martedì 22 luglio 2025

[Recensione] Diario di un camminante - Giovanni Tesio

 


DIARIO DI UN CAMMINANTE || Giovanni Tesio || Lindau || 2024 || 100 pag.

A inaugurare la tradizione del «Camino de Santiago» fu il re Alfonso il Casto, attorno all’anno 825, quando partì da Oviedo con la sua corte per visitare la tomba di san Giacomo Maggiore. Oggi, a distanza di molti secoli, questo pellegrinaggio continua a esercitare il suo richiamo e ad attirare milioni di caminantes da tutto il mondo. Ma se a mettersi in marcia e a rimanere conquistati dal Cammino non sono solo persone animate da fede religiosa, quale può essere il senso di questo viaggio? Di cosa si va in cerca? E soprattutto cosa vi si trova?
È quello che si è chiesto anche Giovanni Tesio il quale, non senza incertezze e qualche timore, ha deciso di seguire la sua compagna decisa a vivere quest’esperienza. Dopo una preparazione accurata, è partito con molta curiosità, una certa diffidenza e qualche resistenza intellettuale, e comunque senza nessun afflato mistico. Ma i chilometri, la fatica, l’immersione quotidiana nella natura, i lunghi silenzi durante la marcia e un caleidoscopio di incontri hanno scavato piano piano dentro di lui fino a riportare in luce una «vena» sommersa della sua sensibilità e della sua storia personale. Il Cammino si è rivelato così «una sorpresa che non si spegnerà se non con lo spegnimento della vita. Ancora ora mi affiorano momenti in cui – anche a distanza, e forse direi addirittura, proprio perché a distanza – ritrovo una felicità che nemmeno so se ci sia stata davvero, ma che ora mi appare prepotente».

RECENSIONE

Qualcuno di voi si chiederà: ma dopo aver già letto quattro libri di viaggio sul Cammino di Santiago ne leggi ancora un altro? La mia risposta è: perché non dovrei?
Quelli che ho già letto sono:
- Il cammino immortale: La strada per Santiago di Jean-Christophe Rufin;
- Il sogno del drago. Dodici settimane sul Cammino di Santiago da Torino a Finisterre di Enrico Brizzi;
- Il cammino di Santiago di Paulo Coelho
- Il Cammino di Santiago di Fabrizio Ardito.

E così ho divorato anche questo libro sul Camino scritto sotto forma di diario dal celebre critico letterario Giovanni Tesio, un viaggio che ha deciso di compiere quasi alle soglie degli 80 anni, davvero un bel record, e ne ha macinati di km, addirittura arrivando a percorrerne anche oltre 40 al giorno! Lo stesso Giovanni ha scritto nel libro che "se non fossi stato sospinto dall'amore - non avrei mai fatto il Camino perché ci vedevo una sorta di moda, un fare il Camino, insomma, per conformismo e imitazione". E invece si dovrà ricredere, perché il Camino trasforma, il Camino rende migliori, il Camino ci cambia: "il Camino mi svuota la mente; mi immergo nei passi, guardo il variare del paesaggio, e non pretendo altro. Non mi nutro di pensieri spirituali, ma sento il valore dei gesti che non sono soltanto la meccanica del vivere, ma ne interpretano i sottofondi".

lunedì 21 luglio 2025

[Recensione] Il metodo di Maigret - Leonardo Sciascia

 


IL METODO DI MAIGRET || Leonardo Sciascia || Adelphi || 2018 || 191 pag.

Nel 1961, quando ancora Simenon era confinato fra gli scrittori di serie B, Sciascia, dopo aver dichiarato che i suoi romanzi valevano ben più di quelli dell'école du regard, aggiungeva: «... e forse anche qualcuna delle avventure del commissario Maigret ha più diritto di sopravvivenza di quanto ne abbiano certi romanzi che, a non averli letti, si rischia di sfigurare in un caffè o in un salotto letterario». Questione di chiaroveggenza, certo. E di perspicacia, come quando, sempre nel 1961, scriveva: «Maigret è l'elemento cui la realtà reagisce: una specie di elemento chimico che rivela una città, un mondo, una poetica». Ma anche di passione per un genere – la letteratura poliziesca – da sempre frequentato: con una spiccata simpatia per il «modulo», scaturito da Poe, che del giallo fa un rigoroso cruciverba narrativo, un gioco ingegnoso.
Quel che in questo libro scopriamo è che sin dai primi anni Cinquanta Sciascia ha anche costantemente indagato la letteratura gialla, quasi volesse chiarire a se stesso le ragioni della sua passione e costruire una sorta di mappa, una genealogia degli autori più amati – Chesterton, Agatha Christie, Erle Stanley Gardner, Rex Stout, Simenon, Geoffrey Holiday Hall e altri ancora. Offrendoci così trascinanti riflessioni e insieme gli indizi indispensabili per individuare le ascendenze dei protagonisti dei suoi gialli: dal capitano Bellodi del Giorno della civetta all'ispettore Rogas del Contesto, al brigadiere Lagandara di Una storia semplice.

