione] Il mistero delle croci egizie - Ellery Queen

 


IL MISTERO DELLE CROCI EGIZIE || Ellery Queen || Mondadori || 2004 || 278 pag.

Il cadavere di Andrew Van, eccentrico maestro della scuola di Arroyo, viene trovato decapitato e crocifisso a un palo, all'incrocio di due strade: quasi una macabra, sanguinante T stagliata contro il cielo. Il caso si presenta subito intricato e si complica sempre più quando, qualche mese dopo, il multimilionario Thomas Brad viene ritrovato ucciso in modo simile e appeso a un totem. Quale legame c'è fra i due delitti? L'ispettore Richard Queen, accompagnato dal figlio Ellery, viene incaricato delle indagini. E ancora una volta il raffinato detective americano riuscirà a venire a capo di un enigma apparentemente insolubile.

RECENSIONE

Mi sono imbattuto in questo giallo per caso, perché di tanto in tanto vado a cercare qualche titolo di annata, diciamo così, un po' datato. Ellery Queen intanto non è una persona reale, ma lo pseudonimo di due scrittori: Frederic Dannay (1905-1982) e Manfred B. Lee (1905-1971). Erano due cugini newyorkesi, figli di ebrei polacchi e cresciuti a Brooklyn, che nel corso della loro carriera letteraria scrissero anche con lo pseudonimo di Barnaby Ross; a partire dagli anni sessanta il nome "Ellery Queen" divenne una sorta di franchise per romanzi apocrifi autorizzati da Dannay e Lee. La produzione di tali apocrifi terminò tuttavia con la morte di Lee nel 1971, in quanto Dannay, che morì 11 anni più tardi, non era più interessato a portare avanti il nome.

"Il mistero delle croci egizie" venne pubblicato nel 1932 ed è il quinto della serie. In questa storia viene ritrovato il cadavere di un maestro di scuola, Andrew Van, la mattina di Natale, crocefisso a un cartello stradale a forma di T nei dintorni di Arroyo, un paesino della Virginia occidentale. Questo è il genere di delitto che si rivela una calamita irresistibile per lo scrittore-detective Ellery Queen. Ma dall'inchiesta, malgrado il dotto contributo dello stesso Ellery, non scaturisce alcun risultato conclusivo se non qualche vago sospetto su un misterioso straniero di nome Krosac. Sei mesi più tardi, però, un altro omicidio, commesso in circostanze quasi identiche a Long Island, risveglia l'interesse di Ellery, che si lancia sulla pista di un feroce criminale che lascia a mo' di firma delle T tracciate con il sangue delle vittime.

Diciamo che si lascia leggere, e sinceramente un paio di stratagemmi utilizzati dagli autori mi sono sembrati un po' folli o esagerati. Peccato per la spiegazione del movente, non molto realistica e frettolosa. Risulta evidente che non mi ha colpito molto, ma proverò a recuperare, prima o poi, "Il gatto dalle molte code" che mi consigliano alcuni amici di leggere.


lunedì 29 settembre 2025

[Recensione] Il richiamo del cuculo - J. K. Rowling

 


IL RICHIAMO DEL CUCULO || J. K. Rowling || Salani || 2020 || 547 pag.

Il primo caso per Cormoran Strike in questo romanzo di esordio di Robert Galbraith, pseudonimo di J.K. Rowling, autrice della serie di Harry Potter e de "Il seggio vacante". Londra. È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all'ufficio di Cormoran Strike. Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l'ha schiacciata. Un page turner tra le cui pagine è facile perdersi, tenuti per mano da personaggi che si stagliano con nettezza. Ed è ancora più facile abbandonarsi al fascino ammaliante di Londra, che dal chiasso di Soho, al lusso di Mayfair, ai gremiti pub dell'East End, si rivela protagonista assoluta, ipnotica e ricca di seduzioni.

RECENSIONE

La Rowling, dopo esser diventata celebre con la saga di Harry Potter, decide di darsi al giallo. Sì, perché sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith c'è proprio lei, la creatrice del maghetto con la cicatrice a saetta sulla fronte.

"Il richiamo del cuculo" è il primo di una serie di romanzi gialli, con protagonista l'investigatore privato Cormoran Strike. Qui viene assunto per indagare sulla morte di una modella, Lula Landry, dove inizialmente il caso viene archiviato dalla polizia come suicidio, ma suo fratello non sembra essere di questa opinione perché pensa appunto che sia stata uccisa, e lanciata dal balcone di casa sua. Cormoran, veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, sopravvive a stento del suo lavoro da detective privato e quando il fratello di Lula gli offre una buona parcella accetta e inizia ad indagare sul caso della Landry.

