IL COMMISSARIO BORDELLI || Marco Vichi || TEA || 2004 || 204 pag.
Firenze, estate 1963. Nella stanza da letto di una villa settecentesca viene ritrovato il corpo senza vita di un'anziana signora. Sul comodino, un bicchiere con tracce di un medicinale contro l'asma. Il commissario Bordelli, cinquantenne, scapolo, ex partigiano, amico di ladri e prostitute, viene chiamato a guidare le indagini...
RECENSIONE
Ho scoperto per caso questo romanzo giallo e non mi è dispiaciuto. Prima opera che leggo di Marco Vichi.
Siamo a Firenze nell'estate del 1963: il commissario Bordelli indaga sulla morte misteriosa, forse avvenuta per avvelenamento, di un'anziana signora benestante. Pian piano interrogherà le persone che ruotavano intorno alla signora: la governante, i nipoti Giulio e Anselmo, il fratello inventore, ma tutti loro hanno una cosa in comune, ovvero un alibi inattaccabile.
Sarò sincero: la figura del commissario Bordelli mi ha ricordato molto quella del commissario Maigret, serie che sto leggendo cronologicamente dal primo. Una cosa soprattutto che li accomuna è il fatto che entrambi provano a conoscere le persone che ruotavano intorno alla figura dell'assassinata. Anche Bordelli, come Maigret, si lascia assorbire, come una spugna, dalle vite delle altre persone, e come lui è molto umano. Non posso aggiungere altro, visto che quando si tratta di un'indagine si rischia poi di fare qualche spoiler, ma è stata una lettura estiva abbastanza godibile e sicuramente leggerò altre opere di Marco Vichi.