RECENSIONE

Leonardo Sciascia ha sempre amato ed è sempre stato affascinato dal genere letterario denominato "giallo" e tra gli autori che prediligeva un primo posto aveva certamente Georges Simenon, celebre per averci regalato le indagini del commissario Maigret. In questo saggio vengono raccolti diversi articoli di Sciascia non sono su Simenon e su quello che lui pensava del genere poliziesco, ma anche di altri autori come Chesterton, Agatha Christie, Erle Stanley Gardner, Rex Stout e Geoffrey Holiday Hall.

Non solo tutti articoli ma un mix di prefazioni, brevi recensioni, o riflessioni su opere di determinati giallisti che ci fanno capire meglio il pensiero che Sciascia nutriva per il genere.

Interessante la sottolineatura che fa Sciascia sul fatto che il giallo letterario nasce addirittura nella Bibbia, vedi il caso di Caino e Abele o vedi il libro di Daniele.


sabato 19 luglio 2025

[Recensione] Mondo via terra - Eddy Cattaneo

 


MONDO VIA TERRA || Eddy Cattaneo || Feltrinelli || 2011 || 450 pag.

Lui è grande e grosso, una matassa di riccioli ingovernabili, e proprio non riesce a stare fermo. Non sopporta i tour operator ma non ama neanche chi si improvvisa avventuriero perché stufo della grande città. Per lui la porta di casa è solo il confine facilmente valicabile tra sé e il mondo. Basta un passo e il viaggio comincia. "Mondoviaterra", dice Eddy Cattaneo, "parla di un fare il giro del mondo via terra, senza prendere aerei. In solitaria. A contatto con la Natura, senza bucarla dall'alto. Pulito, lento e circolare. Un'avventura d'altri tempi per sentire la terra cambiare sotto i piedi giorno dopo giorno, per attraversare gli oceani a bordo di cargo mercantili, come fantasticavo da piccolo, con acqua e solo acqua ovunque intorno. Uscire, chiudere la porta e unire il vialetto di casa mia con la via della seta, Karakorum e Himalaya, India, Cina, le risaie del Mekong, i templi buddhisti con le rovine Maya, Macchu Picchu e la Tierra del Fuego, la Panamericana...". Eddy Cattaneo racconta il suo giro del mondo via terra con orecchie e occhi sempre ben aperti, pronti a cogliere sguardi, suoni, sapori, musiche. Vite. Tutte diverse. Tutte simili.

RECENSIONE

Eddy un giorno non ce la fa più della sua solita vita. Si licenzia dal suo lavoro, si crea un itinerario e decide di fare una follia: fare un giro del mondo percorrendolo senza mai usare gli aerei ma solo via terra, quindi utilizzando: i suoi piedi, autostop, treni, bus, automobili, bici, taxi, camion, furgoncini, camper, scooter, tuk tuk, ciclorisciò, cargo transoceanici, cargo fluviali, navi, barche, canoe, calessi, elefanti, cavalli, cammelli, eccetera. E ci riesce. E ci impiega ben 467 giorni e percorrerà la bellezza di 108.000 km. E tornerà a casa sua cambiato, perché chi viaggia cambia, è inevitabile. Conoscerà diverse culture e farà tanti belli incontri, si innamorerà, si rattristerà, esplorerà, si perderà ma si ritroverà.

giovedì 17 luglio 2025

[Recensione] Livello 7 - Mordecai Roshwald

 


LIVELLO 7 || Mordecai Roshwald || Mondadori || 1968 || 160 pag.

