domenica 29 giugno 2025

[Recensione] Scacco al re per Nero Wolfe - Rex Stout

 


SCACCO AL RE PER NERO WOLFE || Rex Stout || Mondadori || 1980 || 175 pag.

Una partita a scacchi sfocia in un omicidio. E fin qui tutto bene. L'indiziato numero uno è dietro le sbarre. E fin qui, ancora tutto bene. I probabili colpevoli sono quattro. E qui le cose si complicano. Nero Wolfe si è messo in testa che l'indiziato numero uno, essendo suo cliente, "deve" essere innocente. Ma non è tanto semplice dimostrarlo, così come non è semplice trovare una soluzione logica e inconfutabile a quello che sembra un enigma irrisolvibile. Tra le migliaia di compiti che mi tocca' di assolvere, come braccio destro del genio delle investigazioni, c'è anche quello di spronare W01fe quando viene preso da una delle sue crisi di pigrizia acuta. E tutti i metodi sono buoni. Non voglio rivelarvi troppo: vi dico solo che Nero Wolfe risolve il caso e, tanto per non porre termine alla serie di sorprese che mi ha riservato lungo tutta la vicenda, arriva ad ammettere che una donna è piena di fascino! Vostro Archie Goodwin.

RECENSIONE

In una partita a scacchi viene avvelenato il giocatore Paul Jerin e viene arrestato un uomo che gli ha portato la cioccolata come sospetto omicida. Ma è davvero lui il colpevole? O è stato un altro a volerlo morto? La figlia dell'indiziato va allora dal detective Wolfe per scagionare suo padre. Wolfe sa già che è difficile, se non quasi impossibile, riuscire a discolpare il padre della ragazza, ma ci proverà e naturalmente ci riuscirà.

Che dire, quando ci troviamo al cospetto di Wolfe non c'è molto da aggiungere: alla fine riesce sempre a spuntarla, anche nei casi più contorti o che sembrano senza una soluzione o senza una scappatoia. Con Wolfe difficilmente il vero colpevole riesce a farla franca. E poi l'ironia e la simpatia di Archie sono insuperabili.


lunedì 23 giugno 2025

[Recensione] Stazione Undici - Emily St. John Mandel

 


STAZIONE UNDICI || Emily St. John Mandel || Bompiani || 2015 || 412 pag.

Kirsten Raymonde non ha mai dimenticato la sera in cui Arthur Leander, famoso attore di Hollywood, ebbe un attacco di cuore sul palco durante una rappresentazione di Re Lear. Fu la sera in cui una devastante epidemia di influenza colpì la città, e nel giro di poche settimane la società, così com'era, non esisteva più. Vent'anni più tardi Kirsten si sposta tra gli accampamenti sparsi in questo nuovo mondo con un piccolo gruppo di attori e musicisti. Tra loro si chiamano Orchestra Sinfonica Itinerante e si dedicano a mantenere vivo ciò che resta dell'arte e dell'umanità. Ma quando arrivano a St. Deborah by the Water si trovano di fronte un profeta violento che minaccia l'esistenza stessa di questo piccolo gruppo. E man mano che gli eventi precipitano, in un continuo viaggiare avanti e indietro nel tempo, mostrando com'era la vita e com'è dopo la grande epidemia, ecco che l'imprevedibile evento che unisce tutti i personaggi viene rivelato. Riuscirà a quel punto l'umanità a sconfiggere i suoi fantasmi e conquistare un nuovo futuro?

RECENSIONE

Ho scoperto che questo romanzo è stato pubblicato nel 2014 dunque sei anni prima che ci fosse la pandemia mondiale del Covid. E, vi giuro, fa impressione questa cosa perché questa opera immagina come potrebbe diventare il nostro mondo se la pandemia si fosse diffusa in modo capillare e strategico. Per fortuna siamo nel 2025 e ne siamo tutti usciti da qualche anno, ma i traumi, ve lo garantisco, sono rimasti a tutti noi che l'abbiamo vissuto come se fossimo stati in clausura forzata.

