venerdì 24 gennaio 2025

[Recensione] La vampa d'agosto - Andrea Camilleri


LA VAMPA D'AGOSTO || Andrea Camilleri || Sellerio || 2006 || 271 pag.

Caldo torrido, estenuante, sole implacabile: è questa la vampa del mese più infuocato della torrida estate siciliana, ma è anche l'ardore e la passione che infiammano Montalbano. Siamo in agosto, Mimì Augello ha dovuto anticipare le ferie e Montalbano è costretto a rimanere a Vigàta. Livia vorrebbe raggiungerlo, ma per non restare sola, con Montalbano sempre al lavoro, pensa di portare con sé un'amica (con marito e bambino) e chiede a Salvo di affittare una casa sul mare per loro. La vacanza scorre nella villetta sul mare, silenziosa, verde. Ma un giorno il bambino sparisce. Montalbano accorre e scopre in giardino un cunicolo che rivelerà clamorose sorprese tra cui un baule con il cadavere di una ragazza scomparsa sei anni prima.

RECENSIONE

In questo caso Montalbano dovrà sudare le fatidiche sette camicie non solo per le alte temperature (siamo a ferragosto) ma soprattutto per la bella ragazza della quale egli si invaghisce e perde la testa.
“Voliva annarci prima, ma quanno niscì dalla porta di casa vinni assugliato da una tali vampata di caluri che sinni trasì nuovamente 'n casa. Si spogliò, inchì la vasca da bagno d'acqua fridda e ci stetti dintra un'orata.”

Il caso stavolta riguarda il ritrovamento di una ragazza che era scomparsa sei anni fa e ritrovata in un cassa su un piano abusivo interrato. Anche stavolta il nostro avrà dei battibecchi con Livia che, arrabbiata, lo molla e se ne va in vacanza in barca e lui, arraggiato (trad. dal siciliano, arrabbiato), la tradisce.

Naturalmente sapevo già la storia, visto che ho divorato (e anche più volte) tutti gli episodi della serie televisiva di Montalbano, ma leggerlo è ancora più bello secondo me (e poi, da siciliano, non trovo difficoltà a capire il dialetto, seppur inventato da Camilleri e diverso dal nostro).

 

domenica 19 gennaio 2025

[Recensione] Una passeggiata nei boschi - Bill Bryson

 


UNA PASSEGGIATA NEI BOSCHI || Bill Bryson || Guanda || 2016 || 310 pag.

L'Appalachian Trail, che dalla Georgia al Maine taglia quattordici stati americani snodandosi per oltre 3400 chilometri, è il capostipite di tutti i sentieri a lunga percorrenza e dimora di una delle più grandiose foreste della zona temperata del globo. All'età di quarantaquattro anni Bill Bryson, in compagnia dell'amico Stephen Katz, decisamente sovrappeso e fuori forma, si cimenta nell'impresa di percorrere il leggendario sentiero. Nessuno di loro ha la minima cognizione delle norme elementari di sopravvivenza nella natura selvaggia, e l'escursione dei due cittadini, abituati a camminare nei civilizzatissimi spazi dei centri commerciali, si svolge all'insegna di una divertita incoscienza, tra spassosi contrattempi, bufere di neve, nugoli di insetti spietati, incontri con animali selvatici e con l'improbabile umanità che popola il sentiero. Scritto in una prosa lieve e spigliata, arricchito da documentate digressioni dell'autore e da un umorismo che talvolta sconfina nella satira di costume, "Una passeggiata nei boschi" è un originale libro di viaggio, nel segno della scoperta e del divertimento.

RECENSIONE

Bill Bryson, che avevo già conosciuto in America perduta: In viaggio attraverso gli Usa, stavolta decide di percorrere l'Appalachian Trail, il Sentiero degli Appalachi, un sentiero escursionistico che percorre la catena degli Appalachi, sulla costa orientale degli Stati Uniti d'America. Lungo circa 3.510 chilometri, collega il monte Springer, nella foresta nazionale di Chattahoochee-Oconee, in Georgia, al monte Katahdin nel Parco statale Baxter, nel Maine. Così facendo, esso attraversa, oltre a questi stati, la Carolina del Nord, il Tennessee, la Virginia, la Virginia Occidentale, il Maryland, il New Jersey, lo stato di New York, il Connecticut, il Massachusetts, il Vermont e il New Hampshire. Si prolunga in Canada mediante il Sentiero internazionale degli Appalachi, lungo più di 3.100 chilometri, che parte dal monte Katahdin per raggiungere Belle Isle nel nord di Terranova, nell'oceano Atlantico. Insomma, non è una semplice "passeggiata".
Il nostro Bill, però, riesce ad avere un compagno di viaggio: un suo vecchio amico, Stephen Katz, diventato nel frattempo sovrappeso, e che ha smesso di ubriacarsi. Così inizieranno a percorrere l'Appalachian Trail vivendo mille disagi, tra insetti molesti, orsi pericolosi, una ragazza che gli starà appiccicata come una cozza e che non smette di parlare, e tanti altri disagi.

