ALTA FEDELTÀ || Nick Hornby || Guanda || 1996 || 253 pag.
In una Londra irrequieta e vibrante, le avventure, gli amori, la passione per la musica, i sogni e le disillusioni di una generazione di trentenni ancora pieni di voglia di vivere. Commovente, scanzonato, amaro, ma soprattutto molto divertente, Alta fedeltà è il libro di culto della nuova narrativa inglese, diventato un grande successo internazionale.
RECENSIONE
Leggere Nick Hornby è sempre piacevole, fino ad ora ho letto di lui: Non buttiamoci giù,Una vita da lettore e Shakespeare scriveva per soldi: Diario di un lettore.
Siamo a Londra e il protagonista, Rob Fleming, ex dj, ha un negozio di musica in una zona poco frequentata che non ha molti ricavi, anzi, direi che è in crisi e rischia la chiusura. Inoltre egli viene mollato dalla sua ragazza che si trasferisce dal suo vicino di casa, ma lui continua ad amarla e vorrebbe rimettersi con lei.
Hornby ci regala un ritratto ironico e tagliente (come solo lui sa fare) di un trentacinquenne inglese degli anni 90 che si trova in una vera e propria "crisi di mezza età" anticipata, pieno di manie e soprattutto di insicurezze che non gli permettono di evolversi, di crescere, ma ristagna nella sua solita routine fatta di musica, bevute e sesso. Ma attenzione: non una musica qualsiasi, perché Rob ha dei gusti musicali sopraffini. A me è piaciuto perché sono subito entrato in sintonia col protagonista, in certi atteggiamenti rispecchiava alcuni miei comportamenti o manie. Ho trovato una lettura piacevole, divertente, ironica, e poi lo stile di Hornby è davvero bello e accattivante.
Ma che messaggio ci voleva donare l'autore in questo romanzo? Credo che volesse esprimere una condizione frequente tra i giovani degli anni 90: quella della paura di diventare grandi, di crescere. Il protagonista, infatti, per auto-analizzarsi non fa che stilare delle classifiche su qualunque cosa: sulle donne che lo hanno fatto soffrire di più (proprio all'inizio della storia), sulle sue canzoni preferite, dei gruppi che dovrebbero andare sul rogo se ci fosse la “Rivoluzione Musicale”.
Consigliato a tutti, soprattutto a chi ama la buona musica (ci sono tantissime citazioni musicali e chiacchierate e riflessioni su determinati generi musicali e su musicisti e artisti).