venerdì 31 maggio 2024

I 100 migliori libri italiani degli ultimi 200 anni

Sono un lettore che ama le classifiche e stilare elenchi. Chi mi segue dal 2018 in questo blog letterario sa già che ho già stilato alcune classifiche (che vi consiglio di recuperare per prendere appunti sulle vostre prossime letture), ve ne cito due: quella dei 1001 libri da leggere prima di morire e quella dei 100 libri del secolo secondo Le Monde mentre oggi vediamo i 100 migliori libri italiani degli ultimi 200 anni. 

Ve li riporto in ordine cronologico:

Operette morali, Giacomo Leopardi 1835

I Promessi Sposi, Alessandro Manzoni 1840-1842

Confessioni di un italiano, Ippolito Nievo 1867

Giacinta, Luigi Capuana 1879

I Malavoglia, Giovanni Verga 1881

Malombra, Antonio Fogazzaro 1881

Pinocchio, Carlo Collodi 1883

Il ventre di Napoli, Matilde Serao 1884

La vergine delle rocce, Gabriele D’Annunzio 1885

Cuore, Edmondo De Amicis 1886

Il Piacere, Gabriele D’Annunzio 1889

Mastro-don Gesualdo, Giovanni Verga 1889

I viceré, Federico De Roberto 1894

Piccolo mondo antico, Antonio Fogazzaro 1895

Senilità, Italo Svevo 1898

Il fu Mattia Pascal, Luigi Pirandello 1904

Una donna, Sibilla Aleramo 1906

Canne al vento, Grazia Deledda 1913

I vecchi e i giovani, Luigi Pirandello 1914

Notturno, Gabriele D’Annunzio 1916

Con gli occhi chiusi, Federigo Tozzi 1919

Novelle per un anno, Luigi Pirandello 1922-1937

La coscienza di Zeno, Italo Svevo 1923

Uno, nessuno e centomila, Luigi Pirandello 1926

Gente in Aspromonte, Corrado Alvaro 1930

Fontamara, Ignazio Silone 1933

Sorelle Materassi, Aldo Palazzeschi 1934

Gente nel tempo, Massimo Bontempelli 1937

Il mulino del Po, Riccardo Bacchelli 1938-1940

La pietra lunare, Tommaso Landolfi 1939

Il deserto dei tartari, Dino Buzzati 1940

Narrate, uomini, la vostra storia, Alberto Savinio 1942

Kaputt, Curzio Malaparte 1944

Cristo si è fermato a Eboli, Carlo Levi 1945

Uomini e no, Elio Vittorini 1945

Cronache di povere amanti, Vasco Pratolini 1946

Artemisia, Anna Banti 1947

Il sentiero dei nidi di ragno, Italo Calvino 1947

Dialoghi con Leucò, Cesare Pavese 1947

Se questo è un uomo, Primo Levi 1947

Tempo di uccidere, Ennio Flaiano 1947

Mondo Piccolo. Don Camillo, Giovannino Guareschi 1948

L’Agnese va a morire, Renata Viganò 1949

La bella estate, Cesare Pavese 1949

La pelle, Curzio Malaparte 1949

La luna e i falò, Cesare Pavese 1950