Questo libro raccoglie anche altre esperienze di trekking dell'autore, fatte in solitaria, e in ogni caso è sempre un piacere leggere qualcosa di Bryson


sabato 18 gennaio 2025

[Recensione] Il diritto del bambino al rispetto - Janusz Korczak

 


IL DIRITTO DEL BAMBINO AL RISPETTO || Janusz Korczak || Edizioni dell'Asino || 2016 || 43 pag.

Scritto nel 1929, questo piccolo e prezioso pamphlet del grande pedagogo polacco Janusz Korczak non ha perso la sua forza provocatoria e la sua natura politica. Korczak è uno dei rari adulti che sa penetrare un mondo ormai lontano e irraggiungibile, quello del bambino, e descriverlo dall’interno e non dall’esterno, come spesso avviene. Attraverso la sua prosa carica di compassione, Korczak offre l’opportunità al lettore di ritrovare in sé quel piccolo bambino che è stato e che ancora è, mettendo in luce i diritti dell’infanzia, spesso negati, e le responsabilità della pratica educativa. Janusz Korczak ebreo polacco, nacque a Varsavia nel 1878 e morì nel 1942 nel campo di sterminio di Treblinka insieme ai bambini della Casa dell’Orfano del ghetto di Varsavia che aveva fondato insieme ad altri educatori. Medico, poeta e libero pensatore, ha consacrato tutta la sua vita, il suo lavoro e centinaia di scritti all’infanzia, tra i quali si ricordano Momenti educativi, Come amareil bambino e Pedagogia giocosa. La sua tragica fine, la sua resistenza al nazismo e la sua lotta per “il diritto del bambino alla consapevolezza della morte” sono stati raccontati dal regista Andrzej Wajda nel film Dottor Korczak del 1990.

RECENSIONE

Piccolo saggio del celebre pedagogo polacco Janusz Korczak, questo libretto ci parla dei diritti che hanno i bambini, spesso negati dagli adulti, e l'importanza della responsabilità educativa. Ci fa riflettere e ci fa chiedere sul come educare i bambini, e la difficoltà degli adulti nel comprendere i più piccoli.

Un piccolo gioiello pedagogico.


mercoledì 15 gennaio 2025

[Recensione] Il cavaliere senza testa - Enrico Brizzi

 


IL CAVALIERE SENZA TESTA || Enrico Brizzi || Ponte alle Grazie || 2018 || 165 pag.

«L’origine è la meta». Questa famosa formula di Karl Kraus potrebbe riassumere, indicandolo, il significato più profondo del viaggio tra campagne, città e monti raccontato da Enrico Brizzi in questo libro. Un viaggio che si snoda su due percorsi: quello compiuto a piedi insieme alle sue giovanissime figlie, dodici tappe da Pieve di Cento al Lago Scaffaiolo, e quello evocato dalle memorie dei luoghi incontrati, nella storia di un territorio e di una famiglia attraverso i secoli. Enrico e le bambine camminano nei boschi, lungo i sentieri, attraversano fiumi e canali e salgono in cima alle montagne, e durante le soste e prima di addormentarsi rivivono nei ricordi storie di papi e imperatori, di contadini e soldati, di guerre, avventure, grandi amori e scherzi del destino; il paesaggio attraversato acquista più dimensioni, i luoghi e i loro nomi diventano anch’essi famigliari, come gli antenati, e un cavaliere senza testa appare tanto reale quanto zio Ulisse, che naturalmente è un viaggiatore instancabile. Viaggio alla volta delle origini, viaggio che ci porta via, viaggio che ci fa ritrovare: la meta è quest’albero genealogico, intimo e diffuso allo stesso tempo; lo stato d’animo è quello di un padre che accompagna le sue figlie nel mondo e, guardandole, prova una speranza che è già anche nostalgia.

RECENSIONE

Dopo aver amato Il sogno del drago. Dodici settimane sul Cammino di Santiago da Torino a Finisterre, ritorno a leggere un altro diario di viaggio di Enrico Brizzi, stavolta, come si evince dal titolo, in buona compagnia: assieme alle sue figlie decide di percorrere, a piedi, un percorso che parte da Pieve di Cento fina a giungere al Lago Scaffaiolo, in provincia di Modena. Una vera e propria traversata appenninica che con le sue tre figlie avrà degli alti e dei bassi.

Purtroppo sono rimasto abbastanza deluso da questa lettura, non perché lui non sia bravo a scrivere, ma perché del viaggio si parla poco o nulla, visto che l'autore ha preferito inserire lunghi capitoli e dissertazioni su memorie familiari, dei suoi avi e parenti e anche alcuni eventi storici che hanno riguardato la sua terra.

In futuro leggerò del suo viaggio in Gerusalemme, mi incuriosisce.


martedì 14 gennaio 2025

[Recensione] Il Cammino di Santiago - Fabrizio Ardito

 


IL CAMMINO DI SANTIAGO || Fabrizio Ardito || Touring Editore || 2012 || 328 pag.