Per quanto riguarda la storia voi sapete che quando ci sono troppi personaggi a me la cosa non garba molto, se poi invece di focalizzarsi sul presente (un futuro distopico post pandemico) si sofferma sul passato dei vari coprotagonisti la cosa ancora di più mi fa storcere il naso, che poi hanno delle vite insulse e noiose. Si rimane delusi anche del finale, ti lascia un vuoto di trama.

In definitiva, la scrittrice sicuramente è talentuosa, ma dovrebbe migliorare molto ancora.


venerdì 20 giugno 2025

[Recensione] Il silenzio - Don DeLillo

 


IL SILENZIO || DON DELILLO || Einaudi || 2022 || 104 pag.

Manhattan, 2022. Una coppia è in volo verso New York, di ritorno dalla loro prima vacanza dopo la pandemia. In città, in un appartamento nell’East Side, li aspettano tre loro amici per guardare tutti insieme il Super Bowl: una professoressa di fisica in pensione, suo marito e un suo ex studente geniale e visionario. Una scena come tante, un quadro di ritrovata normalità. Poi, all’improvviso, tutta la tecnologia digitale ammutolisce. I tweet, i post, i bot spariscono. Tutti gli schermi, che come fantasmi ci circondano ogni momento della nostra esistenza, diventano neri. Le luci si spengono, un black-out avvolge nelle tenebre la città (o il mondo intero? Del resto come fare a saperlo?). L’aereo è costretto a un atterraggio di fortuna. E addio Super Bowl. È l’inizio di una guerra, o la prima ondata di un attacco terroristico?

RECENSIONE

Immagina un mondo che, improvvisamente, va in black out e tutti gli apparati digitali coi quali siamo abituati a vivere, in primis gli smartphone, non funzionano più. Non c'è più luce elettrica, non c'è più la tv, non puoi più prenotare un volo online né prelevare soldi. Qual è stata la causa di tale black out?

Prima opera che leggo di Don DeLillo. L'idea della storia era buona, anche se oggi abbastanza inflazionata e ripetuta, quella appunto che una crisi porta il mondo e i suoi abitanti umani ad arrangiarsi senza fare uso delle moderne tecnologie, peccato che la storia duri davvero poco e più che un romanzo sembra una piece teatrale senza senso. Diciamo che forse ho sbagliato ad iniziare a conoscere DeLillo con questa opera, forse dovrei recuperare Underworld o Cosmopolis. Gli darò una seconda possibilità, nella speranza che non mi deluda.


giovedì 19 giugno 2025

[Recensione] La luce dell'impero - Marco Buticchi

 


LA LUCE DELL'IMPERO || Marco Buticchi || Longanesi || 2017 || 448 pag.

"XIX secolo". Austria e Francia sono acerrime nemiche sui campi di battaglia. Perché allora Massimiliano d'Asburgo, per volere dell'avversario di sempre Napoleone III, viene nominato imperatore del Messico, un paese oggetto da tempo di violentissime rivolte? Massimiliano è un sovrano illuminato, amante delle meraviglie della natura e desideroso d'apprendere. Perché, nei suoi diari di viaggio, non parla dell'acquisto di due diamanti considerati ancor oggi i più grandi e preziosi mai estratti nel nostro emisfero? "Ai giorni nostri". Una banale avaria costringe Oswald Breil e Sara Terracini, in crociera a bordo del loro yacht "Williamsburg", a riparare in un porto appena a sud di Tijuana, Messico. A pochi metri di distanza dall'approdo, viene ucciso un giudice che aveva fatto parte del pool antinarcos messicano. Il giudice, scopriranno Oswald e Sara, stava cercando di comunicare proprio con loro prima di cadere vittima della criminalità organizzata. Ma i cartelli della droga, si sa, non perdonano e Oswald Breil è una pedina scomoda. L'inestricabile matassa della storia spesso gioca incomprensibili scherzi, collegando fatti lontani nel tempo e nello spazio con un impercettibile filo. I diamanti di Massimiliano sono stati, secoli prima, le basi sulle quali costruire un impero all'apparenza legittimo, ma grondante di sangue innocente. L'unica luce che brilla sull'oscurità di uomini senza scrupoli è quella che un enorme diamante giallo di 33 carati - il Maximilian II - è capace di riflettere. Una pietra sulla quale grava un'antica maledizione e che emana bagliori sinistri, capaci di offuscare persino "La luce dell'impero".