Devo ammettere che anche come scrittrice di gialli la Rowling non è male, la storia è abbastanza lunghetta ma non annoia. Questo strano detective ricorda un po' il commissario Maigret perché si sofferma spesso in bar e pub a sorseggiare una birra e a interrogare il testimone di turno, cercando di capire meglio quello che ha visto e notando che reazioni ha. Inoltre la Rowling è riuscita nel pennellare un buon approfondimento psicologico dei vari personaggi della vicenda, tenendo alta l'attenzione del lettore. Le indagini di Cormoran provano a farti sospettare praticamente di tutti, perché ognuno di essi nasconde sempre qualcosa. Importante poi la sua spalla, una sorta di dottor Watson al femminile: la sua segretaria Robin, intelligente e perspicace, aiuta il suo datore di lavoro soprattutto nei suoi momenti più difficili e delicati, che entra nella sua vita proprio quando viene mollato dalla sua ragazza.

Una curiosità: J.K. Rowling ha dichiarato al Sunday Times di aver sperato che l’identità di Galbraith restasse celata più a lungo, perché essere Robert Galbraith è stata per lei un’esperienza liberatoria, in quanto ha potuto permettersi di pubblicare The Cuckoo’s Calling senza aspettative da parte di pubblico e critica e senza il battage pubblicitario collegati al suo nome; ha potuto quindi gustare il piacere di ricevere riscontri scevri da pregiudizi sotto un’altra identità. In ogni caso la Rowling non è stata la prima ad utilizzare questo stratagemma della pubblicazione anonima, ricordiamo ad esempio Agatha Christie.

Sono molto curioso di proseguire la lettura di questa serie con protagonista Cormoran Strike, e ho visto che ne ha già pubblicati altri sette.


giovedì 25 settembre 2025

[Recensione] Dalla Russia con amore - Ian Fleming

 


DALLA RUSSIA CON AMORE || Ian Fleming || Adelphi || 2015 || 289 pag.

La meticolosa preparazione di una trappola diabolica ai danni di Bond, nelle stanze più segrete e più cupe di una Mosca ancora staliniana; un lungo e molto fascinoso intermezzo nella città di tutte le trame e di tutti gli intrighi, Istanbul; un fuori programma assai movimentato in un campo di zingari (e soprattutto zingare); un viaggio attraverso l’Europa sul treno dove molte passioni e altrettanti crimini finivano un tempo per consumarsi: l’Orient-Express. Sì, Dalla Russia con amore è la SMERSH, e Tat'jana, e Rosa Klebb, e la lama avvelenata nascosta nella scarpa: nella grande storia da cui è nato 007 come oggi lo conosciamo, e che è anche stata il primo successo popolare di Fleming.

RECENSIONE

In questa nuova avventura con protagonista il nostro agente segreto 007 James Bond verremo portati in diversi luoghi: intanto in Russia, dove si costruisce, come una partita a scacchi (gioco molto popolare in Russia), una vera e propria trappola per poterlo eliminare definitamente tramite il suo punto debole: le donne. Poi andremo ad Istanbul dove inizia l'azione e infine viaggeremo sull'Orient-Express (forse la parte più claustrofobica) per giungere al killer finale.

James Bond appare stavolta meglio descritto a livello di emozioni, e anche questa volta rischia diverse volte di essere eliminato (come nei film, d'altronde, storia vecchia, no?). La storia per metà romanzo parla di Bond ma senza che lui appaia, quindi vi è una lunga preparazione, una vera e propria trappola per incastrarlo (discussioni, riunioni, confronti, etc.). E poi quando appare sembra annoiato, va nel suo ufficio e in un certo senso non vede l'ora che accada qualcosa che lo smuova dalla solita e noiosa routine. Sarà l'arrivo della misteriosa e bellissima Tat'jana a smuovere le acque (e il suo cuore).

Non vedo l'ora di leggere il prossimo episodio, ovvero Il Dottor No.


martedì 9 settembre 2025

[Recensione] Notizie da un grande paese - Bill Bryson

 


NOTIZIE DA UN GRANDE PAESE || Bill Bryson || TEA || 2022 || 368 pag.

Dopo aver vissuto in Inghilterra per quasi vent’anni, Bill Bryson decide di tornare con la famiglia negli Stati Uniti, dove è nato e cresciuto. Ma lo scarto tra l’America che aveva lasciato da ragazzo, quella che lo accoglie e le abitudini acquisite in un altro paese lo colpisce con la forza di un terremoto. Ogni giorno, suo malgrado, affronta piccole e grandi sfide, dovute alle differenze culturali e linguistiche fra i paesi, che lo lasciano sconcertato e allo stesso tempo divertito: tutte le cose che ha dovuto fare da adulto infatti – dalle più banali, come i piccoli lavori di manutenzione in casa, a quelle più importanti, come mettere al mondo dei figli o sottoscrivere un fondo pensione… – hanno avuto come sfondo la Gran Bretagna e in America tutto è simile ma anche profondamente diverso, oppure è cambiato nel corso degli anni. Ecco allora le incomprensioni dal ferramenta su come sia più corretto chiamare i tasselli per le mensole, l’incredulità davanti all’ossessione tutta americana per l’aria condizionata o il profondo rispetto per le regole (per cui si può essere redarguiti in un diner vuoto se ci si siede senza aver aspettato le indicazioni della cameriera, come intimato dal cartello all’entrata).