I nostri antenati (trilogia), Italo Calvino 1952-1959

Il mare non bagna Napoli, Anna Maria Ortese 1953

Il sergente nella neve, Mario Rigoni Stern 1953

Il disprezzo, Alberto Moravia 1954

L’isola di Arturo, Elsa Morante 1957

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Carlo Emilio Gadda 1957

Il Gattopardo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa 1958

Sessanta racconti, Dino Buzzati 1958

Una vita violenta, Pier Paolo Pasolini 1959

La noia, Alberto Moravia 1960

La ragazza di Bube, Carlo Cassola 1960

Ferito a morte, Raffaele La Capria 1961

Il giorno della civetta, Leonardo Sciascia 1961

Il giardino dei Finzi Contini, Giorgio Bassani 1962

La vita agra, Luciano Bianciardi 1962

Fratelli d’Italia, Alberto Arbasino 1963

La cognizione del dolore, Carlo Emilio Gadda 1963

La tregua, Primo Levi 1963

Lessico famigliare, Natalia Ginzburg 1963

Libera nos a malo, Luigi Meneghello 1963

Una questione privata, Beppe Fenoglio 1963

Il male oscuro, Giuseppe Berto 1964

Il serpente, Luigi Malerba 1966

Il partigiano Johnny, Beppe Fenoglio 1968

Le parole tra noi leggere, Lalla Romano 1969

Le città invisibili, Italo Calvino 1972

Sillabari, Goffredo Parise 1972-1982

La storia, Elsa Morante 1974

Corporale, Paolo Volponi 1974

Horcynus Orca, Stefano D’Arrigo 1975

Il quinto evangelio, Mario Pomilio 1975

Ernesto, Umberto Saba 1975

Il sorriso dell’ignoto marinaio, Vincenzo Consolo 1976

Un borghese piccolo piccolo, Vincenzo Cerami 1976

Dissipatio H. G., Guido Morselli 1977

Il giorno del giudizio, Salvatore Satta 1977

La gloria, Giuseppe Berto 1978

Centuria, Giorgio Manganelli 1979

Se una notte d’inverno un viaggiatore, Italo Calvino 1979

Il nome della rosa, Umberto Eco 1980

Diceria dell’untore, Gesualdo Bufalino 1981

Seminario sulla gioventù, Aldo Busi 1984

Argo il cieco, Gesualdo Bufalino 1984

Rinascimento privato, Maria Bellonci 1985

Danubio, Claudio Magris 1986

Il resto di niente, Enzo Striano 1986

Gli imperdonabili, Cristina Campo 1987

Camere separate, Pier Vittorio Tondelli 1989

La chimera, Sebastiano Vassalli 1990

Petrolio, Pier Paolo Pasolini 1992

Sostiene Pereira, Antonio Tabucchi 1994

L’arte della gioia, Goliarda Sapienza 1998

Baudolino, Umberto Eco 2000

L’Amica Geniale (ciclo completo), Elena Ferrante 2011-2014


Opere fuori lista degne di menzione (in ordine cronologico) (anch’essa parziale)