RECENSIONE

Della serie di Sara Terracini & Oswald Breil avevo letto il primo romanzo, ovvero Le pietre della luna, mi era piaciuto, in questo caso ci troviamo di fronte alla loro undicesima avventura.

La storia inizia con un bel colpo di scena: la morte di Oswald Breil (non è uno spoiler, avviene tutto nelle prime tre pagine!) e Sara piangente che va a riconoscere il cadavere. Ma sarà davvero morto? I nostri protagonisti si trovavano a bordo del loro yacht Williamsburg in un porto a sud di Tijuana, in Messico, perché l'imbarcazione aveva subito un'avaria ed era in corso di riparazione. Coincidenza vuole che a pochi passi da loro viene assassinato un giudice che faceva parte di un pool antinarcos messicano. Da quel momento i nostri iniziano ad indagare sui cartelli della droga, rischiando più volte la vita. E scopriremo un legame con i diamanti di Massimiliano d'Amburgo che nel XIX secolo venne nominato imperatore del Messico.

Buticchi si riconferma un bravo scrittore di avventura e ricorda un po' lo stile di Clive Cussler, ovvero ci presenta una storia del passato e contemporaneamente ci fa vivere un'avventura al presente.


domenica 15 giugno 2025

[Recensione] Maigret e l'uomo della panchina - Georges Simenon

 


MAIGRET E L'UOMO DELLA PANCHINA || Georges Simenon || Adelphi || 2012 || 171 pag.

Ma c'era anche la questione delle scarpe gialle. Quelle scarpe c'entravano forse qualcosa con l'interesse che Maigret provava nei confronti del signor Louis? Il commissario non osava confessarlo a se stesso. Anche lui, per anni, aveva sognato di indossare delle scarpe color becco d'oca. All'epoca erano di moda, insieme a quei cappotti color beigiolino talmente corti da sembrare giacche da camera. Una volta, appena sposato, aveva deciso di comprarsi delle scarpe gialle, ma già solo a entrare nel negozio si era quasi sentito arrossire. Guarda caso, era proprio il negozio in boulevard Saint Martin, di fronte al Théâtre de l'Ambigu. Non aveva osato metterle subito, e quando a casa aveva scartato il pacchetto davanti alla moglie, la signora Maigret l'aveva guardato lasciandosi scappare una risatina. «Non avrai per caso intenzione di metterle?». Non se le mise mai. Sua moglie andò a restituirle al negozio, con la scusa che gli facevano male.

RECENSIONE

Ci sono Maigret che mi piacciono e altri che dimentico subito dopo averli letti. Ecco, questo secondo caso è successo con questo.

Il guaio di questa indagine è proprio il finale: sembra proprio che l'autore doveva concludere la storia nel più breve tempo possibile e via!

Commissario, non si arrabbi, venga che le offro un bicchierino di Calvados!


venerdì 13 giugno 2025

[Recensione] Anna dai capelli rossi - L.M. Montgomery

 


ANNA DAI CAPELLI ROSSI || L. M. Montgomery || Gallucci || 2018 || 372 pag.

Matthew e Marilla conducono una vita abitudinaria nel pacifico paesino di Avonlea. Ormai anziani, decidono di adottare un orfano che li aiuti a mandare avanti la fattoria. Ma invece del ragazzo promesso dall'orfanotrofio, a casa Cuthbert arriva Anna, una bambina dotata di una inesauribile immaginazione che finirà per conquistare tutti. "Dentro di me devono esserci tante Anna diverse, a volte penso che sia per questo penso che sono una persona così difficile. Se fossi un Anna sola sarebbe tutto molto più facile, ma anche molto meno interessante."