RECENSIONE

Conosco Bill Bryson perché ho letto di lui America perduta: In viaggio attraverso gli Usa e Una passeggiata nei boschi. In questo libro prova a parlare dell'America, paese suo natio (lui è nato a Des Moines, nello Iowa) dove ritorna a vivere dopo venti anni (si era trasferito in Gran Bretagna) e dove ci descrive tutti i cambiamenti che ha notato, ma non solo quello ci parla soprattutto, con la sua inseparabile verve ironica, di quello che vive quotidianamente, da cosa guarda in tv a quando va a fare spese al centro commerciale.

Lo consiglio a chi amava gli anni 90, a chi ama leggere storielle ironiche ma vere (anche se lui spesso esagera), a chi ama lo stile di vita americano con uno sguardo molto tagliente.


mercoledì 3 settembre 2025

[Recensione] Single con criceto - Milena Michiko Flašar

 


SINGLE CON CRICETO || Milena Michiko Flašar || Feltrinelli || 2025 || 254 pag.

Suzu sta bene da sola. Single venticinquenne, non teme di ammettere una scomoda ma semplice verità: l’intimità non fa per lei. Abita in un minuscolo appartamento in un quartiere anonimo di una metropoli giapponese e fa l’aiuto cameriera in un famiresu. “Vivi e lascia vivere” è la sua poche domande e confortevoli silenzi. La frequentazione più assidua è quella con il suo criceto, che ha adottato più per paura di diventare un’eremita che per autentico bisogno di condivisione.

Quando viene licenziata – non è ritenuta abbastanza socievole per lavorare in un ristorante –, l’unica alternativa che le si prospetta è l’impresa di pulizie del signor Sakai. Che, scopre con sgomento, è specializzata in casi di kodokusha, persone che muoiono sole nelle loro case, la cui morte passa a lungo inosservata. Ce ne sono sempre di più, le città crescono, ci si allontana gli uni dagli altri e il confine tra discrezione e disinteresse si fa sempre più sfumato. Così, ci pensa il signor Sakai a svuotare e pulire quegli appartamenti.

All’inizio per Suzu non è facile; è un lavoro triste, dal forte impatto emotivo. Ma, quasi suo malgrado, proprio grazie a questo nuovo impiego comincia a guardare con occhi diversi il mondo che la vede sgretolarsi le facciate degli altri, mentre quella che lei stessa si è costruita diventa porosa. Fino a scoprire di avere tantissima vita intorno.

Con pennellate lievi e poetiche come la calligrafia giapponese, ravvivate da un sottile dark humour, Milena Michiko Flašar ha trovato una voce fresca e allegra per affrontare un tema difficile come la solitudine. E ha scritto un romanzo indimenticabile, pieno di speranza.

RECENSIONE

La protagonista di questa storia è una ragazza giapponese, Suzu, venticinque anni, lavora come cameriera in un ristorante per famiglie, è single e ha un criceto. Ben presto, però, verrà licenziata dal suo lavoro e ne trova un altro: fa un colloquio di lavoro col signor Sakai e viene presa in prova. Quale lavoro? Ripulire le case di persone decedute da sole, in giapponese "kodokusha". Inizialmente non sarà facile per Suzu fare questo lavoro, ma pian piano si adatterà.

"La vita non si prova. Si vive e basta. Non ci sono prove generali. Non ci sono repliche".

Suzu ha difficoltà ad instaurare relazioni sociali, tanto è vero che non solo vive da sola, ma viene pure licenziata dal suo precedente lavoro proprio perché troppo fredda verso i clienti. Non ha amiche o amici, solo un criceto (che ugualmente ignora la sua padrona), e l'unico modo che ha per provare a trovare un compagno è passare ore nelle app di incontri (ma anche lì non andrà tanto bene). Insomma Suzu vive in continua solitudine, come un'eremita, pur abitando a Tokyo, una delle metropoli più grandi e popolose del mondo. Ma quando inizia a lavorare per la macabra impresa di pulizie del signor Sakai pian piano si aprirà ai rapporti umani, imparando quanto sia preziosa la vita vedendo come tante persone muoiono nella completa solitudine.

Il tema della solitudine urbana è molto presente nelle opere degli autori giapponesi, non a caso in Giappone il numero di suicidi continua ad essere molto alto. Una storia che porta a riflettere sull'importanza della vita, e che le relazioni umane rimangono la cosa più importante in una società che sta diventando sempre più chiusa e solitaria.

Ecco la mia video recensione:




[Recensione] Occhi nel buio - Cavan Scott

  OCCHI NEL BUIO || Cavan Scott || Armenia || 2018 || 172 pag. Gli Uomini Lucenti sono ovunque. Sono quasi invisibili, incredibilmente alti,...