domenica 20 ottobre 2024

[Recensione] L'invenzione di Morel - Adolfo Bioy Casares

 


L'INVENZIONE DI MOREL || Adolfo Bioy Casares || SUR || 2017 || 133 pag.

L’invenzione di Morel è il romanzo più celebre di Adolfo Bioy Casares, uno dei narratori più originali della letteratura latinoamericana del Novecento. Pubblicato nel 1940, esce oggi in una nuova traduzione di Francesca Lazzarato, che ne ha curato anche la postfazione. Fortemente ispirato all’Isola del dottor Moreau di H.G. Wells e ai racconti di E.A. Poe, questo romanzo visionario narra le avventure di un fuggiasco che, sbarcato su un’isola deserta per evitare la condanna all’ergastolo, scopre di non essere solo come credeva. In bilico tra il terrore di essere identificato e la frustrazione per il desiderio di essere riconosciuto, il protagonista si ritrova sospeso tra realtà e irrealtà e inizia a seguire, osservare e spiare gli altri isolani. Sarà infine il misterioso Morel a fornirgli le chiavi di lettura di un mondo allucinatorio costituito da pura forma. Un romanzo estremamente moderno e denso, che in poche pagine cattura il lettore invogliandolo ad addentrarsi nei labirinti della trama e a decifrarne gli enigmi.

RECENSIONE

Arrivo alla lettura di questo classico della letteratura mondiale spinto anzi suggerito dalla citazione che si fa nella serie tv Lost (dove dei naufraghi e sopravvissuti a un incidente aereo sono costretti a vivere in un'isola misteriosa e piena di eventi assurdi). In realtà conoscevo già la storia di Morel visto che avevo anni fa recuperato il film del 1974 diretto da Emidio Greco.

Un naufrago arriva in una misteriosa isola abbandonata che ha al suo interno una costruzione che contiene una biblioteca, una sala da pranzo, una cucina, camere da letto, una cappella e anche una piscina. Sembra proprio abbandonata da molti anni, visto che è piena di ragnatele e polvere. Ma improvvisamente, un giorno, iniziano a mostrarsi delle persone vestite di gala che chiacchierano tra loro, fanno il bagno in piscina, mangiano insieme. Sono fantasmi o persone reali? Il naufrago prima si spaventa e fugge, nascondendosi. Poi pian piano inizia a spiarli fino a spingersi a parlare con loro, ma senza essere visto o contraccambiato. Ben presto riuscirà a capire il perché.

Questo romanzo è molto affascinante e ci fa riflettere sul tema dell'immortalità: Morel inventa un meccanismo che ci potrebbe rendere immortali, o almeno le nostre ombre passeggere su questa Terra. In realtà quello che fa lo scienziato Morel è di eternizzare, registrare per sempre, la quotidianità, la banalità dell'ordinario: ci si sveglia, si fa colazione, si va al bagno, si chiacchiera, si pranza, si prende il sole, si passeggia sulla spiaggia, si litiga, si cena, ci si riposa, si ama. Questa storia fa riflettere sul fatto che la nostra vita, di ognuno di noi, è effimera e breve come un filo d'erba: al mattino spunta, durante il giorno vive, la sera già dissecca e poi muore.

N.B.: Casares un grande ad aver anticipato già negli anni 40 la realtà virtuale, anche se lui critica questo tipo di progresso tecnologico come un'invenzione senza anima.