RECENSIONE

Nel paesino rurale di Avonlea, che si trova nell'isola del Principe Edoardo in Canada, c'è la fattoria Green Gables dove vivono due anziani fratelli, Matthew e Marilla Cuthbert. Entrambi single, prendono la decisione di adottare un orfano che possa aiutarli nei lavori della fattoria. Ma per un disguido o un fraintendimento ad arrivare sarà un'orfana undicenne, Anna, una bambina dai capelli rossi che scombussolerà le vite dei pacifici e abitudinari Cuthbert e dell'intero villaggio. Anna ha una grande immaginazione e non fa che parlare in continuazione, cosa che piace molto a Matthew e che invece irrita Marilla. Ma col tempo i due fratelli si innamoreranno della dolce bambina e la vedremo crescere fino a diplomarsi e a diventare maestra di scuola.

Che dire, questo libro era da tempo che volevo leggerlo, visto che da bambino, come molti di noi over 40, conoscevo già Anna per la serie animata omonima. e devo ammettere che è stata molto fedele al libro originale, molte scene infatti le ho immaginate così come le avevo viste nel cartone animato. Anna la si ama subito, colpisce per la sua disarmante schiettezza e spontaneità, testarda e passionale, pasticciona, a volte forse un po' troppo esagerata tanto è vero che la povera Marilla dovrà lottare per farsi obbedire ma anche lei si affezionerà sempre più a lei, fino a considerarla come una figlia vera e propria. Devo ammettere che in alcuni capitoli mi sono commosso, per la dolcezza degli eventi e per l'affetto che si prova nel seguire le vicende di questa famiglia canadese di un secolo fa.

Lo stile di scrittura della Montgomery è piacevole e scorrevole, tanto è vero che l'ho divorato questo romanzo (sono quasi 400 pagine!).

P.S.: Questo è il primo di una serie di romanzi su Anna, chissà che non decida un giorno di leggerne qualcuno.


domenica 8 giugno 2025

[Recensione] La pista di sabbia - Andrea Camilleri

 


LA PISTA DI SABBIA || Andrea Camilleri || Sellerio || 2007 || 263 pag.

"Raprì l'occhi, si susì, annò alla finestra, spalancò le persiane. E la prima cosa che vitti fu un cavaddro, stinnicchiato di fianco supra la rina, immobile. La vestia era tutta 'nsanguliata, gli avivano spaccato la testa con qualichi spranga di ferro, ma tutto il corpo portava i segni di una vastoniatura longa e feroci..." Il commissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini, che il cavallo sparisce, rimane solo il segno del corpo sulla sabbia. Quello stesso giorno una donna "forestiera", Rachele Estermann, denunzia al commissariato di Vigata il furto del suo cavallo, mentre nelle scuderie di Saverio Lo Duca, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristocrazia terriera che scommette forte. È in quest'ambiente dorato che Montalbano deve indagare, perché, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse Montalbano sta un po' a disagio, mentre "ignoti" entrano una, due, tre volte nella casa di Marinella: non rubano niente ma mettono tutto sottosopra, sembrano cercare qualcosa; ma cosa?

RECENSIONE

Stavolta il nostro commissario siciliano si ritrova davanti casa un cavallo defunto: il tempo di andare a chiamare i suoi stretti collaboratori e il cavallo sparisce nel nulla! Per quale motivo è stato ucciso? E perché qualcuno non vuole che vengano fatte ulteriori indagini su di esso? Il nostro Montalbano se la dovrà vedere col fenomeno (ancora oggi presente) delle corse clandestine e con problemi alla vista che lo faranno innervosire perché ripensa al fatto che anche lui, pian piano, sta invecchiando. Ma per fortuna c'è Adelina che cucina piatti straordinari e l'appetito a Salvo non manca mai.

Ritroviamo un Montalbano più riflessivo e sempre più lontano dalla sua Livia, la quale non scende nemmeno a trovarlo e che a lui, forse, piace questo distacco che si sta creando sempre di più. Un Montalbano che vuole dimostrare di essere ancora vigoroso, piacente, tanto è vero che non si lascia scappare la piccola storia d'amore con l'amica di Ingrid, proprietaria del cavallo. E, in questa vicenda, sarà determinante l'aiuto della sua governante e cuoca Adelina.


[Recensione] Dalla Russia con amore - Ian Fleming

  DALLA RUSSIA CON AMORE || Ian Fleming || Adelphi || 2015 || 289 pag. La meticolosa preparazione di una trappola diabolica ai danni di Bond...