Nessuna denuncia della guerra-H è mai stata più cruda, più spietata, più sconvolgente di questa. Nel capolavoro di Roshwald, come nella "Tana" di Franz Kafka, è inutile cercare scampo "più in fondo". Livello dopo livello, una mano mostruosa e invisibile scende a cercarti fin dentro le viscere della Terra. Livello dopo livello fino al: "Livello 7".

RECENSIONE

Facente parte del genere post-atomico, ci troviamo in una storia abbastanza claustrofobica (il protagonista si ritrova a vivere in un bunker antiatomico sotterraneo dal quale non potrà mai più uscire) e dove, in prima persona, il protagonista stesso ci narra la sua vita da recluso e la sua decadenza psicologica, fino al finale catastrofico.

Mi è piaciuto anche per il messaggio che vuole lanciare l'autore, ovvero che ogni tipo di guerra, naturalmente inclusa quella atomica, non fanno per nulla bene a noi abitanti della Terra, peggio ancora se dovesse scatenarsi quella atomica distruggeremmo, oltre a noi, la stessa Terra. Mordecai chiaramente ci dimostra che l'essere umano, o chi ci comanda, spesso è cieco e che farci la guerra a vicenda non è mai una buona idea.


venerdì 11 luglio 2025

[Recensione] Luce della notte - Ilaria Tuti

 


LUCE DELLA NOTTE || Ilaria Tuti || Longanesi || 2021 || 256 pag.

Chiara ha fatto un sogno. E ha avuto tantissima paura. Canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva andarsene. Così, Chiara si è affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri passi nel bosco. Ma quello che ha trovato scavando alle radici dell’albero l’ha sconvolta. Perché forse non era davvero un sogno. Forse era una spaventosa realtà. Manca poco a Natale, il giorno in cui Chiara compirà nove anni. Anzi, la notte: perché la bambina non vede la luce del sole da non sa più quanto tempo. Ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. È per questo che, a pochi giorni dalla chiusura di un faticosissimo e pericoloso caso e dalla scoperta di qualcosa che dovrà tenere per sé, Teresa Battaglia non esita a mettersi in gioco. Forse perché, no­nostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino.
Lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore Marini, dato che pur tra mille dubbi e perplessità decide di unirsi al commissario Battaglia in quella che sembra un’indagine folle e insensata.
Già, perché come si può anche solo pensare di indagare su un sogno? Però Teresa sa, anzi, sente dentro di sé che quella fragile, spaurita e coraggiosissima bambina ha affondato le mani in qualcosa di vero, di autentico… E di terribile.

RECENSIONE

Dopo aver letto Fiori sopra l'inferno e Ninfa dormiente eccomi giunto alla terza indagine del commissario di polizia Teresa Battaglia, esperta in profiling che si occupa di "cold case".

Il commissario Battaglia stavolta si troverà ad indagare su un sogno fatto da una bambina, sogno che potrebbe portare a un passato tragico e alla scomparsa di un bambino.

Rispetto ai primi due, questo terzo libro su Teresa Battaglia l'ho trovato molto più leggero, e poi ho notato la fluidità dei capitoli che rendono la lettura più scorrevole. Esce fuori la dolcezza e la maternità del commissario come non mai, e il rapporto con Marini sembra sempre più complice come tra madre e figlio.

La Tuti non sbaglia un colpo.


mercoledì 9 luglio 2025

[Recensione] Rhapsody in black - Giorgio Bettinelli

 


RHAPSODY IN BLACK || Giorgio Bettinelli || Feltrinelli || 2005 || 331 pag.

20.000 chilometri in Vespa, sei mesi e mezzo all’interno di un viaggio di 144.000 chilometri e tre anni e otto mesi dal Cile alla Tasmania: un viaggio attraverso Angola, Namibia, Botswana, Sudafrica, Lesotho, Swaziland, Mozambico, Zimbabwe, Malawi, Tanzania, Kenya, Etiopia e Gibuti, per completare il periplo, iniziato in Marocco, di un continente dove l’ingiustizia, la vulnerabilità e la tragedia sono elevate all’ennesima potenza, una Babele dove ragazzini dodicenni addestrati dai guerriglieri hanno già ucciso e bevuto il sangue dei nemici; dove la corruzione e la disonestà sono virtù per sopravvivere. I diamanti strappati agli angolani, la fragile onnipotenza di un Mugabe o un Hastings Banda; i genocidi, le carestie, le ragazzine febbricitanti in vendita nei bar, il traffico d’armi, la colla sniffata dagli street-kids di Nairobi... Ma basta spostare di poco lo sguardo, e l’Africa diventa allegria sfrenata, musica, colori, spazi aperti, natura, commozione; diventa la dignità con cui molta della sua gente sopporta il dolore e la morte, l’entusiasmo di molti dei suoi bambini che imparano a leggere seduti in circolo sotto un baobab o un albero di mango, o scalmanati si divertono con nulla; l’Africa è unica, difficile da definire, difficilissima da dimenticare e altrettanto difficile da sopportare.