A ciascuno il suo, Leonardo Sciascia 1966

Altri Libertini, Pier Vittorio Tondelli 1980

Atlante occidentale, Giovanni del Giudice 1985

Casa d’altri, Silvio D’Arzo 1952

Cinque storie ferraresi, Giorgio Bassani 1956

Giù la piazza non c’è nessuno, Dolores Prato 1980

Il bell’Antonio, Vitaliano Brancati 1949

Il clandestino, Mario Tobino 1962

Il disertore, Giuseppe Dessì 1961

Il fratello italiano, Giovanni Arpino 1980

Il garofano rosso, Elio Vittorini 1948

Il ponte della Ghisolfa, Giovanni Testori, 1956

Il re di Girgenti, Andrea Camilleri 2001

Io venìa pien d’angoscia a rimirarti, Michele Mari 1990

L’esclusa, Luigi Pirandello

L’innocente, Gabriele D’Annunzio 1892

L’ora di tutti, Maria Corti 1962

La grande sera, Giuseppe Pontiggia 1989

La lunga vita di Marianna Ucrìa, Dacia Maraini 1990

La penombra che abbiamo attraversato, Lalla Romano 1964

Le cosmicomiche, Italo Calvino 1965

Le quattro ragazze Wieselberger, Fausta Cialente 1976

Le stelle fredde, Guido Piovene 1970

Lettere da Capri, Mario Soldati 1954

Materada, Fulvio Tomizza 1960

Menzogna e sortilegio, Elsa Morante  1948

Metello, Vasco Pratolini 1955

Narrate, uomini, la vostra storia, Alberto Savinio 1942

Narratori delle pianure, Gianni Celati 1985

Nascita e morte della massaia, Paola Masino 1945

Pane e vino, Ignazio Silone 1955

Rubé, Giuseppe Antonio Borgese 1921

Stella mattutina, Ada Negri 1921

Trionfo della morte, Gabriele D’Annunzio 1894

Troppi paradisi, Walter Siti 2006

Un anno sull’altipiano, Emilio Lussu 1938

Un uomo finito, Giovanni Papini 1913

Una vita, Italo Svevo 1892

Vita nei campi, Giovanni Verga 1897

Zebio Còtal, Guido Cavani 1961


E tu quale altre opere ci suggerisci? Ne conosci altre degne di essere menzionate? Faccelo sapere con un tuo commento qua sotto! :) E buone letture a te!

martedì 28 maggio 2024

[Recensione] La luna di carta - Andrea Camilleri

 


LA LUNA DI CARTA || Andrea Camilleri || Sellerio || 2005 || 267 pag.

Tra due donne forti e insidiose deve industriarsi il commissario Montalbano: una estroversa, e di franca sensualità; l'altra segreta, e di morbosi ardori, capace di tutto intraprendere e di tutto nascondere. Si sgambettano a vicenda, le due donne, su scivolosi precedenti: che sono esche e trappole per il commissario. Torna il sangue nelle inchieste di Montalbano: un delitto spietato in una casa alla periferia di Vigata. Tutto sembra condurre alla pista passionale, ma il commissario non si lascia ingannare...

RECENSIONE

Un informatore farmaceutico viene ritrovato a casa sua sparato in faccia e quando il nostro commissario Montalbano inizierà a scavare sulla vita dell'omicida si troverà a "scontrarsi" contro due donne: la sorella e l'amante. Rispetto agli altri casi c'è più investigazione e ho notato una migliore caratterizzazione dei protagonisti, incluse le due donne.

sabato 25 maggio 2024

[Recensione] Il sogno del drago - Enrico Brizzi

 


IL SOGNO DEL DRAGO || Enrico Brizzi || Ponte alle Grazie || 2017 || 320 pag.

Camminare è un modo di respirare e di conoscere, un ritmo con cui si sceglie di vivere, una trasformazione costante. È una via per incontrare gli altri superando confini, pregiudizi, inibizioni. Per Enrico Brizzi, scrittore, padre, viaggiatore, il cammino è una danza, una preghiera, una musica senza parole che segue il respiro antico del mondo, libera la mente dall'inessenziale e vince il drago che si nasconde in ognuno di noi. Con lo zaino carico di curiosità, di pazienza, di libertà, si pone sempre nuovi obiettivi, unico rimedio alla nostalgia che si prova quando si arriva alla meta. Così, dopo essere stato da Canterbury a Roma, dalla Vetta d'Italia a Capo Passero, da Roma a Gerusalemme, si incammina con i Buoni Cugini partendo dalla sua amata Torino alla volta di Santiago. E lungo il percorso - che valica le Alpi e i Pirenei correndo come un filo rosso attraverso storie e miti dell'Occidente, da Annibale a Carlo Magno, dal Cid Campeador a d'Artagnan, dai giacobini ai miliziani spagnoli - si interroga sulle radici del nostro Vecchio continente, cucendole insieme nel magico idioma dei viandanti.

RECENSIONE

Posso dire di aver trovato un diario di viaggio sul Cammino di Santiago che mi è piaciuto tanto, non solo per i contenuti culturali, vista la grande presenza di dissertazioni storiche di eventi avvenuti durante il cammino o di storie comuni diventate anche leggende o anche solo di curiosità inerenti al celebre Camino, ma soprattutto mi è piaciuto lo stile di scrittura di Enrico Brizzi che è coinvolgente, che ti cattura, che ti rivela le sue impressioni personali e che diventi davvero un vero e proprio compagno di viaggio. Brizzi ha compiuto una vera e propria impresa: ha percorso 2000 km a piedi partendo da Torino fino a giungere a Santiago de Compostela e poi ancora a Finisterre, sempre in Spagna.

