mercoledì 21 agosto 2024

[Recensione] Yellowface - Rebecca F. Kuang

 


YELLOWFACE || Rebecca F. Kuang || Mondadori || 2024 || 384 pag.

Che male può fare uno pseudonimo? Juniper Song ha scritto un libro di enorme successo. Però forse non è esattamente chi vuole far credere di essere. June Hayward e Athena Liu, giovani scrittrici, sembrano destinate a carriere parallele: si sono laureate insieme, hanno esordito insieme. Solo che Athena è subito diventata una star mentre di June non si è accorto nessuno. Quando assiste alla morte di Athena in uno strano incidente, June ruba il romanzo che l'amica aveva appena finito di scrivere ma di cui ancora nessuno sa nulla, e decide di pubblicarlo come fosse suo, rielaborato quel tanto che basta. La storia, incentrata sul misconosciuto contributo dei cinesi allo sforzo bellico inglese durante la Prima guerra mondiale, merita comunque di essere raccontata. L'importante è che nessuno scopra la verità. Quando però qualcosa comincia a trapelare, June deve decidere fino a che punto è disposta a spingersi pur di mantenere il proprio segreto. Un romanzo spassosamente tagliente che parla di diversità, razzismi, privilegi e appropriazione culturale. E dei limiti che non si dovrebbero mai superare.

RECENSIONE

Che succede quando decido di leggere un libro fuori dalla mia comfort zone? Beh, con un'alta percentuale ne trovo uno che mi delude, e purtroppo in questo caso è andata proprio così. Ti do un suggerimento: non lasciarti ingannare, anzi, irretire da quelle persone che ti presentano un libro da poco uscito come il capolavoro del secolo, così bello che non vedrai l'ora di finirlo, e altre frasi ad effetto simili, perché già intuirai (te lo garantisco) che ti ritrovi davanti a una ciofeca colossale. 
Trama? Personaggi? Coinvolgimento? Interesse? Noia? Sinceramente non saprei come parlare di questa opera, visto che mi ha stancato su ogni punto. Ci provo, dai. 

Te lo riassumo in poche righe: la protagonista è una scrittrice invidiosa della sua amica che, rispetto a lei, ha tanto successo visto che è una vera e propria star. Sorvoliamo sul fatto che poteva salvarla ma decide di osservarla mentre soffoca davanti ai suoi occhi, forse perché presa da un attacco di ansia. E cosa fa? Le ruba un manoscritto dal suo studio e, modificandolo, lo pubblica a suo nome. Ma ben presto verrà criticata e perseguitata da un hater che le rivela sapere tutto quello che ha fatto. 

A parte lo stile di scrittura che è a dir poco orrendo, ma tutta la storia di per sé non regge su nulla, e spesso si trovano contraddizioni e sviste. Poi la protagonista risulta per lo più antipatica e stupida. E poi la noia che mi ha perseguitato per tutto il tempo, ma sai perché non l'ho abbandonato stavolta? Perché avevo deciso di portarlo a compimento, sì lo so, amo farmi del male a volte. Ho letto altre recensioni che incensano questo romanzo sottolineando il fatto che fa molto riflettere sul mondo editoriale americano. Beh la critica sull'editoria è sicuramente interessante (ma avrei preferito leggere un saggio dedicato a quel tema), non posso negarlo, ma a me interessa? No, a me interessa la storia che ci viene narrata, e questa storia non decolla mai. 

In conclusione ho trovato Yellowface: banale, noioso, ingenuo, senza senso, irritante, inutile, per nulla interessante, deludente, stancante, vuoto, stupido, brutto, poco sviluppato, personaggi senza alcun approfondimento e pieno di monologhi assurdi.