RECENSIONE

Ed eccomi a leggere il terzo libro scritto dall'instancabile vespista che è stato Giorgio Bettinelli, dopo aver apprezzato il suo La Cina in Vespa e Brum Brum: 254.000 chilometri in Vespa.

In questo diario di viaggio Giorgio ci narra le sue avventure attraverso Angola, Namibia, Botswana, Sudafrica, Lesotho, Swaziland, Mozambico, Zimbabwe, Malawi, Tanzania, Kenya, Etiopia e Gibuti, naturalmente sempre in Vespa.

"C'è troppa miseria, troppa ingiustizia e troppo dolore per potersene andare via con un bel ricordo; e c'è troppa bellezza per potersi ricordare solo del dolore e della miseria".


domenica 6 luglio 2025

[Recensione] Tagli - Karin Slaughter

 


TAGLI || Karin Slaughter || HarperCollins || 2018 || 464 pag.

A Heartsdale, trovarsi con gli amici al campo di pattinaggio il sabato sera è una tradizione di vecchia data e anche Sara Linton, che in quella piccola cittadina del Sud è cresciuta e in cui svolge la doppia funzione di pediatra e medico legale, è lì per trascorrere qualche piacevole ora di svago insieme a Jeffrey Tolliver, suo ex marito e capo della polizia locale. Ma quando, nel parcheggio, quella che sembra una lite tra coetanei sfocia in una sparatoria in cui una ragazzina perde la vita, Sara si ritrova coinvolta suo malgrado in una terribile tragedia. Perché l'autopsia porta alla luce una lunga storia di abusi e di automutilazioni rituali e quello che in un primo momento sembrava il gesto disperato di una sola persona svela in realtà implicazioni ben più vaste e orribili. Eppure quando Sara e Jeffrey iniziano a indagare trovano solo porte chiuse: gli amici della vittima fanno quadrato tra loro, le famiglie si rifiutano di parlare... Finché non viene rapita un'altra ragazzina e dalle indagini emerge con chiarezza che la morte di Jenny è legata a un crimine ancor più brutale e scioccante di quanto chiunque potesse immaginare. E Sara si rende conto che l'unico modo per impedire che accada di nuovo è rompere il muro di silenzio dietro cui i ragazzini si nascondono.

RECENSIONE

Ho comprato questo libro per caso nella bancarella dei libri che viene ogni estate nel paese vicino al mio. Non conoscevo l'autrice ed è infatti la prima opera che leggo di lei. Ho scelto questo libro non tanto per la copertina ma perché mi andava di leggere, in estate, un thriller.

Ci troviamo davanti una storia abbastanza cruda e ancor più pesante da digerire perché riguarda dei bambini e ragazzi. Sara Linton è una pediatra ma fa anche il medico legale, e indagherà assieme al suo ex marito Jeffrey Tolliver, capo della polizia locale. Sarà proprio il marito a dover uccidere una ragazza che stava per sparare a un ragazzo, e oltre a ciò verrà ritrovato nei bagni della pista di pattinaggio il cadavere di una neonata. Mano a mano che si andrà a scavare nelle storie dei vari indiziati si scopriranno delle esistenze piene di violenze e soprusi. E la verità spesso non è mai quel che sembra.

La scrittura della Slaughter riesce a tenerti incollato alle pagine, e sicuramente leggerò, se mi capiterà, altre sue opere.

Consiglio questa lettura solo a chi ha stomaci forti.


[Recensione] Dalla Russia con amore - Ian Fleming

  DALLA RUSSIA CON AMORE || Ian Fleming || Adelphi || 2015 || 289 pag. La meticolosa preparazione di una trappola diabolica ai danni di Bond...