Leggerò sicuramente altri suoi libri su queste imprese da marciatore, tra gli altri recupererò quello sul viaggio che ha fatto fino a Gerusalemme.


martedì 21 maggio 2024

[Recensione] Kim Ji-Young, nata nel 1982 - Cho Nam-Joo

 


KIM JI-YOUNG, NATA NEL 1982 || Cho Nam-Joo || 2021 || La Tartaruga || 138 pag.

Kim Ji-young, che è stata una normalissima bambina e adolescente, ora ha trent’anni, da un paio di anni è sposata e ha lasciato malvolentieri il lavoro per prendersi cura della sua bambina a tempo pieno. Un giorno, però, Ji-Young inizia a fingere di essere un’altra persona. Prima impersona sua madre, poi una vecchia compagna di scuola: non è uno scherzo, si immedesima completamente in loro, imitandone la voce e il pensiero in modo così perfetto che sembra quasi posseduta da un demone. All’inizio il marito liquida in fretta questi incidenti, ma la situazione peggiora e presto diventa chiaro che Ji-Young soffre di una sorta di disturbo mentale. Così le organizza sedute di terapia con uno psichiatra, che inizia a registrare la sua storia, che è poi la storia di tutte le donne: una storia di pregiudizi, di limitazioni, di accuse e di colpe attribuite gratuitamente; una storia di soprusi e di silenzi, di trattamenti differenziati – a scuola, a casa, nel lavoro; una storia in cui una donna è costretta a scegliere tra la carriera e la famiglia, in cui è sottoposta a severo giudizio qualunque cosa faccia e in cui la sua sofferenza – fisica e mentale – non conta mai davvero quanto quella degli altri, neppure per chi le vuole bene. Un romanzo crudo, ambizioso, che offre uno sguardo onesto e senza veli sulla condizione delle donne nella società coreana, e non solo, e che racconta la misoginia attraverso la metafora spiazzante e radicale di una donna che, pur di essere finalmente libera, è costretta a perdere se stessa e la propria voce.

RECENSIONE

Primo libro di un'autrice coreana che leggo.

Una storia che mette in evidenza il pesante sessismo presente nella Corea del Sud per quanto riguarda le donne al lavoro: meno pagate degli uomini, con meno diritti e se sei incinta sei a rischio licenziamento. Ed è proprio quello che accade alla protagonista del romanzo: dopo che gli è nata la figlia è costretta a lasciare il suo lavoro per badare alla bimba e alla casa. Fa impressione vedere come le donne in questa storia vengono sottomesse dagli uomini, vengono molestate e prese in giro fin da quando sono piccole, e poi quando saranno adulte verranno prese di mira pure nel mondo del lavoro, tutto in salita. E purtroppo queste disparità non sono presenti solo in Corea.


sabato 18 maggio 2024

[Recensione] La luna di miele di Mrs. Smith - Shirley Jackson

 


LA LUNA DI MIELE DI MRS. SMITH || Shirley Jackson || Adelphi || 2020 || 279 pag.

