giovedì 4 luglio 2024

[Recensione] Foresta di cristallo - J.G. Ballard

 


FORESTA DI CRISTALLO || J.G. Ballard || Feltrinelli || 2018 || 192 pag.

Il dottor Edward Sanders si reca in Africa alla ricerca di due suoi amici scomparsi, Suzanne e Max Clair. Arriva a Port Matarre, in Camerun, dove si sta verificando uno strano fenomeno: dall’oscurità della foresta e del fiume si sprigiona infatti una luce che fa risplendere lo spazio circostante. A produrla sono agglomerati di cristallo che crescono sui corpi vegetali e animali, trasformandoli in autentiche opere d’arte, che vengono poi vendute di nascosto sulle bancarelle. Sanders si avventura nel cuore della giungla, dove già sono all’opera militari e ricercatori scientifici, per cercare di venire a capo di questa misteriosa mutazione. Ogni tipo di materia, vivente e non, si cristallizza, tutto si trasforma in cosa inanimata, anche il tempo si paralizza. Il fenomeno potrebbe riguardare presto l’intero pianeta. A questa catastrofe esteriore, che comporta anche una metamorfosi interiore e psichica, c’è chi reagisce lottando e c’è chi invece si rassegna a sacrificare la propria vita fisica e mortale a questa minerale forma di immortalità. La fine di un mondo in fondo può essere l’inizio di un altro che sorge dalle macerie del primo. L’ultima fantascientifica catastrofe della quadrilogia degli elementi di J.G. Ballard: la cristallizzazione della terra.

RECENSIONE

Il protagonista di questo romanzo è il dottor Edward Sanders, vice direttore di un lebbrosario, che si reca in Camerun per cercare due suoi amici dei quali non ha più notizie. Arrivato lì viene a scoprire che i due sono bloccati nella foresta per colpa di uno strano fenomeno che si sta verificando, una sorta di cristallizzazione di vegetali e di animali. E sarà così coraggioso da decidere di avventurarsi nel mezzo della foresta pur di ritrovarli.

Devo essere onesto: pur amando Ballard nel bel romanzo Il condominio e nell'inquietante Un gioco da bambini, stavolta questo romanzo ho faticato a portarlo a termine. Sarà che ho una mente scientifica (ma non sono un fisico come Oppenheimer) e nonostante ciò amo la fantascienza, ma in questo caso il nostro autore non spiega mai il fenomeno che avviene in questa storia: cosa ha scaturito questa misteriosa cristallizzazione della foresta? Già solo questo mi ha reso perplesso su tutto ciò che poi accadrà nella storia. Lo stesso protagonista non mi ha coinvolto, e quello che succede è un insieme di eventi che spesso sembrano scollegati e andare appunto per i fatti loro. Peccato, non pensavo di restare deluso da un autore come lui. 

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