Esperienza spirituale che si colora d’avventura, la marcia dei peregrinos sul Camino è fatta soprattutto di incontri. 780 km, 33 giorni, circa un milione di passi: questo libro racconta le gesta del piccolo mondo cosmopolita che si muove lungo salite, discese e interminabili pianure sull’antica via di pellegrinaggio che è ormai anche un celebre itinerario turistico e storico. Dai colli innevati dei Pirenei alla tomba dell'apostolo Giacomo, nel cuore della cattedrale di Santiago de Compostela, e alle onde dell'Oceano Atlantico, strade e sentieri si snodano tra i vigneti della Rioja, le mesetas della Castiglia e le montagne della Galizia, toccando grandi città e piccoli centri. A disposizione del viaggiatore, una miriade di informazioni utili e occasioni di sosta: la descrizione delle 34 tappe, 240 indirizzi per dormire e oltre 100 strutture ricettive per pellegrini, 190 ristoranti, la segnalazione di feste ed eventi lungo il cammino.
Fabrizio Ardito, giornalista e fotografo romano, è autore di numerosi volumi dedicati all'escursionismo, al turismo e alla speleologia. La sua passione per l'ambiente, la geografia e i viaggi lo ha portato a collaborare con vari editori, numerose testate italiane e a partecipare alla realizzazione di filmati e documentari per alcune reti televisive.

RECENSIONE

Incredibile ma vero, questo è il quarto libro che leggo sul Cammino di Santiago e non mi stancherei mai di leggerne ancora (infatti ne leggerò altri). Stavolta a narrarci di questo incredibile percorso a piedi è stato Fabrizio Ardito, giornalista e fotografo romano, il quale ha percorso ben 780 km per giungere alla Cattedrale di Santiago. Noto, con rammarico, che sono il primo a recensire questo suo libro qua su Goodreads.

Ma facciamo un breve recap dei libri precedenti sul Cammino di Santiago che ho già letto:
1. Il primo fu quello del francese Jean-Christophe Rufin, Il cammino immortale: La strada per Santiago, anche lui si è fatto ben 800 km a piedi ed è stata una lettura interessante, piena di avventure e di incontri, di storie e di vite che si intrecciano.
2. Il secondo fu quello di Enrico Brizzi, Il sogno del drago. Dodici settimane sul Cammino di Santiago da Torino a Finisterre, un altro diario di viaggio davvero appassionante e lui addirittura si è fatto la bellezza di 2000 km perché è partito da Torino (un folle!).
3. Quello più celebre, Il cammino di Santiago di Paulo Coelho, è l'unico che ho detestato, l'ho definito "un'accozzaglia insipida e orrenda di riti e farneticazioni New Age".

Ma torniamo al libro di Ardito: il suo, più che un viaggio, è stata una vera esperienza spirituale ricca di avventure, in 33 giorni come in un diario, ci ha raccontato le sue esperienze e i suoi incontri di questo viaggio pazzesco che cambia le vite di tutti, credenti e non. Inoltre, alla fine, troverai un lungo elenco dei posti in cui si è fermato, tutti gli itinerari, tutte le strade, i paesi, e i consigli di viaggio in cui dormire, mangiare, pulire i vestiti, ecc.


mercoledì 8 gennaio 2025

[Recensione] La città assente - Ricardo Piglia

 


LA CITTÀ ASSENTE || Ricardo Piglia || SUR || 2014 || 197 pag.

Facendo ricerche per un articolo, Junior si imbatte in un mistero che turba l’intera città: un museo e la strana macchina che vi è custodita. Si tratta di un generatore di storie, progettato dal grande Macedonio Fernández, nelle quali si delinea una cartografia alternativa di Buenos Aires. Ambientato in un futuro che assomiglia al passato recente della storia argentina, il romanzo gioca con i generi letterari unendo poliziesco, fantascienza e storia d’amore. Con grande maestria e uno stile impeccabile, Piglia costruisce una complessa narrazione che rende La città assente una delle migliori sfide della letteratura contemporanea.

RECENSIONE

Questa opera letteraria è strana davvero: un insieme di storie diverse che ricordano la raccolta di racconti Le mille e una notte. In breve, un giornalista indaga su un museo che contiene una macchina che genera storie. Una storia che ti farà dubitare su cosa sia vero e cosa inventato, e confondersi durante la lettura è prassi normale.

Prima opera che leggo di Ricardo Piglia, scrittore argentino, il quale ha uno stile che non può non ricordare il mitico Borges e Calvino, per passare anche a James Joyce.

Consigliato a chi ama i libri temerari, strani, che ti fanno riflettere, confondere, impazzire, ragionare.


[Recensione] Dalla Russia con amore - Ian Fleming

  DALLA RUSSIA CON AMORE || Ian Fleming || Adelphi || 2015 || 289 pag. La meticolosa preparazione di una trappola diabolica ai danni di Bond...