«Casa nostra spesso era piena di letterati e artisti eminenti» raccontano i figli di Shir­ley Jackson. «Si tenevano feste leggenda­rie e partite a poker con pittori, scultori, musicisti, compositori, poeti, insegnanti e scrittori di ogni genere. Ma il suono della sua macchina da scrivere non mancava mai, la sentivamo battere sui tasti fino a notte fonda». E da quell’ostinato ticchet­tio della Royal di mamma Shirley usciva a getto continuo una produzione che ha po­chi paragoni: celebri romanzi dell’orrore come L’incubo di Hill House e clamorose perle nere come La lotteria, certo, ma an­che una mole imponente di racconti de­stinati a rimanere a lungo sconosciuti – e che solo trent’anni dopo la morte della Jackson verranno alla luce, con un coup de théâtre degno di una delle sue storie: alcu­ni estratti da uno scatolone ritrovato in un fienile del Vermont e spedito senza preav­viso alla famiglia, e altri, moltissimi altri, scoperti alla Library of Congress di Wash­ington e alla San Francisco Public Library. Racconti di cui questo libro offre una ric­ca scelta, dove il lettore troverà non solo il thriller nero e la fiaba gotica di cui la Jack­son è riconosciuta maestra, ma anche – e sarà una gradita sorpresa – commedie sur­reali, sketch stranianti, comici quadri fa­miliari, esplorazioni della psiche, con ful­minanti incursioni nei territori di confine tra normalità e follia. E sempre sarà felice, il lettore, di lasciarsi inghiottire dagli ingra­naggi di una macchina narrativa di diabo­lica perfezione.

RECENSIONE

Provo sempre un certo disagio e una certa difficoltà nel provare a recensire una raccolta di racconti perché non è come leggere un romanzo, ma diverse storie una dietro l'altra. Questo comporta il dimenticare la maggior parte di quello che succede in quelle brevi storie e un po' mi dispiace (ciò non significa mica che mi dispiacciono i racconti, badate bene).

Avevo già conosciuto questa autrice (molto amata da Stephen King) leggendo il suo Abbiamo sempre vissuto nel castello che avevo trovato straniante. La Jackson è celebre per i suoi romanzi diciamo horror (forse tra i suoi più famosi c'è certamente L'incubo di Hill House), ma in questa raccolta scopriamo che in realtà lei abbracciava diversi stili, incluso quello ironico/comico. La bellezza di questa autrice è che era una casalinga con la passione per la scrittura, come ci raccontano i suoi figli lei amava battere a macchina quando aveva del tempo libero, e loro ricordano ancora il ticchettio che faceva alla macchina da scrivere dove passava ore e ore a scrivere ed elaborare nuovi racconti.

Proverò a dire due parole per quei racconti che mi hanno colpito.

1. La sala da fumo: racconto diabolico.
2. Non bacio gli sconosciuti
3. Pomeriggio d'estate: brividi.
4. Gli indiani vivono in tenda: racconto assurdo.
5. Il sole torrido delle Bermuda
6. Incubo: un vero e proprio incubo.
7. Invito a cena
8. Festa di ragazzi
9. Jack lo Squartatore: racconto che crea ansia.
10. La luna di miele di Mrs. Smith (versione 1)
11. La luna di miele di Mrs. Smith (versione 2)
In questo caso troviamo due versioni di uno stesso racconto, con la differenza che la prima versione risale a quando la scrisse in giovinezza, mentre la seconda qualche anno dopo l'ha riscritta rielaborando alcuni passaggi e sopprimendone altri.
12. La sorella
13. Arcicriminale
14. Mrs. Anderson: direi spiazzante.
15. Venite alla fiera
16. Ritratto
17. Gnarly il Re della giungla: stranissimo e inquietante.
18. La brava moglie: questo racconto è abbastanza inquietante.
19. Diavolo d'un racconto
20. Il topo: mi sa che non ho ben capito, o forse sì.
21. Mia nonna e il mondo dei gatti
22. Dev'essere stata la macchina
23. L'incontro degli amanti
24. Il mio ricordo di S.B. Fairchild
25. Riempi casa di agrifoglio
26. Il signore del castello
27. Che pensiero
28. Quando Barry aveva sette anni
29. Prima dell'autunno
30. La storia che ci raccontavamo
31. Mio zio in giardino

Che dire, come in ogni raccolta, non tutte riescono col buco e molti li ho già dimenticati. Ma nel complesso la Jackson si vedeva che si divertiva nel creare nuove storie.


domenica 5 maggio 2024

[Recensione] Maigret e la Stangona - Georges Simenon

 


MAIGRET E LA STANGONA || Georges Simenon || Adelphi || 2003 || 163 pagine

Quel giorno, nella casa di rue de la Ferme, tutti i collaboratori di Maigret rimasero stupiti del suo comportamento. Fin dal mattino avevano notato qualcosa di inusuale nel modo in cui dirigeva le operazioni ...Quando aveva dato le disposizioni iniziali, il commissario aveva nello sguardo un lampo di gioia addirittura feroce; poi aveva sguinzagliato i suoi uomini per tutta la casa come se lanciasse una muta di cani su una pista fresca, incitandoli con l’atteggiamento più che a parole. Ormai sembrava trattarsi di una questione personale fra lui e Guillaume Serre. Anzi, veniva quasi il sospetto che gli eventi avrebbero seguito un altro corso, che il commissario avrebbe preso una decisione diversa, e in un momento diverso, se il dentista di rue de la Ferme non fosse stato più vigoroso di lui, sia fisicamente che moralmente.

RECENSIONE

Se dovessi scegliere e consigliare a chi non ha ancora letto nulla di lui, tra i tanti letti romanzi gialli che hanno come protagonista il commissario Maigret, consiglierei certamente questo. Bellissima la caratterizzazione dei personaggi principali, soprattutto della famiglia del dottore e della ragazza alta, la famosa stangona del titolo, perfetta l'indagine che scorre lenta ma ti appassiona sempre di più, l'interrogatorio sfiancante che ti sfianca, insomma, Simenon quando scrisse questa indagine di Maigret era davvero in ottima forma. E si nota come Maigret non molla l'osso, continua a torchiare il presunto colpevole perché sa che nasconde qualcosa e presto i nodi verranno al pettine.

giovedì 2 maggio 2024

[Recensione] Dirk Gently, agenzia investigativa olistica - Douglas Adams

 


DIRK GENTLY, AGENZIA INVESTIGATIVA OLISTICA || Douglas Adams || Mondadori || 2012 || 293 pagine

La letteratura britannica ha offerto al mondo una gloriosa tradizione di Grandi Investigatori. E tra questi Dirk Gently certamente... non c'è! Titolare dell'agenzia di investigazione olistica che porta il suo nome, è perennemente al verde, nonché fermamente convinto dell'esistenza di una "fondamentale interconnessione di tutte le cose". La sua specialità sono i casi di gatti scomparsi. Sta proprio inseguendo le tracce di un felino quando incontra un vecchio amico del college, Richard MacDuff, sospettato dell'omicidio del fratello della sua fidanzata, nonché suo capo. Dirk decide di aiutarlo a dimostrare la propria innocenza, e finisce così per essere trascinato in un'avventura surreale e divertentissima, i cui protagonisti sono un divano irrimediabilmente incastrato sulle scale, un Monaco Elettrico difettoso, il poeta Samuel Taylor Coleridge e una macchina del tempo¿ La sua missione? Una bazzecola, deve solo salvare l'umanità dall'estinzione.

RECENSIONE

Conoscendo ormai il buon vecchio Adams, so che le sue storie sono folli (ho letto l'intera saga della Guida galattica per gli autostoppisti e so di cosa parlo!) e non ha senso trovarvi un senso. La prima cosa che mi ha lasciato stupefatto è che per quasi metà libro non ci sarà il protagonista, ovvero il folle investigatore olistico Dirk Gently e la storia è un insieme di situazioni che capitano a diverse persone (come il monaco elettrico) prima di poter giungere finalmente a capirci qualcosa, o che ci sia qualcosa che le possa legare, cosa che renderebbe la maggior parte dei lettori abbastanza incavolati e potrebbero abbandonare la lettura. Sarà però l'avvento di Dirk stesso che ci dirà "tutte le cose sono interconnesse anche quelle più diverse o strampalate".

P. S.: solo io ho avuto l'impressione che il professor Chronotis potesse essere in realtà Doctor Who?